Vita di città
Centro Jobel, finalmente l’inaugurazione
A sei anni di distanza dalla posa della prima pietra
Trani - venerdì 5 maggio 2006
Finalmente l'inaugurazione, a sei anni di distanza dalla posa della prima pietra. Il centro d'accoglienza "Jobel" aprirà ufficialmente la sera di sabato 6 maggio, e sarà al centro di un ricco programma di manifestazioni fino a domenica sera. Prima gli spazi all'aperto, poi il campo di calcetto, quindi il parco giochi. Mancava il cuore della struttura di via Cilea, l'immobile che ospiterà i disagiati mentali alla cui realizzazione e completamento l'Arcidiocesi di Trani, la parrocchia della Madonna del Pozzo, la Caritas diocesana, l'associazione "Promozione sociale e solidarietà" e tanti volontari, a vario titolo, hanno contribuito con tanta fatica, sacrifici, momenti di sconforto sempre superati da un crescente entusiasmo per una creatura che intanto era ormai in via di completamento.
Ma cosa sarà realmente il centro Jobel? Basta richiamare al questo proposito le parole di Don Mimmo quando, lo scorso mese di luglio, vide la luce il parco giochi "Emmanuel": «Un microcosmo dove circola la vita, dove non ci sono separazioni e compatimenti stagni fra chi ha un malessere e chi pensa di stare bene. Qui promuoviamo la vita di tutte le persone, favorendo lo stare insieme sotto lo stesso tetto e negli stessi spazi».
Ma ecco, nel dettaglio, il programma delle manifestazioni legate all'apertura del centro "Jobel": Sabato 6 maggio sera, alle 20, musical dal titolo: «Se il tempo fosse un gambero», a cura della compagnia teatrale "Strumenti e figure". Domenica, alle 10.30, celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Vincenzo Franco e, alle 18.30, inaugurazione del centro con interventi di Don Mimmo De Toma, Don Raffaele Sarno, l'Arcivescovo Mons. Giovanni Battista Pichierri ed il sindaco Pinuccio Tarantini. Dopo la benedizione della casa d'accoglienza, spettacolo di lettura teatrale di Luca Violini dal titolo: "Chiamatemi Don Tonino", a cura della compagnia teatrale "Quelli che con la voce" di Ancona. L'ingresso è gratuito e si consiglia di parcheggiare le auto nell'area di sosta sottostante il viadotto della strada statale 16 bis, lungo via Superga.
IL CENTRO JOBEL Il 26 novembre 2000. S. Ecc. za Mons. Battista Pichierri celebrava in Via G. Di Vittorio, 60 la Posa della Prima Pietra del Centro Jôbêl, letteralmente "nella terra" . Un Centro nato dalla caparbia e tenace volontà di Don Mimmo De Toma parroco della Parrocchia S. Maria del Pozzo di Trani. Ma andiamo con ordine.
Nel 1990 Forunato Ferrara aveva ospitato una donna in difficoltà che aveva bisogno di assistenza in una casa offrendo la possibilità a due persone (anch'esse in difficoltà) di prestarle assistenza in cambio di un tetto sotto il quale poter dormire. Da quell'episodio le persone che avevano bisogno di un tetto con gli anni aumentarono così come per Fortunato aumentavano le difficoltà di gestione soprattutto economica (ormai erano quasi 20 persone per le quali provvedere al mangiare, al dormire, ecc.). Tra le tante porte chiuse Fortunato nel 1997 riuscì a trovare una grande porta aperta che da allora cominciò a farsi carico di questa realtà: Don Mimmo De Toma. Da subito Don Mimmo cercò di coinvolgere la Parrocchia e diede vita all'Associazione Promozione Sociale e Solidarietà la quale con i suoi volontari cominciò a dare a questa gente la possibilità di avere qualcuno che si preoccupasse per loro.
