Speciale
Casa Sgarra, apre i battenti stasera un nuovo ristorante sul lungomare di Trani
Il progetto di tre fratelli andriesi per riscoprire antichi sapori di famiglia
Trani - sabato 11 luglio 2020
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Nasce a Trani, città slow, "Casa Sgarra", una storia di famiglia. Apre i battenti stasera 11 luglio, sul lungomare C. Colombo 114, il ristorante dei fratelli Sgarra. Più di una conduzione familiare! Un progetto evoluto, una fucina di idee generate dal sacro ventre della famiglia. Tre fratelli, andriesi, ma con lo sguardo proiettato al mondo, dove si sono distinti ciascuno per il proprio ruolo. Eccellenze della professionalità. Il maître Riccardo accoglie, lo chef Felice cucina, il sommelier Roberto mesce il vino: nelle vene lo stesso sangue.
E così come è importante tutelare la biodiversità per tutelare gli ecosistemi, Casa Sgarra tutela i sapori autentici, quelli di famiglia, attingendo dalle proprie tenute, e utilizzando materie prime che vanno anche oltre il concetto di prossimità, per tutelare il cibo lento e giusto. Una cucina che abita l'ambiente, non lo consuma. Un atteggiamento ecologico. Una comunione tra sapori dell'entroterra, da Andria, e profumi del mare, di Trani, senza artifici, in equilibrio. Senza tralasciare ispirazioni e "interpretazioni" dal mondo e da terre note ai fratelli per percorsi professionali.
Casa Sgarra è il ritorno all'azione, al fare e al saper fare, con nitore e semplicità (la cosa più difficile da realizzare). Un nutrimento non solo per i palati ma anche per gli animi. Casa Sgarra è il riscatto, carico di orgoglio, della capacità di cambiare, anche in un momento difficile come questo.
Al timone della cucina è saldamente Felice Sgarra, già stellato Michelin: i suoi piatti, con la propria creatività, rinsaldano il concetto di convivialità, del sentirsi accolti, del sentirsi in famiglia appunto. Il loro è un ritorno alla dimensione della casa in cui non si distrugge ma tutto nei processi creativi ha una sua collocazione. Attraverso la terra e i suoi prodotti, è possibile ritrovare un senso di comunità. Una cucina totale, un approccio culturale di attività connesse che sostengono l'attività primaria: la ristorazione. Raccogliere le verdure dal proprio orto o le piante aromatiche e utilizzarle nei piatti, ad esempio, non ha prezzo. Un connubio in equilibrio tra terra e mare, un abbraccio caldo tra le zone interne, che sono l'osso, e le zone costiere, che sono la polpa, per citare Manlio Rossi-Doria. Un fraseggio tra cucina e sala che sa di colloquiale, di genuino, di familiare appunto, ma profuma anche di magico. L'intesa irreale e immediata tra Felice e Riccardo, i due gemelli, che parlano lingue sconosciute ai più, capendosi al volo, quasi per un incredibile quanto proficuo processo telepatico.
Il principio è che gli avventori possano diventare veri e propri "abitanti culturali" della cucina e della casa, risentano quei profumi così radicati nella loro memoria olfattiva della straordinaria biodiversità della Puglia. Che ricordino il benessere del sentirsi a casa, i pranzi di famiglia, la nonna china sulla madia a preparare le orecchiette, o a mondare le verdure: gesti antichi, sapienti, che profumano di cultura contadina, del fare. È al motto del "fatto in casa e ben fatto" che si ispirano i tre fratelli. Dalla premiata forneria Sgarra, infatti, anche il pane, e altre prelibatezze dell'arte bianca: focaccia, grissini, taralli, prodotti da forno lievitati da assaggiare, ma anche prêt-à-porter.
Gli ospiti troveranno ricette "tradizionali", il ragù della domenica di pesce o di carne. La pasta fresca fatta rigorosamente a mano e i formati di paste selezionate da piccoli pastifici a conduzione familiare con grani quasi estinti e riscoperti. A Casa Sgarra si privilegiano i prodotti provenienti della nostra amata Puglia, o quelli da lontano, ma sempre e solo di qualità.
