Vita di città
Buoni spesa, Uil Trani evidenzia alcune lacune e suggerisce le modifiche da apportare
L'associazione chiede una proroga dei termini per la presentazione delle domande
Trani - sabato 12 dicembre 2020
10.58
A seguito del provvedimento del Comune di Trani, inerente l'erogazione dei buoni spesa, la Camera Comunale UIL di Trani vuole porre l'attenzione sulle relative procedure ed i requisiti d'accesso al fine di ampliare la platea dei beneficiari. Per tali motivi riteniamo indispensabile evidenziare alcune lacune, proponendo, contestualmente, le modifiche da apportare.
L'art. 2 del Decreto Legge n. 154 del 23.11.2020 (c.d. Decreto Ristori ter) sancisce che "Al fine di consentire ai comuni l'adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'interno un fondo di 400 milioni di euro nel 2020, da erogare a ciascun comune".
La ratio della disciplina è quella di fornire ai nuclei familiari in situazione di indisponibilità economica, a causa della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale, dovuta alle attuali condizioni di emergenza sanitaria da Covid-19, un sostegno economico sotto forma di buoni spesa da utilizzare per il soddisfacimento dei bisogni primari e/o di prima necessità.
Con atto disciplinare del 03.12.2020, a firma del Dirigente dei Servizi Sociali, il Comune di Trani ha stabilito una serie di requisiti per l'accesso da parte di ciascun nucleo familiare all'erogazione dei predetti buoni spesa. Ebbene, codesta organizzazione Sindacale rileva come sia preclusivo, ma soprattutto in contrasto con la ratio e la finalità della normativa emergenziale, stabilire come requisiti di accesso per il beneficio l'indicatore del patrimonio mobiliare del valore ISEE in corso di validità ed il tetto massimo del reddito pari ad € 5.000,00 maturato nell'arco dei 6 mesi antecedenti al provvedimento.
Difatti, per la determinazione del patrimonio mobiliare la documentazione da prendere come riferimento per il patrimonio mobiliare di ciascun nucleo familiare è il saldo e la giacenza media dei conti correnti al 31.12.2018. E' alquanto, ovvio, che alla predetta data le condizioni economiche dei nuclei familiari, oggi richiedenti i c.d. buoni spesa, erano ben diverse rispetto alla situazione attuale ove a causa del diffondersi della pandemia molte persone si trovano in uno stato di indigenza economica derivante dalla temporanea sospensione dello stipendio o dell'attività lavorativa. Inoltre, evidenziamo che in un nucleo familiare composto da più persone avere un reddito semestrale inferiore a € 5.000,00 significa percepire un'indennità di circa € 830,00 mensili, importo che dovrebbe coprire tutte le spese di prima necessità compreso il pagamento di eventuali canoni di locazione. A tanto si aggiunge che la soglia di povertà assoluta nel 2019, in un nucleo composto da 2 persone, è pari ad € 1.094,95.
Alcuni cittadini ci riferiscono, altresì, di essere invitati dagli uffici comunali preposti a recarsi presso i Patronati per richiedere l'isee corrente. Sul punto vogliamo precisare che il menzionato Isee pùò essere richiesto e generato solo nel caso in cui ci sia una variazione dello stato occupazionale o reddituale negli ultimi 12 mesi. Questo vuol dire che il valore del patrimonio mobiliare da prendere in considerazione non cambia con la conseguenza che il riferimento rimane sempre il 31/12/2018.
Pertanto, ritengo che sia più opportuno, nel pieno rispetto dello spirito e della finalità della normativa di cui all'art. 2 del Decreto Leggi Ristori ter, sostituire i menzionati requisiti di accesso, ai fini dell'erogazione dei buoni spesa, con quelli più concernente alla situazione economica attuale: cioè, per quanto riguarda il patrimonio mobiliare, il riferimento ad un saldo ed una giacenza media dei conti correnti al 31.10.2020 ed un aumento della soglia del reddito semestrale di riferimento.