L'anno dopo, con atto del 10 febbraio 1998, alla Parrocchia fu donato un terreno in memoria di Luisa e Michele de Camelis, nei pressi dello Stadio Comunale; da subito l'intenzione fu chiara: in quel luogo doveva esserci posto per le persone che negli anni continuavano a bussare alle porte di quel Centro d'Accoglienza e doveva essere un posto che doveva dare vita a quel sogno: offrire dignità e nuove opportunità a chi era in difficoltà. Era una grande sfida e scommessa anche perché in quello stesso luogo sarebbe sorto l'Oratorio della Parrocchia: una vera e propria palestra di integrazione dove bambini, giovani, famiglie potessero vivere una sana e autentica crescita cristiana fatta anche di vicinanza e servizio nei confronti della Casa d'Accoglienza.
Il percorso è durato quasi 6 anni passando per alcune tappe fondamentali:• 13 aprile 1999: approvazione da parte del Consiglio Comunale del Progetto di Costruzione del Centro Jôbêl
• 26 novembre 2000: posa della Prima Pietra
• 27 settembre 2003: vengono inaugurati gli spazi esterni della struttura utilizzati principalmente per attività oratoriali: Campo di Calcio a 5 in erbetta sintetica con spogliatoi a norma CONI e Tribuna; Area - Gioco con campo di pallacanestro, pallavolo, palco e sedie per spettacoli e animazioni, tribuna in pietra, Tettoia in legno, uffici e servizi.
• 10 luglio 2005: viene inaugurato Spazio Emmanuel: un'area gioco per bambini dai 3 a 10 anni con erbetta, play ground, altalene, scivoli, tappeti antitrauma, panche in legno.Oggi invece è il giorno dell'Inaugurazione della Casa d'Accoglienza, una struttura, interamente accessibile ai disabili, su tre livelli così composta:• Piano terra: ufficio, saletta TV, refettorio, cucina, lavanderia, servizi al piano e una stanza per ospiti
• Primo Piano: 9 stanze da letto tutte con servizi
• Piano interrato: Cappella, sala per attività espressive e teatrali, laboratorio didattico e di manualità, sala di musicoterapia e di espressione corporea, deposito
• Ascensore
• Sala di Comunità per celebrazioni e incontri La Casa d'Accoglienza darà ospitalità ad adulti maschi che vivono difficoltà di relazione e che non hanno più riferimenti familiari, inoltre continuerà ad essere punto di riferimento nel territorio per quelle persone che pur vivendo nella propria famiglia sono di fatto emarginate dalla vita quotidiana per problematiche personali.
Ma cosa sarà realmente il centro Jobel? Basta richiamare al questo proposito le parole di Don Mimmo quando, lo scorso mese di luglio, vide la luce il parco giochi "Emmanuel": «Un microcosmo dove circola la vita, dove non ci sono separazioni e compatimenti stagni fra chi ha un malessere e chi pensa di stare bene. Qui promuoviamo la vita di tutte le persone, favorendo lo stare insieme sotto lo stesso tetto e negli stessi spazi».
Ma ecco, nel dettaglio, il programma delle manifestazioni legate all'apertura del centro "Jobel": Sabato 6 maggio sera, alle 20, musical dal titolo: «Se il tempo fosse un gambero», a cura della compagnia teatrale "Strumenti e figure". Domenica, alle 10.30, celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Vincenzo Franco e, alle 18.30, inaugurazione del centro con interventi di Don Mimmo De Toma, Don Raffaele Sarno, l'Arcivescovo Mons. Giovanni Battista Pichierri ed il sindaco Pinuccio Tarantini. Dopo la benedizione della casa d'accoglienza, spettacolo di lettura teatrale di Luca Violini dal titolo: "Chiamatemi Don Tonino", a cura della compagnia teatrale "Quelli che con la voce" di Ancona. L'ingresso è gratuito e si consiglia di parcheggiare le auto nell'area di sosta sottostante il viadotto della strada statale 16 bis, lungo via Superga.
