Politica
Caso Lampare, oggi conferenza di Trani#aCapo
Davanti a palazzo di città gli esponenti del movimento di Antonio Procacci
Trani - sabato 25 marzo 2017
Comunicato Stampa
Domani, sabato 25 marzo, alle ore 10.30, davanti al Palazzo di Città, si terrà una conferenza stampa, aperta al pubblico, del movimento Trani#ACapo. Nel corso dell'incontro con i giornalisti saranno distribuiti tutti i documenti ufficiali sul caso delle Lampare. «Perché loro fanno le querele, ma non mostrano mai uno straccio di documento, noi come al solito mostreremo le carte che supportano le nostre denunce», sottolinea il portavoce del movimento Antonio Procacci.
Trani#ACapo preannuncia anche una querela per diffamazione nei confronti dei legali Luigi e Giuseppina Chiarello e del titolare della società "Le Lampare s.a.s." per aver definito "calunniose e deliranti" le affermazioni dei suoi rappresentanti. «Parlano di un procedimento penale a carico dei nostri consiglieri e del nostro portavoce», aggiunge Procacci, «forse volevano dire che ci hanno fatto nei mesi scorsi una querela e che, ovviamente, c'è un giudice che sta verificando se la querela ha un fondamento, che è cosa ben diversa. Se vale questo concetto, allora dalla settimana prossima sarà aperto un procedimento penale anche a carico loro, visto che li quereliamo». «Ad ogni modo - aggiunge Procacci - noi non vediamo l'ora di trovarci davanti ad un giudice per parlare di questa storia».
Trani#ACapo preannuncia anche una querela per diffamazione nei confronti dei legali Luigi e Giuseppina Chiarello e del titolare della società "Le Lampare s.a.s." per aver definito "calunniose e deliranti" le affermazioni dei suoi rappresentanti. «Parlano di un procedimento penale a carico dei nostri consiglieri e del nostro portavoce», aggiunge Procacci, «forse volevano dire che ci hanno fatto nei mesi scorsi una querela e che, ovviamente, c'è un giudice che sta verificando se la querela ha un fondamento, che è cosa ben diversa. Se vale questo concetto, allora dalla settimana prossima sarà aperto un procedimento penale anche a carico loro, visto che li quereliamo». «Ad ogni modo - aggiunge Procacci - noi non vediamo l'ora di trovarci davanti ad un giudice per parlare di questa storia».