Territorio
Case popolari, ci sarà caccia agli irregolari
Ci sarebbe chi si è trasferito ed usa l’abitazione come residenza estiva. Bari è l'esempio: disposti controlli incrociati con l'agenzia delle entrate
Trani - sabato 16 marzo 2013
10.24
Sulla scorta di quanto si sta facendo a Bari, il Comune di Trani intende partire con un'azione di lotta ai furbetti delle case popolari di proprietà dello Iacp e presenti in città.
Nel capoluogo barese approderà in giunta nei prossimi giorni un protocollo d'intesa per scovare tutti coloro che risiedono nelle case popolari pur avendone perso i requisiti. A Bari, l'amministrazione incrocerà i dati dei redditi, dell'agenzia delle entrate e dell'Imu così da liberare abitazioni occupate irregolarmente e da mettere subito a disposizione di chi ne ha davvero bisogno.
A Trani si prefigura identico scenario a maggior ragione se si pensa che, nei prossimi giorni verrà definita la graduatoria dell'avviso pubblico per una ricognizione del fabbisogno abitativo. Le case popolari in città sono 650 ma vi è il forte sospetto che una parte sia occupata da chi, nel tempo, ne ha perso i requisiti. Ci sarebbero anche casi di chi detiene un alloggio pubblico ma poi si è trasferito e adesso utilizza la casa nel periodo estivo. Per poter procedere ai controlli servono però uomini e mezzi. L'idea di avviare una strategia è stata però lanciata nel corso della riunione della delegazione trattante inquilinato.
Nel capoluogo barese approderà in giunta nei prossimi giorni un protocollo d'intesa per scovare tutti coloro che risiedono nelle case popolari pur avendone perso i requisiti. A Bari, l'amministrazione incrocerà i dati dei redditi, dell'agenzia delle entrate e dell'Imu così da liberare abitazioni occupate irregolarmente e da mettere subito a disposizione di chi ne ha davvero bisogno.
A Trani si prefigura identico scenario a maggior ragione se si pensa che, nei prossimi giorni verrà definita la graduatoria dell'avviso pubblico per una ricognizione del fabbisogno abitativo. Le case popolari in città sono 650 ma vi è il forte sospetto che una parte sia occupata da chi, nel tempo, ne ha perso i requisiti. Ci sarebbero anche casi di chi detiene un alloggio pubblico ma poi si è trasferito e adesso utilizza la casa nel periodo estivo. Per poter procedere ai controlli servono però uomini e mezzi. L'idea di avviare una strategia è stata però lanciata nel corso della riunione della delegazione trattante inquilinato.