Vita di città
Biciclette sacrificate tra corridori e pedoni
La situazione della pista ciclabile sul lungomare di Trani. Proposta di un’associazione: «Vigili in bicicletta e multe»
Trani - martedì 15 febbraio 2011
08.00
Dopo i vigili in carrozzella a presidio degli scivoli per disabili, i vigili in bicicletta per far rispettare il codice della strada sulla pista ciclabile e multare i corridori ed i pedoni che la utilizzano impropriamente. E' la proposta, provocatoria, lanciata da Lino Antonacci, componente dell'associazione Gli amici di Klara: «Quando noi ciclisti chiediamo, a chi cammina sulla pista, di spostarsi, finiamo per litigarci. Alcuni miei amici l'estate scorsa rischiarono di finire a botte per questo motivo. Servirebbero dei vigili a presidio delle piste, ma sono pochi quelli in servizio. Non escludiamo di poter chiedere all'amministrazione comunale di darci la possibilità di fungere da controllori contro gli indisciplinati».
Sulla pista (che dovrebbe essere utilizzata solo dai ciclisti) a tutte le ore si possono trovare pedoni, genitori con i carrozzini, corridori e persino pattinatori. Tutti, oltre ad infastidire chi pedala, mettono a rischio l'incolumità loro ed altrui. Il problema riguarda soprattutto la pista del lungomare, più lunga e trafficata, ma non esclude l'altra. Eppure, i cartelli posti a fine e inizio pista (blu con il disegno della bici e del pedone) hanno la riga al centro, che delimita la distinzione tra il marciapiede ed il percorso esclusivo per i ciclisti.
In Italia l'eventualità delle multe ai pedoni non sarebbe nuova: già a Marina di Vasto nell'estate del 2010, per risolvere il problema, nacque l'idea dei vigili su due ruote, che applicavano multe di 38 euro a chi camminava sulla pista ciclabile, secondo le leggi dell'uso improprio della viabilità riservata. A Trani però c'è da fare i conti con un Corpo di polizia locale ridotto oltremodo all'osso.
Sulla pista (che dovrebbe essere utilizzata solo dai ciclisti) a tutte le ore si possono trovare pedoni, genitori con i carrozzini, corridori e persino pattinatori. Tutti, oltre ad infastidire chi pedala, mettono a rischio l'incolumità loro ed altrui. Il problema riguarda soprattutto la pista del lungomare, più lunga e trafficata, ma non esclude l'altra. Eppure, i cartelli posti a fine e inizio pista (blu con il disegno della bici e del pedone) hanno la riga al centro, che delimita la distinzione tra il marciapiede ed il percorso esclusivo per i ciclisti.
In Italia l'eventualità delle multe ai pedoni non sarebbe nuova: già a Marina di Vasto nell'estate del 2010, per risolvere il problema, nacque l'idea dei vigili su due ruote, che applicavano multe di 38 euro a chi camminava sulla pista ciclabile, secondo le leggi dell'uso improprio della viabilità riservata. A Trani però c'è da fare i conti con un Corpo di polizia locale ridotto oltremodo all'osso.