Vita di città
Bilancio e austerità, il 2015 ripagherà i vecchi debiti
L'armonizzazione finanziaria inghiottirà l'avanzo 2014
Trani - venerdì 7 agosto 2015
12.59
Niente ferie, almeno per ora, per la nuova amministrazione tranese: in attesa del primo consiglio comunale, previsto per il 12 agosto, sindaco e giunta lavorano ai bisogni primari della città. In particolare spicca, per mole di lavoro e importanza, il compito del neo-assessore al Bilancio, Angelo De Biase, che dovrà, nel giro di poco tempo, compiere tre azioni fondamentali: rispondere alla Corte dei Conti, fornendo informazioni utili riguardo il riaccertamento in corso e il piano di razionalizzazione delle ex-municipalizzate, e predisporre il bilancio previsionale 2015.
Condotta caratterizzante di questa seconda metà d'anno sarà l'austerità, che permetterà di rimettersi al passo coi debiti contratti dal Comune negli scorsi anni e che al momento ammontano a 4,8 milioni, senza contare la probabile ricapitalizzazione di Amiu, che graverà sulle casse cittadine per altrettanti 4,8 milioni. Mentre l'avanzo del bilancio 2014 pare sia destinato ad essere riassorbito dagli accertamenti in corso sugli anni passati (andando a definire un nuovo consuntivo, decisamente più veritiero), altre due voci graveranno sul previsionale 2015: la creazione del fondo rischi contenzioso, che verrà creato calcolando la percentuale di soccombenza nelle cause e accantonandola (il Comune ogni anno consuma ingenti risorse in questa voce), e del fondo svalutazione crediti di dubbia esigibilità (fcde), che permetterà di quantificare e accantonare i residui che presumibilmente non verranno, col tempo, più incassati.
De Biase ha spiegato come «la situazione sia più rosea di quella che ci aspettavamo. Al momento siamo impegnati nel riaccertamento straordinario di attivi e passivi, che potrebbe terminare entro la settimana: un atto necessario, oltre che per le richieste della Corte dei Conti, anche per l'entrata in vigore dell'armonizzazione finanziaria, anche se già il Tuel prevedeva che i dirigenti lo eseguissero. È un'operazione estremamente corposa, visto che il bilancio di Trani si trascina pendenze relative persino al 1997. Ci permetterà di ripulire il bilancio da voci obsolete, non supportate da obbligazioni. La verifica finale ci permetterà di capire se il debito contratto è maggiore a quanto finora riscontrato e ipotizzato, oppure c'è qualche partita che va a mitigare la situazione complessiva».
«Sarà importante farlo diventare una costante della nostra area economico-finanziaria, che stiamo cercando di potenziare e riorganizzare, anche in seguito alle osservazioni del tribunale barese, che ha definito la gestione fino ad oggi "confusa, superficiale e non corretta". In particolare rivedremo l'organizzazione dell'ufficio tributi. Lotteremo contro l'evasione, partendo da tutti i vecchi affitti di immobili comunali non riscossi. Chiederemo entro fine anno a tutti i dirigenti di rilasciare un'attestazione della presenza di attivi e passivi nella loro area. Il ricorso al debito fuori bilancio diventerà, o meglio ritornerà ad essere un atto di straordinaria amministrazione». Sperando che tutto vada per il verso giusto, una luce, seppur lontana, pare affacciarsi nel buio tunnel della situazione economica della città.
Condotta caratterizzante di questa seconda metà d'anno sarà l'austerità, che permetterà di rimettersi al passo coi debiti contratti dal Comune negli scorsi anni e che al momento ammontano a 4,8 milioni, senza contare la probabile ricapitalizzazione di Amiu, che graverà sulle casse cittadine per altrettanti 4,8 milioni. Mentre l'avanzo del bilancio 2014 pare sia destinato ad essere riassorbito dagli accertamenti in corso sugli anni passati (andando a definire un nuovo consuntivo, decisamente più veritiero), altre due voci graveranno sul previsionale 2015: la creazione del fondo rischi contenzioso, che verrà creato calcolando la percentuale di soccombenza nelle cause e accantonandola (il Comune ogni anno consuma ingenti risorse in questa voce), e del fondo svalutazione crediti di dubbia esigibilità (fcde), che permetterà di quantificare e accantonare i residui che presumibilmente non verranno, col tempo, più incassati.
De Biase ha spiegato come «la situazione sia più rosea di quella che ci aspettavamo. Al momento siamo impegnati nel riaccertamento straordinario di attivi e passivi, che potrebbe terminare entro la settimana: un atto necessario, oltre che per le richieste della Corte dei Conti, anche per l'entrata in vigore dell'armonizzazione finanziaria, anche se già il Tuel prevedeva che i dirigenti lo eseguissero. È un'operazione estremamente corposa, visto che il bilancio di Trani si trascina pendenze relative persino al 1997. Ci permetterà di ripulire il bilancio da voci obsolete, non supportate da obbligazioni. La verifica finale ci permetterà di capire se il debito contratto è maggiore a quanto finora riscontrato e ipotizzato, oppure c'è qualche partita che va a mitigare la situazione complessiva».
«Sarà importante farlo diventare una costante della nostra area economico-finanziaria, che stiamo cercando di potenziare e riorganizzare, anche in seguito alle osservazioni del tribunale barese, che ha definito la gestione fino ad oggi "confusa, superficiale e non corretta". In particolare rivedremo l'organizzazione dell'ufficio tributi. Lotteremo contro l'evasione, partendo da tutti i vecchi affitti di immobili comunali non riscossi. Chiederemo entro fine anno a tutti i dirigenti di rilasciare un'attestazione della presenza di attivi e passivi nella loro area. Il ricorso al debito fuori bilancio diventerà, o meglio ritornerà ad essere un atto di straordinaria amministrazione». Sperando che tutto vada per il verso giusto, una luce, seppur lontana, pare affacciarsi nel buio tunnel della situazione economica della città.