Vita di città
Bike sharing a Trani, la prova sul campo
In quattro giorni attivate 40 tessere elettroniche. Abbiamo provato il servizio per voi: ecco come è andata
Trani - sabato 2 luglio 2011
Quaranta tessere vendute in una settimana. Il bike sharing a Trani è partito col vento in poppa. Anche noi ci siamo recati al comando di polizia municipale ed abbiamo acquistato una scheda prepagata per testare il servizio. Le card, almeno per il momento, si possono ritirare soltanto li, nei locali di via Imbriani. Il primo tentativo d'acquisto, ad onor del vero, è andato a vuoto: le tessere si possono comprare solo al mattino. Abbiamo dovuto rimandare alla mattina successiva l'attivazione dell'abbonamento.
La procedura per poter usufruire del servizio è semplice e veloce: ottenuto il regolamento per l'utilizzo delle bici si sottoscrivono due documenti e si versano, in contanti, 15 euro. Con i due moduli da compilare e firmare si accetta il regolamento d'utilizzo del servizio e si chiede l'attivazione della copertura assicurativa annuale per responsabilità civile verso terzi. Una parte della quota versata (5 euro) finisce alla compagnia assicurativa (non meglio specificata) che offre una copertura massimale per sinistro di 1 milione di euro per danni a cose e persone. C'è però una franchigia di 250 euro, che dovremmo risarcire direttamente in caso di incidente.
A proposito di danni, in base al regolamento (approvato nell'ultima seduta di Consiglio comunale) tutti quelli procurati alle bici dovranno essere risarciti direttamente dall'utente. Stessa cosa per il furto. Qualora dovessero rubarci la bicicletta dovremmo denunciare tempestivamente l'accaduto alle Forze dell'Ordine, informare il front-office del servizio e risarcire il danno, quantificato in 250 euro. Una cifra forse eccessiva, considerando il tipo di bici noleggiato. Della cifra da risarcire in caso di furto siamo stati informati a voce, sul regolamento sottoscritto non se ne fa specifica menzione.
La restante parte dei 15 euro iniziali viene suddivisa tra il costo di gestione del servizio (5 euro) e un credito a disposizione (5 euro) per l'uso delle biciclette. La tessera ha validità annuale: trascorsi 12 mesi dall'attivazione sarà necessario versare nuovamente l'intera quota e l'eventuale credito prepagato residuo andrà perduto. Sottoscritto il servizio, ci è stata consegnata la tessera elettronica "Trani-in-Bici" ed un piccolo lucchetto, anche se non è chiaro se questo andrà prima o poi restituito. La tessera è la numero 5, mentre la nostra richiesta è la seconda in ordine cronologico. La prima card, ne abbiamo parlato su TraniViva qualche giorno fa, è stata attivata lunedì da un cittadino di origine marocchina. In quattro giorni, da lunedì a giovedì, secondo l'assessore alla polizia locale, Pino Paolillo, sarebbero state attivate 40 tessere.
La card può essere utilizzata anche presso le colonnine "Bici in città" presenti in altri comuni: sono quasi 70 quelli abilitati al servizio, come Andria, Lecce e Bari. Prelevare la bicicletta è un gioco da ragazzi: basta posizionare la scheda elettronica (tecnologia rfid) sulla colonnina per sganciare o depositare una bici. Grazie al lucchetto in dotazione si possono usare per la sosta le tante rastrelliere (ben note ai tranesi) sparse per la città. La prima ora d'uso ogni giorno è gratuita, dalla successiva si pagano 50 centesimi all'ora, scalati dal credito residuo della card. Tutti i movimenti sono sotto controllo grazie al sito http://www.bicincitta.com/: inserendo i propri dati anagrafici, comprensivi di codice fiscale ed indirizzo e-mail, si ottengono le credenziali di accesso al sito. Nell'area utente si può consultare, in tempo reale, il riepilogo dei prelievi e dei depositi, con l'elenco dettagliato delle colonnine di partenza e arrivo e del tempo di utilizzo delle bici. E' possibile conoscere anche il tempo totale di utilizzo e il credito residuo. Per la nostra prova sul campo abbiamo prelevato e depositato la bici al sito "Castello Svevo" per un utilizzo totale di 6 minuti.