Ritengo a questo punto di chiedere al Comune di Trani, data l'imminente scadenza prevista per il 18.12.2020, una proroga dei termini per la presentazione delle domande per l'erogazione dei buoni spesa. Tanto al fine di corrispondere il beneficio ai nuclei familiari che effettivamente si trovino in condizioni di sopravvenuta indisponibilità economica per l'acquisto di beni di prima necessità.
Il Segretario UIL –Trani-Domenico Cognetti
L'art. 2 del Decreto Legge n. 154 del 23.11.2020 (c.d. Decreto Ristori ter) sancisce che "Al fine di consentire ai comuni l'adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'interno un fondo di 400 milioni di euro nel 2020, da erogare a ciascun comune".
La ratio della disciplina è quella di fornire ai nuclei familiari in situazione di indisponibilità economica, a causa della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale, dovuta alle attuali condizioni di emergenza sanitaria da Covid-19, un sostegno economico sotto forma di buoni spesa da utilizzare per il soddisfacimento dei bisogni primari e/o di prima necessità.
Con atto disciplinare del 03.12.2020, a firma del Dirigente dei Servizi Sociali, il Comune di Trani ha stabilito una serie di requisiti per l'accesso da parte di ciascun nucleo familiare all'erogazione dei predetti buoni spesa. Ebbene, codesta organizzazione Sindacale rileva come sia preclusivo, ma soprattutto in contrasto con la ratio e la finalità della normativa emergenziale, stabilire come requisiti di accesso per il beneficio l'indicatore del patrimonio mobiliare del valore ISEE in corso di validità ed il tetto massimo del reddito pari ad € 5.000,00 maturato nell'arco dei 6 mesi antecedenti al provvedimento.
Difatti, per la determinazione del patrimonio mobiliare la documentazione da prendere come riferimento per il patrimonio mobiliare di ciascun nucleo familiare è il saldo e la giacenza media dei conti correnti al 31.12.2018. E' alquanto, ovvio, che alla predetta data le condizioni economiche dei nuclei familiari, oggi richiedenti i c.d. buoni spesa, erano ben diverse rispetto alla situazione attuale ove a causa del diffondersi della pandemia molte persone si trovano in uno stato di indigenza economica derivante dalla temporanea sospensione dello stipendio o dell'attività lavorativa. Inoltre, evidenziamo che in un nucleo familiare composto da più persone avere un reddito semestrale inferiore a € 5.000,00 significa percepire un'indennità di circa € 830,00 mensili, importo che dovrebbe coprire tutte le spese di prima necessità compreso il pagamento di eventuali canoni di locazione. A tanto si aggiunge che la soglia di povertà assoluta nel 2019, in un nucleo composto da 2 persone, è pari ad € 1.094,95.
Alcuni cittadini ci riferiscono, altresì, di essere invitati dagli uffici comunali preposti a recarsi presso i Patronati per richiedere l'isee corrente. Sul punto vogliamo precisare che il menzionato Isee pùò essere richiesto e generato solo nel caso in cui ci sia una variazione dello stato occupazionale o reddituale negli ultimi 12 mesi. Questo vuol dire che il valore del patrimonio mobiliare da prendere in considerazione non cambia con la conseguenza che il riferimento rimane sempre il 31/12/2018.
Pertanto, ritengo che sia più opportuno, nel pieno rispetto dello spirito e della finalità della normativa di cui all'art. 2 del Decreto Leggi Ristori ter, sostituire i menzionati requisiti di accesso, ai fini dell'erogazione dei buoni spesa, con quelli più concernente alla situazione economica attuale: cioè, per quanto riguarda il patrimonio mobiliare, il riferimento ad un saldo ed una giacenza media dei conti correnti al 31.10.2020 ed un aumento della soglia del reddito semestrale di riferimento.
Ritengo a questo punto di chiedere al Comune di Trani, data l'imminente scadenza prevista per il 18.12.2020, una proroga dei termini per la presentazione delle domande per l'erogazione dei buoni spesa. Tanto al fine di corrispondere il beneficio ai nuclei familiari che effettivamente si trovino in condizioni di sopravvenuta indisponibilità economica per l'acquisto di beni di prima necessità.
Il Segretario UIL –Trani-Domenico Cognetti