IL CENTRO JOBEL Il 26 novembre 2000. S. Ecc. za Mons. Battista Pichierri celebrava in Via G. Di Vittorio, 60 la Posa della Prima Pietra del Centro Jôbêl, letteralmente "nella terra" . Un Centro nato dalla caparbia e tenace volontà di Don Mimmo De Toma parroco della Parrocchia S. Maria del Pozzo di Trani. Ma andiamo con ordine.
Nel 1990 Forunato Ferrara aveva ospitato una donna in difficoltà che aveva bisogno di assistenza in una casa offrendo la possibilità a due persone (anch'esse in difficoltà) di prestarle assistenza in cambio di un tetto sotto il quale poter dormire. Da quell'episodio le persone che avevano bisogno di un tetto con gli anni aumentarono così come per Fortunato aumentavano le difficoltà di gestione soprattutto economica (ormai erano quasi 20 persone per le quali provvedere al mangiare, al dormire, ecc.). Tra le tante porte chiuse Fortunato nel 1997 riuscì a trovare una grande porta aperta che da allora cominciò a farsi carico di questa realtà: Don Mimmo De Toma. Da subito Don Mimmo cercò di coinvolgere la Parrocchia e diede vita all'Associazione Promozione Sociale e Solidarietà la quale con i suoi volontari cominciò a dare a questa gente la possibilità di avere qualcuno che si preoccupasse per loro.
L'anno dopo, con atto del 10 febbraio 1998, alla Parrocchia fu donato un terreno in memoria di Luisa e Michele de Camelis, nei pressi dello Stadio Comunale; da subito l'intenzione fu chiara: in quel luogo doveva esserci posto per le persone che negli anni continuavano a bussare alle porte di quel Centro d'Accoglienza e doveva essere un posto che doveva dare vita a quel sogno: offrire dignità e nuove opportunità a chi era in difficoltà. Era una grande sfida e scommessa anche perché in quello stesso luogo sarebbe sorto l'Oratorio della Parrocchia: una vera e propria palestra di integrazione dove bambini, giovani, famiglie potessero vivere una sana e autentica crescita cristiana fatta anche di vicinanza e servizio nei confronti della Casa d'Accoglienza.
Il percorso è durato quasi 6 anni passando per alcune tappe fondamentali:• 13 aprile 1999: approvazione da parte del Consiglio Comunale del Progetto di Costruzione del Centro Jôbêl
• 26 novembre 2000: posa della Prima Pietra
• 27 settembre 2003: vengono inaugurati gli spazi esterni della struttura utilizzati principalmente per attività oratoriali: Campo di Calcio a 5 in erbetta sintetica con spogliatoi a norma CONI e Tribuna; Area - Gioco con campo di pallacanestro, pallavolo, palco e sedie per spettacoli e animazioni, tribuna in pietra, Tettoia in legno, uffici e servizi.
• 10 luglio 2005: viene inaugurato Spazio Emmanuel: un'area gioco per bambini dai 3 a 10 anni con erbetta, play ground, altalene, scivoli, tappeti antitrauma, panche in legno.Oggi invece è il giorno dell'Inaugurazione della Casa d'Accoglienza, una struttura, interamente accessibile ai disabili, su tre livelli così composta:• Piano terra: ufficio, saletta TV, refettorio, cucina, lavanderia, servizi al piano e una stanza per ospiti
• Primo Piano: 9 stanze da letto tutte con servizi
• Piano interrato: Cappella, sala per attività espressive e teatrali, laboratorio didattico e di manualità, sala di musicoterapia e di espressione corporea, deposito
• Ascensore
• Sala di Comunità per celebrazioni e incontri La Casa d'Accoglienza darà ospitalità ad adulti maschi che vivono difficoltà di relazione e che non hanno più riferimenti familiari, inoltre continuerà ad essere punto di riferimento nel territorio per quelle persone che pur vivendo nella propria famiglia sono di fatto emarginate dalla vita quotidiana per problematiche personali.