Politica
Ex Pizzeria da Felice e le polemiche sul canone, Bottaro: "Trani non è una città qualsiasi"
ll sindaco interviene sottolineando il valore aggiunto di una città turistica come questa
Trani - sabato 3 settembre 2022
12.33
È stato un "Apriti cielo" diffuso quello seguito un paio di giorni fa alla notizia della richiesta del canone annuo di locazione per il fitto della storica sede di quella che fu la pizzeria Da Felice, per decenni la pizzeria per eccellenza di Trani, poi diventata il ristorante "La terrazza sul mare".
Bottaro é intervenuto in interviste sul web e sulla carta stampata nelle quali ha esposto con dati alla mano le ragioni della richiesta di un siffatto canone, ma anche sulla sua pagina Facebook dove ha trascritto un comunicato che pubblichiamo integralmente.
"Ho letto numerosi commenti critici in risposta al post sulla pubblicazione del bando per la nuova concessione dell'ex Pizzeria da Felice.
In molti hanno parlato di un bando dall'importo a base d'asta troppo alto e che potrebbe, come tale, scoraggiare la partecipazione alla procedura.
Rispetto il pensiero di chi la pensa diversamente, ma non condivido. E lo dico sulla scorta dell'esperienza di questi anni di governo.
Dal 2015 ad oggi abbiamo finalmente messo a gara immobili che (ricordo a me stesso) appartengono alla collettività, valorizzandoli e dando loro un congruo valore di locazione (i soldi vanno al Comune, quindi a tutti noi).
Alcuni esempi.
Per l'attuale chiosco Tamarindo il vecchio concessionario pagava 365 euro mensili mentre l'odierno ne versa 1.435, cioè quasi cinque volte tanto.
Per l'ex chiosco bar Primavera, oggi Ambù, si pagavano 500 euro mensili ed oggi siamo passati 2100, quattro volte tanto.
Il vecchio gestore del chiosco del piazzale del Monastero di Colonna pagava 181 euro mensili, mentre i nuovi gestori, che hanno firmato il contratto pochi giorni fa, pagheranno 3.000 euro, ben 16 volte tanto.
Quanto all'ex pizzeria da Felice, il prezzo è determinato dalla notevole estensione commerciale, comprensiva dall'area di pertinenza esterna che andrà ad aggiungersi a quella interna ed alla terrazza.
Chiudo. Stiamo mettendo a reddito nel migliore dei modi il nostro patrimonio. Vedremo se la procedura andrà deserta o meno, nel caso apporteremo correttivi ma non dimentichiamoci che viviamo non in una città qualsiasi ma a Trani, divenuta negli ultimi anni meta turistica nella quale c'è la corsa ad investire soprattutto sul lungomare, ereditato in abbandono (ricordiamolo ogni tanto) e adesso completamente trasformato."
Bottaro é intervenuto in interviste sul web e sulla carta stampata nelle quali ha esposto con dati alla mano le ragioni della richiesta di un siffatto canone, ma anche sulla sua pagina Facebook dove ha trascritto un comunicato che pubblichiamo integralmente.
"Ho letto numerosi commenti critici in risposta al post sulla pubblicazione del bando per la nuova concessione dell'ex Pizzeria da Felice.
In molti hanno parlato di un bando dall'importo a base d'asta troppo alto e che potrebbe, come tale, scoraggiare la partecipazione alla procedura.
Rispetto il pensiero di chi la pensa diversamente, ma non condivido. E lo dico sulla scorta dell'esperienza di questi anni di governo.
Dal 2015 ad oggi abbiamo finalmente messo a gara immobili che (ricordo a me stesso) appartengono alla collettività, valorizzandoli e dando loro un congruo valore di locazione (i soldi vanno al Comune, quindi a tutti noi).
Alcuni esempi.
Per l'attuale chiosco Tamarindo il vecchio concessionario pagava 365 euro mensili mentre l'odierno ne versa 1.435, cioè quasi cinque volte tanto.
Per l'ex chiosco bar Primavera, oggi Ambù, si pagavano 500 euro mensili ed oggi siamo passati 2100, quattro volte tanto.
Il vecchio gestore del chiosco del piazzale del Monastero di Colonna pagava 181 euro mensili, mentre i nuovi gestori, che hanno firmato il contratto pochi giorni fa, pagheranno 3.000 euro, ben 16 volte tanto.
Quanto all'ex pizzeria da Felice, il prezzo è determinato dalla notevole estensione commerciale, comprensiva dall'area di pertinenza esterna che andrà ad aggiungersi a quella interna ed alla terrazza.
Chiudo. Stiamo mettendo a reddito nel migliore dei modi il nostro patrimonio. Vedremo se la procedura andrà deserta o meno, nel caso apporteremo correttivi ma non dimentichiamoci che viviamo non in una città qualsiasi ma a Trani, divenuta negli ultimi anni meta turistica nella quale c'è la corsa ad investire soprattutto sul lungomare, ereditato in abbandono (ricordiamolo ogni tanto) e adesso completamente trasformato."