Eventi e cultura
Bruno Ceccobelli espone alla galleria Rossoquarantuno
Sabato 15 maggio l'inaugurazione
Trani - giovedì 13 maggio 2010
Sabato 15 maggio sarà inaugurata, presso la sede della Galleria d'arte contemporanea Rossoquarantuno (via delle Crociate 41), la mostra del Maestro Bruno Ceccobelli, esponente di spicco della "Scuola di San Lorenzo", dal titolo "Testimone di luce e ombre". Saranno esposti venticinque lavori di diverse dimensioni e di diversi periodi; per l'occasione sarà pubblicato un catalogo, curato da Angela Paliotto, con un testo di Piero Boccuzzi.
Bruno Ceccobelli è un artigiano contemporaneo d'estrazione medioevale; è un intellettuale che concepisce l'impegno artistico come mediazione tra discipline nobili; è un "manovale" colto che tende a mostrare in un'unica forma espressiva una pluralità di mondi. Questo esercizio così difficile e laborioso, pregiato e leggero, è frutto di una manualità educata e composta, di una preparazione scolastica appassionata e continuamente stimolata, di una spiritualità sincera e di una predisposizione infinita nei confronti dell'essere umano che, in rapporto armonico con quanto lo circonda, è osservato in maniera privilegiata come parte attiva del creato. In questo modo l'opera d'arte riacquista, in senso finemente medioevale, la propria funzione: diventa involucro privilegiato in cui raccogliere e custodire tutto quanto è considerato più prezioso.
L'opera, comparata ai luoghi di culto, riceve il sapere e lo custodisce, lo sacralizza e contemporaneamente lo divulga rendendolo condivisibile. Questo contenitore ricorda le forme polittiche di tanta pittura nord europea prerinascimentale, la conformazione di alcune pale d'altare e quelle icone in cui il sacro veniva dipinto su tavola o, per essere più precisi, veniva scritto perché era rivelazione grafica del messaggio cristiano affermato dalle Sacre Scritture. L'artista umbro si ripropone come "coltivatore delle belle arti", contrapponendo il proprio operato a quello di maniera predominante nella società attuale, ed è consapevole che la cultura può esercitare sull'uomo un'influenza positiva. Come il filosofo greco Plutarco, l'artista nato a Todi intende il sapere come "cerchio delle conoscenze", come un compendio che sistema tutte le arti in un grande disegno enciclopedico; tale sistema accresce e fortifica quel passaggio che registra la trasformazione da retorico a visivo, da propensione spirituale della ricerca in punto d'arrivo.
(tratto da un testo di Piero Boccuzzi)
Bruno Ceccobelli è un artigiano contemporaneo d'estrazione medioevale; è un intellettuale che concepisce l'impegno artistico come mediazione tra discipline nobili; è un "manovale" colto che tende a mostrare in un'unica forma espressiva una pluralità di mondi. Questo esercizio così difficile e laborioso, pregiato e leggero, è frutto di una manualità educata e composta, di una preparazione scolastica appassionata e continuamente stimolata, di una spiritualità sincera e di una predisposizione infinita nei confronti dell'essere umano che, in rapporto armonico con quanto lo circonda, è osservato in maniera privilegiata come parte attiva del creato. In questo modo l'opera d'arte riacquista, in senso finemente medioevale, la propria funzione: diventa involucro privilegiato in cui raccogliere e custodire tutto quanto è considerato più prezioso.
L'opera, comparata ai luoghi di culto, riceve il sapere e lo custodisce, lo sacralizza e contemporaneamente lo divulga rendendolo condivisibile. Questo contenitore ricorda le forme polittiche di tanta pittura nord europea prerinascimentale, la conformazione di alcune pale d'altare e quelle icone in cui il sacro veniva dipinto su tavola o, per essere più precisi, veniva scritto perché era rivelazione grafica del messaggio cristiano affermato dalle Sacre Scritture. L'artista umbro si ripropone come "coltivatore delle belle arti", contrapponendo il proprio operato a quello di maniera predominante nella società attuale, ed è consapevole che la cultura può esercitare sull'uomo un'influenza positiva. Come il filosofo greco Plutarco, l'artista nato a Todi intende il sapere come "cerchio delle conoscenze", come un compendio che sistema tutte le arti in un grande disegno enciclopedico; tale sistema accresce e fortifica quel passaggio che registra la trasformazione da retorico a visivo, da propensione spirituale della ricerca in punto d'arrivo.
(tratto da un testo di Piero Boccuzzi)