Vita di città

Campa Ognissanti che l’erba cresce

Storie di degrado sul porto di Trani

Distratti dalle feste, abbagliati dalle luci del Natale, appesantiti dapandoro e panettone, ci si è dimenticati completamente del porto di Trani. Inattesa che qualcuno si decida ad intervenire sulla pavimentazione sconnessa (lacompetenza è stata trasferita da un bel po' dal Demanio al Comune), registriamopiccoli e grandi segnali di un sostanziale abbandono dei luoghi. E' vero che ilporto richiama attenzione soprattutto da marzo a settembre, ma certe scene,anche se a gennaio, non si addicono ad una città che vuol definirsi turistica atutti gli effetti. Già, perché la gran parte delle segnalazioni giunte inredazione riguardano le immediate vicinanze di luoghi di alto interesse,culturale e religioso, incastonate lungo il nostro bacino portuale.



Prendete Ognissanti (a cui si riferiscono le foto): l'erba incolta haattecchito fra le pietre della pavimentazione, trasformando l'area della chiesain un giardinetto selvatico. Stesso caso si segnala pochi metri più avanti,lungo la scalinata di via Statuti marittimi, invasa da erba verde evidentementemai tagliata.



Amen per i pali dell'illuminazione imbottiti di manifesti e locandine dilocali, davvero poco attraente il fossato del Castello Svevo, nei cui pressigiacciono due macchine carbonizzate. Se ci aggiungiamo qualche buca di grandidimensioni ricomparsa dopo le ultime piogge, il quadro è completo. Ma tanto cheimporta: siamo a gennaio, l'estate è lontana.

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