Il nostro giudizio sul servizio è senz'altro positivo. Il bike sharing a Trani colma un gap nell'offerta di servizi pubblici e di attenzione al turista che sono consolidati e diffusi nelle città d'arte del nord Italia e nelle grandi città europee. Il servizio, però, va necessariamente esteso ed in tal senso vanno le dichiarazioni dell'assessore Paolillo. Speriamo di non dover attendere a lungo.
La procedura per poter usufruire del servizio è semplice e veloce: ottenuto il regolamento per l'utilizzo delle bici si sottoscrivono due documenti e si versano, in contanti, 15 euro. Con i due moduli da compilare e firmare si accetta il regolamento d'utilizzo del servizio e si chiede l'attivazione della copertura assicurativa annuale per responsabilità civile verso terzi. Una parte della quota versata (5 euro) finisce alla compagnia assicurativa (non meglio specificata) che offre una copertura massimale per sinistro di 1 milione di euro per danni a cose e persone. C'è però una franchigia di 250 euro, che dovremmo risarcire direttamente in caso di incidente.
A proposito di danni, in base al regolamento (approvato nell'ultima seduta di Consiglio comunale) tutti quelli procurati alle bici dovranno essere risarciti direttamente dall'utente. Stessa cosa per il furto. Qualora dovessero rubarci la bicicletta dovremmo denunciare tempestivamente l'accaduto alle Forze dell'Ordine, informare il front-office del servizio e risarcire il danno, quantificato in 250 euro. Una cifra forse eccessiva, considerando il tipo di bici noleggiato. Della cifra da risarcire in caso di furto siamo stati informati a voce, sul regolamento sottoscritto non se ne fa specifica menzione.
La restante parte dei 15 euro iniziali viene suddivisa tra il costo di gestione del servizio (5 euro) e un credito a disposizione (5 euro) per l'uso delle biciclette. La tessera ha validità annuale: trascorsi 12 mesi dall'attivazione sarà necessario versare nuovamente l'intera quota e l'eventuale credito prepagato residuo andrà perduto. Sottoscritto il servizio, ci è stata consegnata la tessera elettronica "Trani-in-Bici" ed un piccolo lucchetto, anche se non è chiaro se questo andrà prima o poi restituito. La tessera è la numero 5, mentre la nostra richiesta è la seconda in ordine cronologico. La prima card, ne abbiamo parlato su TraniViva qualche giorno fa, è stata attivata lunedì da un cittadino di origine marocchina. In quattro giorni, da lunedì a giovedì, secondo l'assessore alla polizia locale, Pino Paolillo, sarebbero state attivate 40 tessere.
La card può essere utilizzata anche presso le colonnine "Bici in città" presenti in altri comuni: sono quasi 70 quelli abilitati al servizio, come Andria, Lecce e Bari. Prelevare la bicicletta è un gioco da ragazzi: basta posizionare la scheda elettronica (tecnologia rfid) sulla colonnina per sganciare o depositare una bici. Grazie al lucchetto in dotazione si possono usare per la sosta le tante rastrelliere (ben note ai tranesi) sparse per la città. La prima ora d'uso ogni giorno è gratuita, dalla successiva si pagano 50 centesimi all'ora, scalati dal credito residuo della card. Tutti i movimenti sono sotto controllo grazie al sito http://www.bicincitta.com/: inserendo i propri dati anagrafici, comprensivi di codice fiscale ed indirizzo e-mail, si ottengono le credenziali di accesso al sito. Nell'area utente si può consultare, in tempo reale, il riepilogo dei prelievi e dei depositi, con l'elenco dettagliato delle colonnine di partenza e arrivo e del tempo di utilizzo delle bici. E' possibile conoscere anche il tempo totale di utilizzo e il credito residuo. Per la nostra prova sul campo abbiamo prelevato e depositato la bici al sito "Castello Svevo" per un utilizzo totale di 6 minuti.
Il nostro giudizio sul servizio è senz'altro positivo. Il bike sharing a Trani colma un gap nell'offerta di servizi pubblici e di attenzione al turista che sono consolidati e diffusi nelle città d'arte del nord Italia e nelle grandi città europee. Il servizio, però, va necessariamente esteso ed in tal senso vanno le dichiarazioni dell'assessore Paolillo. Speriamo di non dover attendere a lungo.