Politica
«C’è la crisi, e allora investiamo in lavoro»
Sinistra e Libertà: «Amet sfrutti i servizi per dare occupazione»
Trani - martedì 2 febbraio 2010
Sinistra e Libertà affronta il problema dell'occupazione e della crisi economica, tirando in ballo l'Amet:
«L'economia cittadina, trascinata nei decenni precedenti prima dal settore lapideo e poi dal tessile e dal calzaturiero, sta vivendo negli ultimi anni l'esaurimento di questi. Oggi, poi, con la crisi che morde, e contro la quale ben poco si fa (con poche lodevoli eccezioni), la situazione si fa sempre più complicata. Il lavoro manca, il momento, dal punto di vista sociale, specie qui a Trani, è sempre peggiore. E gli effetti cominciano a vedersi, in maniera drammatica. Il pittore Edward Munch ben descriverebbe, con varie sue opere, la situazione attuale.
In tutto questo l'unica azienda che pare in salute, tanto da spendere tanti soldi (9 milioni di euro addirittura) per un capannone, è l'Amet. Che peraltro, in un'eventuale depressione dell'economia cittadina, avrebbe anch'essa da rimetterci, vendendo in questo modo meno energia.
E allora ci chiediamo, perché non spendere una parte di quei soldi, piuttosto, per investire in occupazione? Si potrebbero realizzare stages, corsi di formazione professionale, si potrebbero individuare i servizi di cui la città non è ben fornita e coprirli (dal momento che l'Amet già oggi si occupa anche di Trasporti, Parcheggi e Darsena). Si potrebbe, insomma, dare qualche speranza in più ai giovani tranesi oggi così sfiduciati».
Dipartimento Politiche sociali Sinistra e Libertà
«L'economia cittadina, trascinata nei decenni precedenti prima dal settore lapideo e poi dal tessile e dal calzaturiero, sta vivendo negli ultimi anni l'esaurimento di questi. Oggi, poi, con la crisi che morde, e contro la quale ben poco si fa (con poche lodevoli eccezioni), la situazione si fa sempre più complicata. Il lavoro manca, il momento, dal punto di vista sociale, specie qui a Trani, è sempre peggiore. E gli effetti cominciano a vedersi, in maniera drammatica. Il pittore Edward Munch ben descriverebbe, con varie sue opere, la situazione attuale.
In tutto questo l'unica azienda che pare in salute, tanto da spendere tanti soldi (9 milioni di euro addirittura) per un capannone, è l'Amet. Che peraltro, in un'eventuale depressione dell'economia cittadina, avrebbe anch'essa da rimetterci, vendendo in questo modo meno energia.
E allora ci chiediamo, perché non spendere una parte di quei soldi, piuttosto, per investire in occupazione? Si potrebbero realizzare stages, corsi di formazione professionale, si potrebbero individuare i servizi di cui la città non è ben fornita e coprirli (dal momento che l'Amet già oggi si occupa anche di Trasporti, Parcheggi e Darsena). Si potrebbe, insomma, dare qualche speranza in più ai giovani tranesi oggi così sfiduciati».
Dipartimento Politiche sociali Sinistra e Libertà