Ambiente
Cava fumante e discarica, il Comitato chiede analisi sulla popolazione
Scaringi e Bartucci: «Il sindaco si faccia carico della responsabilità morale e materiale»
Trani - venerdì 2 febbraio 2018
6.47 Comunicato Stampa
Considerata la preoccupante emergenza ambientale scaturita dalle persistenti e durature emissioni di idrocarburi in combustione sepolti sotto la cava fumante, il comitato chiede ad Arpa, alla ASL e soprattutto al Sindaco di predisporre l'Analisi di Rischio Sanitario ed Ambientale sulla popolazione esposta alla contaminazione. La richiesta di Analisi di Rischio Sanitario ed Ambientale è stata effettuata dal 'Comitato per la Chiusura della Discarica' inoltrando specifica richiesta documentata agli enti preposti: ARPA-PUGLIA, ASL, Regione Puglia, Sindaco del Comune di Trani, Provincia BAT e Sindaco del Comune di Andria, considerando che anche la popolazione di Andria è esposta alle emissioni dei fumi in funzione della direzione dei venti locali.
Detta analisi di rischio sanitario ed ambientale dovrebbe considerare unitamente le quattro discariche pericolose presenti sul territorio comunale. L'Analisi di Rischio Sanitario ed Ambientale è prevista dal Decreto Legge 152/2006 e dovrebbe essere redatta secondo la procedura prevista nell'allegato 1. Evidenziamo che così come riportato nella normativa di legge l'analisi di rischio si può applicare prima, durante e dopo le operazioni di bonifica o messa in sicurezza.
Il documento inviato chiede di considerare anche gli impatti negativi in atto della 'Vecchia discarica comunale' , della cava fumante del 2015 in località 'Profico', della Discarica AMIU'. Evidenziamo che è sbagliato considerare gli effetti sanitari ed ambientali di ogni singola discarica ma sarebbe più corretto considerarle, ai fini del rischio sulla salute, tutte insieme e per fare questo bisognerebbe misurare la qualità dell'aria sul territorio bersaglio, ossia in città.
La città di Trani non è dotata di una centralina per il monitoraggio dell'aria e quindi emerge la necessità di rilevare in parallelo e per confronto le concentrazioni dei principali analiti tossico-nocivi sia in prossimità dei 4 siti considerati ('sorgenti') che negli abitati ('bersaglio'). Per quest'ultima si chiede che non vengano prese decisioni di riapertura sino a quando non viene portato a termine il Piano di Caratterizzazione e sino a quando non verrà eseguita l'Analisi di Rischi Sanitaria.
Al sindaco della Città di Trani si richiede che in quanto primario tutore della salute dei cittadini, si faccia carico della responsabilità morale e materiale nei confronti degli abitanti potenzialmente esposti e che adoperi urgentemente tutti i dovuti provvedimenti tecnici e le misure economiche, amministrative, ambientali e sanitarie per ridurre l'esposizione ed il conseguente rischio sanitario della popolazione della città.
Comitato Chiudiamo la discarica
Francesco Bartucci, Enzo Scaringi
Detta analisi di rischio sanitario ed ambientale dovrebbe considerare unitamente le quattro discariche pericolose presenti sul territorio comunale. L'Analisi di Rischio Sanitario ed Ambientale è prevista dal Decreto Legge 152/2006 e dovrebbe essere redatta secondo la procedura prevista nell'allegato 1. Evidenziamo che così come riportato nella normativa di legge l'analisi di rischio si può applicare prima, durante e dopo le operazioni di bonifica o messa in sicurezza.
Il documento inviato chiede di considerare anche gli impatti negativi in atto della 'Vecchia discarica comunale' , della cava fumante del 2015 in località 'Profico', della Discarica AMIU'. Evidenziamo che è sbagliato considerare gli effetti sanitari ed ambientali di ogni singola discarica ma sarebbe più corretto considerarle, ai fini del rischio sulla salute, tutte insieme e per fare questo bisognerebbe misurare la qualità dell'aria sul territorio bersaglio, ossia in città.
La città di Trani non è dotata di una centralina per il monitoraggio dell'aria e quindi emerge la necessità di rilevare in parallelo e per confronto le concentrazioni dei principali analiti tossico-nocivi sia in prossimità dei 4 siti considerati ('sorgenti') che negli abitati ('bersaglio'). Per quest'ultima si chiede che non vengano prese decisioni di riapertura sino a quando non viene portato a termine il Piano di Caratterizzazione e sino a quando non verrà eseguita l'Analisi di Rischi Sanitaria.
Al sindaco della Città di Trani si richiede che in quanto primario tutore della salute dei cittadini, si faccia carico della responsabilità morale e materiale nei confronti degli abitanti potenzialmente esposti e che adoperi urgentemente tutti i dovuti provvedimenti tecnici e le misure economiche, amministrative, ambientali e sanitarie per ridurre l'esposizione ed il conseguente rischio sanitario della popolazione della città.
Comitato Chiudiamo la discarica
Francesco Bartucci, Enzo Scaringi