Territorio
Cava dei veleni, il M5S racconta la scoperta
Il Comune, nel frattempo, è in continuo contatto con Arpa, Asl e Noe
Trani - mercoledì 10 giugno 2015
7.19
Sono ormai passati quattro giorni dalla scoperta della cava-discarica abusiva da cui provengono le esalazioni che stanno letteralmente affumicando Trani e i tranesi. A inoltrare le prime segnalazioni, gli attivisti del Movimento 5 Stelle. «Tramite segnalazioni di varie persone di passaggio, abbiamo fatto qualche calcolo e siamo riusciti ad arrivare alle cave - racconta Gianfranco Terlizzi -. Da lì, prima con l'auto e poi a piedi abbiamo scoperto il punto esatto, facendoci guidare dalla direzione del fumo. Appena lasciato il veicolo, subito le prime tracce: dalla sansa di olive già carbonizzata a vere e proprie buste di immondizia ormai disfatte. Sembrano veri e propri bidoni presi e scaricati lì, ce n'è una quantità esagerata».
«Si tratta - continua Terlizzi - di un dirupo di venti metri pieno di qualsiasi forma di rifiuto, perfino carcasse di auto. Nel primo intervento, i vigili del fuoco ci dissero chiaramente che con l'acqua si sarebbe peggiorata la situazione. Il modo migliore per risolvere al momento la situazione è incubare questo cumulo di rifiuti, anche se pare difficile coprire quella vasta porzione di terra. La soluzione migliore sarebbe stendere tutta la parte interessata dal rogo sotterraneo e coprirla con almeno un metro di materiale, in modo tale da bloccare l'afflusso di ossigeno. In ogni caso c'è l'allarme ambientale: di questi focolai per il territorio tranese ce ne sono un'infinità, dettati soprattutto dall'inciviltà. Da chi accumula tutti questi rifiuti fino a chi, poi, da' fuoco a queste masse. Tutte queste cave, poi, vanno monitorate con attenzione. Di "sorprese" potremmo ancora trovarne».
Il Comune aveva già, nel frattempo, inoltrato segnalazione ufficiale all'Arpa e all'Asl, oltre ad aver incaricato un'impresa di soffocare il fumo attraverso terra e inerti. Ma ieri mattina, in seguito all'inizio dei lavori, interrotti quasi subito a causa delle esalazioni, che hanno messo KO i lavoratori, è stata presentata un'ennesima segnalazione coinvolgendo stavolta anche i Carabinieri del Noe.
«Si tratta - continua Terlizzi - di un dirupo di venti metri pieno di qualsiasi forma di rifiuto, perfino carcasse di auto. Nel primo intervento, i vigili del fuoco ci dissero chiaramente che con l'acqua si sarebbe peggiorata la situazione. Il modo migliore per risolvere al momento la situazione è incubare questo cumulo di rifiuti, anche se pare difficile coprire quella vasta porzione di terra. La soluzione migliore sarebbe stendere tutta la parte interessata dal rogo sotterraneo e coprirla con almeno un metro di materiale, in modo tale da bloccare l'afflusso di ossigeno. In ogni caso c'è l'allarme ambientale: di questi focolai per il territorio tranese ce ne sono un'infinità, dettati soprattutto dall'inciviltà. Da chi accumula tutti questi rifiuti fino a chi, poi, da' fuoco a queste masse. Tutte queste cave, poi, vanno monitorate con attenzione. Di "sorprese" potremmo ancora trovarne».
Il Comune aveva già, nel frattempo, inoltrato segnalazione ufficiale all'Arpa e all'Asl, oltre ad aver incaricato un'impresa di soffocare il fumo attraverso terra e inerti. Ma ieri mattina, in seguito all'inizio dei lavori, interrotti quasi subito a causa delle esalazioni, che hanno messo KO i lavoratori, è stata presentata un'ennesima segnalazione coinvolgendo stavolta anche i Carabinieri del Noe.