Politica
«Centrali a biomasse, no alla proliferazione scriteriata nella Bat»
Laurora (Udc) scrive a Vendola ed Introna
Trani - giovedì 4 febbraio 2010
Il vice capogruppo regionale dell'Unione di Centro, Carlo Laurora annuncia la presentazione di un'interrogazione urgente a risposta scritta in merito al «proliferare di richieste di installazione di impianti a oli vegetali sul territorio della sesta provincia pugliese». Nell'ultima seduta del consiglio provinciale si è assistito a un primo stop a tali richieste ma «preoccupato da questa esorbitante richiesta di installazione di centrali sulle nostre terre», il consigliere regionale Laurora indirizzerà comunque il documento al presidente della giunta regionale Nichi Vendola e all'assessore alle politiche ambientali Onofrio Introna.
Allo stato attuale emergono richieste per quattro impianti: a Barletta, Trinitapoli (molto vicino a San Ferdinando di Puglia), Canosa di Puglia e Trani. Proprio nel caso della città di Trani l'installazione di una centrale da 37 megawatt è prevista sulla provinciale Trani-Andria.
«Non è possibile avanzare tali richieste senza un preventivo raccordo tra le Istituzioni locali e senza aver ascoltato le istanze e i pareri degli abitanti delle comunità della Bat – ha spiegato Laurora – questa interrogazione non serve a paventare un falso e ipocrita "no" ideologico e massimalista ma per chiedere un'analisi attenta della questione, un confronto tra le istituzioni e, soprattutto, per evitare che la Terra di Bat divenga un'isola di centrali».
Allo stato attuale emergono richieste per quattro impianti: a Barletta, Trinitapoli (molto vicino a San Ferdinando di Puglia), Canosa di Puglia e Trani. Proprio nel caso della città di Trani l'installazione di una centrale da 37 megawatt è prevista sulla provinciale Trani-Andria.
«Non è possibile avanzare tali richieste senza un preventivo raccordo tra le Istituzioni locali e senza aver ascoltato le istanze e i pareri degli abitanti delle comunità della Bat – ha spiegato Laurora – questa interrogazione non serve a paventare un falso e ipocrita "no" ideologico e massimalista ma per chiedere un'analisi attenta della questione, un confronto tra le istituzioni e, soprattutto, per evitare che la Terra di Bat divenga un'isola di centrali».