Politica
Biomasse a Trani, Ferrante chiama in causa il sindaco
«Serve il passaggio in Consiglio. O lui ha deciso per tutti?». Intervento del capogruppo del Partito Democratico di Trani
Trani - lunedì 6 giugno 2011
Come si ricorderà, lo scorso mese di marzo, la Provincia Bat, ha espresso parere favorevole alla valutazione d'impatto ambientale in merito al progetto dell'impianto a biomasse presentato dalla Green Energy Solutions s.r.l nel Comune di Trani.
Fabrizio Ferrante (capogruppo del Pd) non si fida: «La centrale a biomasse da 37 megawatt sulla strada provinciale Andria-Trani, a regime, avrà bisogno di quantità ingenti di scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria per poter funzionare e per produrre elettricità grazie al vapore generato dalla combustione di questi scarti. Ricordo che l'impianto solo formalmente non è un inceneritore in quanto alimentato da fonte rinnovabile, vale a dire olio vegetale crudo, ma a lungo andare potrebbe diventarlo. Infatti oggi si da il via libera ad un impianto imponente per cui non basteranno solo la combustione dei materiali di scarto e probabilmente anche i rifiuti vi verranno immessi per essere bruciati. Materiale, quest'ultimo, che disperderebbe elevate dosi di diossina nell'aria con notevoli danni per la salute delle persone che abitano il territorio».
Ferrante chiama in causa il sindaco di Trani: «Vorremmo capire in quali termini si è impegnato, visto che per l'insediamento della centrale, ricadente nel territorio di Trani, è necessario il passaggio dal Consiglio comunale che, è bene ricordarlo, col suo presidente è caduto in un sonno profondo che dura da 6 mesi. Ha deciso il sindaco per il Consiglio comunale? Se così fosse sarebbe un atto gravissimo che la direbbe lunga sul livello di considerazione nutrito nei confronti della massima assise cittadina, oltre che determinare atti evidentemente nulli».
Fabrizio Ferrante (capogruppo del Pd) non si fida: «La centrale a biomasse da 37 megawatt sulla strada provinciale Andria-Trani, a regime, avrà bisogno di quantità ingenti di scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria per poter funzionare e per produrre elettricità grazie al vapore generato dalla combustione di questi scarti. Ricordo che l'impianto solo formalmente non è un inceneritore in quanto alimentato da fonte rinnovabile, vale a dire olio vegetale crudo, ma a lungo andare potrebbe diventarlo. Infatti oggi si da il via libera ad un impianto imponente per cui non basteranno solo la combustione dei materiali di scarto e probabilmente anche i rifiuti vi verranno immessi per essere bruciati. Materiale, quest'ultimo, che disperderebbe elevate dosi di diossina nell'aria con notevoli danni per la salute delle persone che abitano il territorio».
Ferrante chiama in causa il sindaco di Trani: «Vorremmo capire in quali termini si è impegnato, visto che per l'insediamento della centrale, ricadente nel territorio di Trani, è necessario il passaggio dal Consiglio comunale che, è bene ricordarlo, col suo presidente è caduto in un sonno profondo che dura da 6 mesi. Ha deciso il sindaco per il Consiglio comunale? Se così fosse sarebbe un atto gravissimo che la direbbe lunga sul livello di considerazione nutrito nei confronti della massima assise cittadina, oltre che determinare atti evidentemente nulli».