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Caso discarica: intervengono Rifiuti Zero, Comitato Bene Comune e grillini

«S'indaghi su responsabilità individuali, non si scherza con la salute dei nostri figli»

Continua con toni duri la polemica sulla vicenda dell'emergenza nella discarica in seguito ai risultati emersi dai sopralluoghi effettuati dall'Arpa, i quali hanno evidenziato anomalie e tassi di alta tossicità. «Il Sindaco, massima autorità cittadina nonché istituzionalmente responsabile della Salute Pubblica, e l'Assessore all'ambiente, non possono continuare a tacere e trattare la vicenda relativa alla discarica come se fosse un problema di ordinaria amministrazione». È con queste parole che il Coordinamento Rifiuti Zero in unione con il Comitato Bene Comune e i Grilli Trani chiede di fare chiarezza ed intervenire tempestivamente.

«Il carteggio intercorso tra Amiu e Arpa – proseguono - inviato per conoscenza anche alla Procura della Repubblica di cui siamo venuti in possesso grazie all'intermediazione di un parlamentare 5stelle, ci parla di una serie di irregolarità e violazioni normative che si protraggono almeno dal 2011 (almeno, perché il carteggio di cui disponiamo risale appunto a quell'epoca). Tuttavia i dati di cui siamo venuti a conoscenza sono di per sé sufficienti a suscitare panico a causa dell'esistenza di un rischio rilevante per la salute dei cittadini , oltre a generare una profonda indignazione. Ciò che infatti emerge dall'analisi del carteggio intercorso tra Amiu e Arpa (che copre il lasso di tempo 2011-2013) è il mancato rispetto di una serie di obblighi quali quelli di:provvedere alla copertura dei lotti esauriti; posizionare adeguatamente il tritovagliatore; pavimentare e regolare la pendenza di strade e piazzali per favorire il deflusso delle acque meteoriche ed evitare che queste incrementassero la produzione di percolato (sostanza liquida estremamente inquinante che si forma dalla decomposizione dei rifiuti organici); analizzare tutti gli 8 pozzi presenti in discarica.

Gli organi di controllo dell'Arpa dopo aver rilevato ampiamente tutte queste problematiche sollecitavano Amiu affinché provvedesse a regolarizzare tali situazioni, stabilendo termini "improrogabili" entro cui intervenire. Puntualmente però questi solleciti venivano disattesi. Ciononostante la Regione concedeva tutte le autorizzazioni per consentire alla discarica di continuare a funzionare, probabilmente perché aveva tutto l'interesse di mantenere attiva la discarica di Trani, utile per tamponare una serie di emergenze nella gestione dei rifiuti, dovute anche ad una politica ambientale poco accorta. Ed infatti la Regione, pur essendo a conoscenza del fatto che la discarica non fosse a norma, con conseguenti possibili rischi gravissimi per la salute dei cittadini, disponeva dal 2012 di destinarvi circa 450 tonnellate di rifiuti al giorno provenienti da comuni non appartenenti al nostro bacino di utenza, con ordinanze che, di sei mesi in sei mesi, protraggono tuttora questa situazione critica già da due anni».

Per il Coordinamento non ci sono dubbi sui responsabili. «È evidente dunque che, al di là delle pretestuose reciproche accuse, le responsabilità sono equamente suddivise tra Comune, Provincia e Regione, oltre che di una possibile cattiva gestione dei rifiuti da parte dell'Amiu. I nostri politici, sia di destra che di sinistra, pur essendo a conoscenza di queste vicende, invece di avviare una politica dei rifiuti che favorisse il diffondersi di pratiche come il riuso, il riciclo, la riduzione (pratiche più moderne e rispettose dell'ambiente) hanno continuato a perseguire una politica miope e irresponsabile, che ha prodotto danni la cui entità è ancora tutta da accertare. Alle irregolarità emerse dai documenti in nostro possesso e summenzionate, se ne aggiungono altre già note e denunciate da tempo dal Coordinamento Rifiuti Zero: gravi negligenze nella captazione del biogas, gas clima alterante che per legge andrebbe eliminato ed eventualmente trasformato in energia, mancato adeguamento alla direttiva del Ministero dell'Ambiente dell'agosto 2013, che impone la biostabilizzazione della frazione organica dei rifiuti (solo da pochi mesi si è disposta che la biostabilizzazione dei nostri rifiuti avvenga altrove, mentre prima di allora l'obbligo è stato disatteso). Ora, alla luce della temporanea sospensione del conferimento dei rifiuti nella discarica comunale di Trani disposta dalla Regione a causa del rilevamento di perdite di percolato, i cittadini hanno diritto di conoscere le reali conseguenze di quanto accaduto. In primis se vi è stata dispersione in falda di sostanze inquinanti, le quali potrebbero entrare nella catena alimentare, determinando un nocumento enorme in termini sanitari.

A tutto questo il Sindaco risponde prospettando la soluzione peggiore, ossia quella del termovalorizzatore (che altro non è che un modo elegante per chiamare l'inceneritore), tirando fuori dal cilindro ciò che evidentemente aveva a cuore e che invece ha sottaciuto in campagna elettorale. Quando invece dichiarava di volere la raccolta porta a porta, illudendo i cittadini con prospettive ambientali puntualmente disattese. E non possiamo neanche accettare che si faccia leva sul ricatto occupazionale agitato nei confronti dei dipendenti della discarica, che, se si deciderà di avviare il percorso rifiuti zero avranno possibilità di essere reimpiegati nella raccolta porta a porta estesa a tutta la città, e in tutte quelle attività che gravitano attorno al mondo del riciclo, riduzione e riuso. Attività sostenibili e rispettose dell'ambiente e della salute a differenza di inceneritori e discariche la cui nocività è ormai da tempo accertata».

«A questo ulteriore scempio a danno della salute dei cittadini - concludono - noi ci opporremo con tutte le nostre forze. Chiediamo quindi che il Sindaco, l'Assessore all'Ambiente, il Direttore Tecnico e l'Amministratore unico dell'Amiu si assumano le responsabilità dell'accaduto e che la Procura della Repubblica indaghi sulle responsabilità individuali, ciascuno per il proprio ruolo istituzionale. Riteniamo che non sia più tollerabile questo silenzio e pretendiamo delle risposte. Per questo scenderemo in piazza. Perché non si scherza con la salute dei nostri figli e di noi tutti cittadini».
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