Vita di città
Campo di gioco, sì, ma per gabbiani: al Lapi manca solo il calcio
Lo stadio sempre più ormai abbandonato al suo triste destino
Trani - venerdì 1 marzo 2024
6.55
Mentre la stagione calcistica della società tranesi prosegue a gonfie vele, seppur con andamenti diversi, con la Soccer che si sta spianando una strada verso i playoff, cercando il miglior piazzamento possibile, il Città di Trani che, dopo due successi consecutivi, vuole consolidarsi nella zona playout, e infine l'Apulia, che lotta per non retrocedere nel campionato di C, la questione stadio sembra quasi essere passata in secondo piano, nonostante la mancanza di un fortino casalingo, abbia influenzato molto e reso difficili le organizzazioni delle partite delle squadre tranesi, obbligate a più volte a varcare i muri di stadi oltre i confini cittadini per poter disputare regolarmente le proprie partite.
Il 'Lapi' sembra ormai essere diventato la casa di tutti, fuorché di chi realmente dovrebbe 'abitarci'; è recente nelle ultime ore un video in cui, centinaia di gabbiani, aleggiano sul rettangolo di gioco, posandosi dolcemente su quel poco che rimane del verde del campo e appropriandosene, quasi avessero trovato rifugio sul terreno che, definire campo di calcio sarebbe quasi un'esagerazione, perché ben poco è rimasto per poterlo definire tale.
Dalla storia dell'avvelenamento dell'erba, alla talpa presente nel terreno, tutte storielle che poco stentano a stare in piedi ma che sicuramente hanno permesso, purtroppo, di mettere in secondo piano l'importanza di avere un proprio stadio a Trani e alla notorietà che ne consegue, soprattutto visto il numeroso seguito delle società tranesi che, nonostante giochino in altre città, non sono mai state abbandonate dai propri tifosi, al contrario dello stadio, incolpevolmente abbandonato al proprio destino nella speranza di annate migliori.
Il 'Lapi' sembra ormai essere diventato la casa di tutti, fuorché di chi realmente dovrebbe 'abitarci'; è recente nelle ultime ore un video in cui, centinaia di gabbiani, aleggiano sul rettangolo di gioco, posandosi dolcemente su quel poco che rimane del verde del campo e appropriandosene, quasi avessero trovato rifugio sul terreno che, definire campo di calcio sarebbe quasi un'esagerazione, perché ben poco è rimasto per poterlo definire tale.
Dalla storia dell'avvelenamento dell'erba, alla talpa presente nel terreno, tutte storielle che poco stentano a stare in piedi ma che sicuramente hanno permesso, purtroppo, di mettere in secondo piano l'importanza di avere un proprio stadio a Trani e alla notorietà che ne consegue, soprattutto visto il numeroso seguito delle società tranesi che, nonostante giochino in altre città, non sono mai state abbandonate dai propri tifosi, al contrario dello stadio, incolpevolmente abbandonato al proprio destino nella speranza di annate migliori.