Dall'aperitivo al dolce, custodendo gelosamente l'esperienza gustativa nello spazio della memoria sensoriale. E così si ha la possibilità di degustare un aperitivo (un ottimo calice o un miscelato), conversando fino alle 21. E poi la cena. Con un concetto di ristorazione più accogliente, seguendo sì il menu ma anche andando a soggetto.
E così come è importante tutelare la biodiversità per tutelare gli ecosistemi, Casa Sgarra tutela i sapori autentici, quelli di famiglia, attingendo dalle proprie tenute, e utilizzando materie prime che vanno anche oltre il concetto di prossimità, per tutelare il cibo lento e giusto. Una cucina che abita l'ambiente, non lo consuma. Un atteggiamento ecologico. Una comunione tra sapori dell'entroterra, da Andria, e profumi del mare, di Trani, senza artifici, in equilibrio. Senza tralasciare ispirazioni e "interpretazioni" dal mondo e da terre note ai fratelli per percorsi professionali.
Casa Sgarra è il ritorno all'azione, al fare e al saper fare, con nitore e semplicità (la cosa più difficile da realizzare). Un nutrimento non solo per i palati ma anche per gli animi. Casa Sgarra è il riscatto, carico di orgoglio, della capacità di cambiare, anche in un momento difficile come questo.
Al timone della cucina è saldamente Felice Sgarra, già stellato Michelin: i suoi piatti, con la propria creatività, rinsaldano il concetto di convivialità, del sentirsi accolti, del sentirsi in famiglia appunto. Il loro è un ritorno alla dimensione della casa in cui non si distrugge ma tutto nei processi creativi ha una sua collocazione. Attraverso la terra e i suoi prodotti, è possibile ritrovare un senso di comunità. Una cucina totale, un approccio culturale di attività connesse che sostengono l'attività primaria: la ristorazione. Raccogliere le verdure dal proprio orto o le piante aromatiche e utilizzarle nei piatti, ad esempio, non ha prezzo. Un connubio in equilibrio tra terra e mare, un abbraccio caldo tra le zone interne, che sono l'osso, e le zone costiere, che sono la polpa, per citare Manlio Rossi-Doria. Un fraseggio tra cucina e sala che sa di colloquiale, di genuino, di familiare appunto, ma profuma anche di magico. L'intesa irreale e immediata tra Felice e Riccardo, i due gemelli, che parlano lingue sconosciute ai più, capendosi al volo, quasi per un incredibile quanto proficuo processo telepatico.
Il principio è che gli avventori possano diventare veri e propri "abitanti culturali" della cucina e della casa, risentano quei profumi così radicati nella loro memoria olfattiva della straordinaria biodiversità della Puglia. Che ricordino il benessere del sentirsi a casa, i pranzi di famiglia, la nonna china sulla madia a preparare le orecchiette, o a mondare le verdure: gesti antichi, sapienti, che profumano di cultura contadina, del fare. È al motto del "fatto in casa e ben fatto" che si ispirano i tre fratelli. Dalla premiata forneria Sgarra, infatti, anche il pane, e altre prelibatezze dell'arte bianca: focaccia, grissini, taralli, prodotti da forno lievitati da assaggiare, ma anche prêt-à-porter.
Gli ospiti troveranno ricette "tradizionali", il ragù della domenica di pesce o di carne. La pasta fresca fatta rigorosamente a mano e i formati di paste selezionate da piccoli pastifici a conduzione familiare con grani quasi estinti e riscoperti. A Casa Sgarra si privilegiano i prodotti provenienti della nostra amata Puglia, o quelli da lontano, ma sempre e solo di qualità.
Dall'aperitivo al dolce, custodendo gelosamente l'esperienza gustativa nello spazio della memoria sensoriale. E così si ha la possibilità di degustare un aperitivo (un ottimo calice o un miscelato), conversando fino alle 21. E poi la cena. Con un concetto di ristorazione più accogliente, seguendo sì il menu ma anche andando a soggetto.
A Casa Sgarra sentitevi ospiti speciali, fidatevi dell'eccellenza, lasciate fare ai fratelli, assaporerete una storia di famiglia.