Eventi e cultura

Cento anni di carità nel nome di Sant’Annibale Maria di Francia

L’Istituto antoniano femminile inizia venerdì i festeggiamenti

«Potete venire in nome del Signore». Queste poche parole rappresentano il testo del telegramma che Monsignor Francesco Paolo Carrano, Arcivescovo di Trani, il 29 marzo 1910, inviò a padre Annibale Maria di Francia. E il 2 aprile del 1910 si inaugurò l'Istituto antoniano femminile in via Beltrani, presso palazzo Carcano. Così nacque la storia di una presenza a Trani delle Figlie del Divino Zelo, congregazione fondata da Sant'Annibale Maria di Francia, feconda sul piano della testimonianza della fede e della carità. Questa storia centenaria vuole essere ricordata, narrata e celebrata con una serie di iniziative.

La città di Trani vanta il privilegio di avere legami forti e continui con la figura e l'opera di Sant'Annibale Maria fin dal 1907. Nato a Messina il 5 luglio del 1851 è unanimemente riconosciuto come anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale e come padre degli orfani e dei poveri. La sua presenza a Trani è stata registrata in diverse circostanze, per un arco di tempo che abbraccia 16 anni (1910-1926). Il 28 dicembre 1908 a Messina, dove risiedeva padre Annibale, il terremoto distrusse i locali in cui bambini e suore vivevano. L'evento drammatico indusse padre Annibale a reperire ovunque dei locali dove accogliere gli orfani rimasti incolumi. La Puglia divenne la seconda casa per i bambini e le suore. Essi furono accolti a Francavilla Fontana e a Oria. L'Arcivescovo di Trani, Monsignor Carrano, già in corrispondenza epistolare con padre Annibale per avere le suore e la sua opera a Trani, offrì i locali di palazzo Carcano. Quando tutto fu pronto, il 29 marzo 1910, Monsignor Carrano telegrafò a padre Annibale la disponibilità dell'immobile: «Potete venire in nome del Signore». Il 2 aprile si inaugurò l'Istituto antoniano femminile in Via Beltrani. Nella stampa del tempo si legge che l'avvenimento fu «una vera festa solenne, il cui ricordo rimarrà indelebile nella memoria di tutti».

A Trani, padre Annibale Maria di Francia e le suore misero in luce il comando di Gesù: «La messe è molta, gli operai sono pochi! Pregate. perché mandi operai nella sua messe». Le tante povertà esistenti richiedevano numerose persone consacrate, uomini e donne, quali buoni operai che si dedicassero a questa urgente opera di evangelizzazione e promozione umana. Il carisma e l'attività apostolica delle Figlie del Divino Zelo esprimono questi due aspetti: la preghiera per le vocazioni al servizio del Vangelo e la testimonianza della carità per il servizio ai poveri. Le Figlie del Divino Zelo ben presto si dedicarono all'opera di evangelizzazione e catechesi presso la chiesa di San Francesco e ad avviare le ragazze al ricamo, cucito, maglieria. Nell'agosto 1910 a Trani scoppiò il colera, le vittime furono numerose. Le Suore aprirono le loro braccia alle orfane per strapparle all'abbandono, istruirle, educarle.

Nel settembre 1919 venne inaugurata la casa su via Corato (villa Santa Maria), per le vacanze estive delle bambine e delle suore; attualmente è un centro giovanile vocazionale. Nel 1930 arrivarono i Padri Rogazionisti e anche loro si prodigarono per il bene dei piccoli e dei bisognosi. Man mano che le due comunità religiose crescevano, si potenziavano le loro capacità di servizio e accoglienza. Si rese necessario ampliare l'opera con una nuova sede in via Pietro Palagano, per l'accoglienza di minori in difficoltà.

Morto a Messina l'1 giugno del 1927, Annibale Maria Di Francia è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 7 ottobre del 1990 e santo il 16 maggio del 2004. Il ricordo di Padre Annibale è rimasto vivo nella chiesa e nella società tranese. Testimonianza concreta dell'affetto e della devozione che i cittadini di Trani nutrono per questa grande figura è il riconoscimento, da parte delle autorità competenti, di Sant'Annibale Maria quale cittadino onorario di Trani. Le Figlie del Divino Zelo hanno curato, presso l'Istituto, un piccolo museo dove si conserva l'arredamento della stanza personale, i cimeli e le reliquie di Padre Annibale. Sulla scia del loro fondatore, le suore e i padri Rogazionisti continuano il lavoro intrapreso cento anni fa.

Negli ultimi anni l'Istituto Antoniano Femminile, in ottemperanza alle recenti normative dello Stato ed ispirandosi alle moderne acquisizioni in campo psico-pedagogico, si è trasformato in struttura di comunità educativa per minori e di casa accoglienza per mamma e bambino, portate avanti con amorevole dedizione dalle suore, in collaborazione con laici professionalmente preparati. Nonostante le mutate situazioni dei tempi, non è mutata la realtà della povertà, resa ancor più problematica dalle esigenze odierne e dalla precarietà economica e morale. I poveri che bussano oggi alla porta dell'Istituto provengono da situazioni di disagio economico, sociale, spirituale e morale, e non sono solo di nazionalità italiana, ma anche extra-comunitari.

Venerdì, 9 aprile, prenderanno il via le celebrazioni del centenario dell'orfanatrofio tranese e, più in generale, dell'attività delle Figlie del Divino Zelo a Trani. Il primo appuntamento è fissato per le 19.30 con una grande fiaccolata e una processione della reliquia del cuore di Sant'Annibale Maria di Francia. Si partirà dal Santuario di Sant'Antonio e si procederà fino all'Arcivescovado, dove sorge palazzo Carcano, la prima sede storica dell'Istituto. Poi si proseguirà sino in Cattedrale dove l'arcivescovo, Giovan Battista Pichierri, celebrerà una Santa Messa. Il 16 maggio, invece, al centro dei festeggiamenti sarà l'altra struttura frutto del lavoro e della dedizione dei padri Rogazionisti: la chiesa della Madonna di Fatima che si affaccia sulla strada dedicata dai tranesi proprio a Sant'Annibale Maria di Francia.

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