Vita di città
Casa de Agnete e la palina rimossa: a Trani un gioiello storico sempre più ignorato
Da più di un mese la mancanza del cartello sulla facciata l'ha resa ancora più invisibile
Trani - sabato 25 giugno 2022
10.22
Un'opera d'arte, si sa, vive e resta immortale grazie alla carezza degli sguardi di chi l'ammira, e, in questo tempo social, alle fotografie che la fa conoscere dal web in tutto il mondo.
Un po' triste il destino di "Casa de Agnete", di fatto l'edificio civile più antico di Trani ( risale al 1283, costruita da Nicola Lombardo, figlio di Giovanni de Agnete), e che solo per questo dovrebbe essere un po' più degna di considerazione: fino a un mese fa questo sito è esistito almeno negli occhi dei turisti - e non dei tranesi, buona parte dei quali davvero non lo ha mai neanche sentito nominare , pur trovandosi in pieno centro città - grazie a una palina informativa in bronzo di quelle che segnano edifici, chiese, porte, in italiano, in lingua inglese e in braille.
Ebbene, è sparito il cartello in questione, che invitava a alzare gli occhi in su e ad ammirare la facciata integra di questa casa, adornata da una elegante finestra allietata da due colonnine sui due lati, sicuramente una bifora, un tempo; e anche da due finestrine laterali e, più in alto, da una grande finestra centrale ad arco acuto con tanto di integre mensole poggia tende.
"L'hanno rimosso un mese fa - a cura del Comune - perché era pericolante": è quanto ci riferiscono dei commercianti della zona, indicando il foro vuoto dove era fissato: e se prima almeno i turisti si fermavano a guardarlo, "adesso non lo guarda davvero più nessuno, ed è un peccato perché è davvero bello!", aggiunge con autentica tristezza il titolare di una attività lì nei pressi. E sì, la testimonianza di chi abita e lavora nella zona è quasi toccante perché casa de Agnete, che dovrebbe essere sicuramente fatta conoscere come una fondamentale testimonianza storica della prestigio della nostra città e delle maestranze artistiche che la abitavano nel Medioevo, nel quartiere invece è oggetto di affezione e ammirazione, quasi un gioiello di famiglia.
Come dovrebbe essere considerata ogni testimonianza tangibile e immateriale della Città, protetta , custodita e esaltata dai propri cittadini e dalla propria amministrazione, ognuno come può. Trani, come l'Italia intera, appare sempre più come una stanza di bimbi con troppi giocattoli. Alcuni in bella vista, usati e lucidati, altri accantonati, troppi lasciati all'incuria e all'abbandono. Qui, in fondo, basterebbe un cartello perchè la bellezza e la memoria possano riprendere a camminare, anche in quel tratto di pochi metri in via Ognissanti, con gli occhi in su: dirottati da una piccola insegna che chiede di tornare quanto prima al suo posto.
Un po' triste il destino di "Casa de Agnete", di fatto l'edificio civile più antico di Trani ( risale al 1283, costruita da Nicola Lombardo, figlio di Giovanni de Agnete), e che solo per questo dovrebbe essere un po' più degna di considerazione: fino a un mese fa questo sito è esistito almeno negli occhi dei turisti - e non dei tranesi, buona parte dei quali davvero non lo ha mai neanche sentito nominare , pur trovandosi in pieno centro città - grazie a una palina informativa in bronzo di quelle che segnano edifici, chiese, porte, in italiano, in lingua inglese e in braille.
Ebbene, è sparito il cartello in questione, che invitava a alzare gli occhi in su e ad ammirare la facciata integra di questa casa, adornata da una elegante finestra allietata da due colonnine sui due lati, sicuramente una bifora, un tempo; e anche da due finestrine laterali e, più in alto, da una grande finestra centrale ad arco acuto con tanto di integre mensole poggia tende.
"L'hanno rimosso un mese fa - a cura del Comune - perché era pericolante": è quanto ci riferiscono dei commercianti della zona, indicando il foro vuoto dove era fissato: e se prima almeno i turisti si fermavano a guardarlo, "adesso non lo guarda davvero più nessuno, ed è un peccato perché è davvero bello!", aggiunge con autentica tristezza il titolare di una attività lì nei pressi. E sì, la testimonianza di chi abita e lavora nella zona è quasi toccante perché casa de Agnete, che dovrebbe essere sicuramente fatta conoscere come una fondamentale testimonianza storica della prestigio della nostra città e delle maestranze artistiche che la abitavano nel Medioevo, nel quartiere invece è oggetto di affezione e ammirazione, quasi un gioiello di famiglia.
Come dovrebbe essere considerata ogni testimonianza tangibile e immateriale della Città, protetta , custodita e esaltata dai propri cittadini e dalla propria amministrazione, ognuno come può. Trani, come l'Italia intera, appare sempre più come una stanza di bimbi con troppi giocattoli. Alcuni in bella vista, usati e lucidati, altri accantonati, troppi lasciati all'incuria e all'abbandono. Qui, in fondo, basterebbe un cartello perchè la bellezza e la memoria possano riprendere a camminare, anche in quel tratto di pochi metri in via Ognissanti, con gli occhi in su: dirottati da una piccola insegna che chiede di tornare quanto prima al suo posto.