Vita di città
Che fine hanno fatto le tavole di piazza Longobardi?
Ecco un altro esempio di spreco di denaro pubblico
Trani - giovedì 21 maggio 2015
6.33
La Trani degli ultimi anni è una Trani dalle vane promesse, dalle parole portate via dal vento, dai mille errori, dalla politica scorretta, dal degrado e dall'abbandono. Lo spreco di denaro pubblico, in questa città lasciata in balia della tempesta, non è più una novità e, forse, non fa neanche più notizia. Mettetevi comodi, cari cittadini, e godetevi l'ultima puntata di: "Ma che fine ha fatto?".
Non più di un anno fa, da piazza Longobardi sono state rimosse le cinque lastre con incisi gli Ordinamenta Maris, un'opera fortemente voluta dall'ex sindaco Tarantini. Installati in occasione dell'inaugurazione della piazza, i pannelli bifacciali, in bronzo e resina di pietra, furono realizzati nel 2011 dall'artista Giuseppe Antonio Lomuscio, autore della statua di San Francesco collocata sul piazzale della stazione. Alle tasche del Comune il monumento è costato la bellezza di 40.000 mila euro. Insomma, non proprio noccioline.
Durante l'amministrazione Riserbato, venti ganci in bronzo sono stati sradicati dalle tavole e per rubarli è stata danneggiata anche la prima tavola. Vittima di atti vandalici e di agenti atmosferici, il "regalo" di Tarantini è stato rimosso dalla piazza e trasportato nella scuola elementare Petronelli, in attesa di un'altra adeguata collocazione.
Ovviamente non ci sono i fondi per restaurare l'opera che, ancora oggi, giace dimenticata all'interno della scuola. Dalla storia di oggi emerge la mancanza di rispetto nei confronti della città, del lavoro di un artista e, soprattutto, si tratta dell'ennesimo caso di spreco del denaro pubblico.
Non più di un anno fa, da piazza Longobardi sono state rimosse le cinque lastre con incisi gli Ordinamenta Maris, un'opera fortemente voluta dall'ex sindaco Tarantini. Installati in occasione dell'inaugurazione della piazza, i pannelli bifacciali, in bronzo e resina di pietra, furono realizzati nel 2011 dall'artista Giuseppe Antonio Lomuscio, autore della statua di San Francesco collocata sul piazzale della stazione. Alle tasche del Comune il monumento è costato la bellezza di 40.000 mila euro. Insomma, non proprio noccioline.
Durante l'amministrazione Riserbato, venti ganci in bronzo sono stati sradicati dalle tavole e per rubarli è stata danneggiata anche la prima tavola. Vittima di atti vandalici e di agenti atmosferici, il "regalo" di Tarantini è stato rimosso dalla piazza e trasportato nella scuola elementare Petronelli, in attesa di un'altra adeguata collocazione.
Ovviamente non ci sono i fondi per restaurare l'opera che, ancora oggi, giace dimenticata all'interno della scuola. Dalla storia di oggi emerge la mancanza di rispetto nei confronti della città, del lavoro di un artista e, soprattutto, si tratta dell'ennesimo caso di spreco del denaro pubblico.