Cronaca
Carcere di Trani: tensione tra i sindacati per le stanze riservate
«Ok stanza unica per tutti i sindacati»
Trani - mercoledì 8 ottobre 2008
«Sono apparse in questi giorni, su alcuni quotidiani, delle notizie diffuse dalla sigla sindacale OSAPP di Trani, con cui si denuncia di aver subito "un grave danno perpetrato alle libertà sindacali" da parte della Direzione della Casa Circondariale di Trani. I rappresentanti OSAPP occupano in maniera arbitraria la sala convegno della caserma agenti dell'istituto di Trani. Tutto sarebbe dovuto perché la Direzione di Trani avrebbe chiesto all'OSAPP di restituire la stanza, adibita a sede sindacale, così come avevano fatto in precedenza e senza alcun problema, le altre sigle sindacali. Tale legittima richiesta, che si uniforma alla normativa vigente che prevede espressamente che, "per i luoghi di lavoro che abbiano almeno 200 dipendenti il datore di lavoro mette permanentemente a disposizione delle rappresentanze sindacali aziendali, per l'esercizio delle loro funzioni, un idoneo locale comune", permetterebbe ad alcune sigle sindacali, che da tempo erano prive di locali dove esercitare la loro attività, di uniformarsi alle altre. E' stato proprio l'intenzione di non perdere una situazione logistica evidentemente favorevole rispetto alle altre sigle sindacali, tra l'altro non occupata da una segreteria aziendale ma nazionale, clone di quella sita in Roma, che ha portato l'OSAPP ad inasprire il confronto verso tutti e coloro che hanno cercato di far rispettare uno stato di diritto, tenuto conto che nei luoghi di lavoro vi devono essere solo le rappresentanze sindacali locali e non quelle nazionali. Nella vicenda in questione i sottoscritti sindacati, nonché alcuni componenti della parte pubblica sono stati accusati, calunniati ed offesi gratuitamente a vario titolo. Le OO.SS. CGIL FP, CISL FP, SAPPE, SINAPPE, USPP-UGL, CNPP, maggiormente rappresentative del personale di Polizia Penitenziaria in servizio nell'istituto penitenziario di Trani, respingono al mittente ogni tipo di provocazione, che non fa altro che gettare ombre e malessere su tutti i lavoratori. Oltre agli epiteti siamo passati successivamente anche alle minacce: infatti nel comunicato del rappresentante OSAPP, nell'evidenziare che non è loro intenzione abbandonare la contestazione in atto, non ha escluso che i contrasti aumentino e che la situazione peggiori verso un'irritazione diffusa delle loro scelte. Ecco perché davanti ad un un'irrituale immobilismo dell'Amministrazione Penitenziaria abbiamo ritenuto opportuno informare anche il Sig. Prefetto di Bari di quanto stava accadendo a Trani, a tutela di tutti gli operatori penitenziari che giornalmente prestano servizio nella struttura penitenziaria di Trani, per possibili situazioni di criticità che si potevano verificare. E' doveroso evidenziare che il sindacato OSAPP non è stato leso di alcun diritto, perché il creare una stanza sindacale unica per tutti i sindacati, oltre ad essere ben disciplinato dalla legge, era stato preventivamente deciso dall'Amministrazione Centrale per promuovere tutte quelle iniziative che mirano a diffondere il benessere e a contrastare il disagio lavorativo del personale. Riteniamo doveroso ricordare che in soli dieci anni, nel Corpo di Polizia Penitenziaria, si sono suicidati 71 poliziotti, l'ultimo il 17 settembre 2008 nel carcere di Catania, e che il tasso di suicidi è di 1,3 ogni 10.000 operatori rispetto alla media nazionale del 0,6%, che riguarda le altre forze di polizia. Ecco perché tali iniziative, dovrebbero avere l'ampio consenso di ogni sindacato. Più nello specifico, oltre a gestire al meglio gli spazi dell'istituto, tale iniziativa sicuramente favorisce il personale della Polizia penitenziaria a cui verrà destinata una nuova palestra agenti, una più adeguata sala riunioni ed un aula destinata alla formazione del personale dell'Amministrazione Penitenziaria, nonché pone in parità di condizione, tutte le OO.SS. del Comparto Sicurezza e Ministeri, che fino ad ora non potevano tutelare, in maniera adeguata, i diritti dei lavoratori. Tale situazione è stata condivisa da tutte le sigle sindacali aziendali ma non dall'OSAPP che, evidentemente per tantissimi anni ha goduto di uno status privilegiato rispetto alle altre. Numerose sono le iniziative compiute dall'OSAPP per tutelare i suoi privilegi: dapprima ha presentato un ricorso gerarchico al Capo dello Stato che è stato successivamente rigettato, ed infine ha denunciato, per condotta antisindacale, il Direttore della Casa Circondariale di Trani, per le motivazioni oggetto della protesta in atto, davanti al Giudice del Lavoro di Trani, ex art. 28 Legge 300/70. La prima udienza si è tenuta in data 26 settembre u.s., mentre la successiva è stata rinviata al 17 c.m. Non sono mancate le difficoltà poste in essere anche dallo stesso Provveditore della Puglia, nonostante le direttive dell'Amministrazione Centrale. Di certo non è motivo di orgoglio per l'OSAPP, soggiacere alle procedure di sfratto coattivo amministrativo perché il suo rappresentante sindacale non voleva lasciare libero un locale di proprietà dello Stato. A fronte di altalenanti decisioni, relative all'esecuzione dello sfratto, assunte dal Provveditorato delle carceri pugliesi, ora negative, poi positive ed ancora dopo sospensive, il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Presidente Dott. Franco IONTA, è stato informato, dell'incredibile vicenda riguardante la stanza sindacale OSAPP, della mancanza di dialogo con il PRAP di Bari e della delegittimazione dell'intero sistema che non essendo più credibile causa un decadimento dell'attenzione che deve essere invece necessariamente rivolta alla popolazione detenuta e agli operatori penitenziari. Per tale situazione la Dirigenza di Trani, in un clima forviato e distolto dalle critiche sollevate dal solito sindacato, utilizza parte del suo tempo per rispondere a questi, mentre sarebbero altri i problemi su cui tenere sempre alta la propria attenzione: il sovraffollamento del carcere (attualmente vi sono oltre 165 detenuti rispetto alla capienza massima tollerabile di 103 detenuti), i lavori di ristrutturazione in corso ai reparti detentivi che renderanno l'Istituto di Trani un penitenziario di primissimo livello, sia per quanto riguarda la sicurezza che per le condizioni di vivibilità della popolazione detenuta ed in ultimo il delicato passaggio di competenze dalla medicina penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale. Solo dopo la nostra informativa, il 25 settembre u.s., il Capo dell'Amministrazione Penitenziaria, Presidente Dott. Franco IONTA, dava disposizione al Provveditore di Bari di procedere all'assegnazione di un unico locale sindacale per ciascuno dei due Comparti, così come era stato già deciso precedentemente. Per concludere, nell'augurare all'OSAPP che possa riconsiderare la sua attuale querelle, che non fa altro che offuscare l'immagine e la dignità del Corpo di Polizia Penitenziaria, lo invitiamo a confrontarsi su un terreno più consono a chi si arroga il diritto di difendere i lavoratori della Casa Circondariale di Trani ovvero nel rispetto delle pari opportunità, della correttezza delle relazioni sindacali che ha come scopo fondamentale quello di tutelare al meglio le condizioni di vita e di lavoro di tutti gli operatori penitenziari.» CGIL FP, CISL FP, SAPPE, SINAPPE, USPP-UGL, CNPP