Vita di città
Botta e risposta sul termovalorizzatore
Arriva la replica dello SDI alla presa di posizione della Fit Cisl del Lazio
Trani - giovedì 29 settembre 2005
Il comune di Trani ha diffuso nei giorni scorsi una nota sul termovalorizzatore:
Sull'argomento-termovalorizzatore portiamo a conoscenza della stampa una nuova presa di posizione della Fit Cisl del Lazio. A parlare stavolta è il segretario, Maurizio Marozzi, che attacca l'amministrazione capitolina. "Il paradossale atteggiamento del Comune verso la costruzione dell'impianto – dice Marozzi – oltre ad allungare i tempi di attuazione del decreto Ronchi si palesa nell'aver voluto a tutti i costi una commissione di sette saggi, tra cui lo stesso Ronchi, che doveva stabilire i livelli di inquinamento del termovalorizzatore. Il risultato è stato che l'impianto inquina come due motorini accesi ma nonostante tutto si preferisce non decidere. Continuiamo a sostenere che l'unica soluzione possibile è dare il via alla costruzione del termovalorizzatore e iniziare a programmare seriamente il futuro".
La replica di Fabrizio Ferrante, segretario dello SDI di Trani:
"Sulla questione dell'inceneritore si è detto, fatto e scritto tantissimo, ma il tentativo di indorare la pillola da parte del centrodestra è quantomeno singolare.Come è pure singolare che si intervenga solamente con freddi comunicati stampa del Comune forse per celare il rossore sulla questione referendum. Ogni territorio ha una situazione ed un'emergenza rifiuti differente dagli altri; invece assistiamo in modo sistematico ad una vuota propaganda e ad una deprecabile strumentalizzazione della questione.
Dire che il centrosinistra di altri Comuni è favorevole all'impianto non vuol dire nulla anzi denota la grande confusione ed il qualunquismo esasperato in materia. Se a Trani, nei comuni limitrofi e nell'intero bacino della Ba/1, la raccolta differenziata è uguale a zero ciò costituisce un problema insuperabile sulla strada dell'inceneritore che, al contrario, abbisogna di una raccolta differenziata elevata.
Ma ciò che ha segnato per sempre la vicenda su Trani è il fatto che l'Amministrazione (o i suoi tre registi) ha chiesto e ottenuto che venisse sospeso il referendum cittadino segno evidente questo di una pochezza di argomentazioni colmate dall'arroganza politica che di fatto impedisce ai cittadini di dire la loro. Sostenere la costruzione dell'impianto oggi dopo avere tappato la bocca ai tranesi desta ancor più stupore di quanto già non ve ne fosse in precedenza in quanto le argomentazioni pro o contro l'inceneritore avrebbero costituito il terreno di scontro democratico su posizioni antagoniste sulle quali alla fine avrebbero deciso i cittadini."
Sull'argomento-termovalorizzatore portiamo a conoscenza della stampa una nuova presa di posizione della Fit Cisl del Lazio. A parlare stavolta è il segretario, Maurizio Marozzi, che attacca l'amministrazione capitolina. "Il paradossale atteggiamento del Comune verso la costruzione dell'impianto – dice Marozzi – oltre ad allungare i tempi di attuazione del decreto Ronchi si palesa nell'aver voluto a tutti i costi una commissione di sette saggi, tra cui lo stesso Ronchi, che doveva stabilire i livelli di inquinamento del termovalorizzatore. Il risultato è stato che l'impianto inquina come due motorini accesi ma nonostante tutto si preferisce non decidere. Continuiamo a sostenere che l'unica soluzione possibile è dare il via alla costruzione del termovalorizzatore e iniziare a programmare seriamente il futuro".
La replica di Fabrizio Ferrante, segretario dello SDI di Trani:
"Sulla questione dell'inceneritore si è detto, fatto e scritto tantissimo, ma il tentativo di indorare la pillola da parte del centrodestra è quantomeno singolare.Come è pure singolare che si intervenga solamente con freddi comunicati stampa del Comune forse per celare il rossore sulla questione referendum. Ogni territorio ha una situazione ed un'emergenza rifiuti differente dagli altri; invece assistiamo in modo sistematico ad una vuota propaganda e ad una deprecabile strumentalizzazione della questione.
Dire che il centrosinistra di altri Comuni è favorevole all'impianto non vuol dire nulla anzi denota la grande confusione ed il qualunquismo esasperato in materia. Se a Trani, nei comuni limitrofi e nell'intero bacino della Ba/1, la raccolta differenziata è uguale a zero ciò costituisce un problema insuperabile sulla strada dell'inceneritore che, al contrario, abbisogna di una raccolta differenziata elevata.
Ma ciò che ha segnato per sempre la vicenda su Trani è il fatto che l'Amministrazione (o i suoi tre registi) ha chiesto e ottenuto che venisse sospeso il referendum cittadino segno evidente questo di una pochezza di argomentazioni colmate dall'arroganza politica che di fatto impedisce ai cittadini di dire la loro. Sostenere la costruzione dell'impianto oggi dopo avere tappato la bocca ai tranesi desta ancor più stupore di quanto già non ve ne fosse in precedenza in quanto le argomentazioni pro o contro l'inceneritore avrebbero costituito il terreno di scontro democratico su posizioni antagoniste sulle quali alla fine avrebbero deciso i cittadini."