Politica
Chiusura discarica, cinque consiglieri comunali chiedono chiarezza
Provocati danni economici e ambientali, occhio agli sviluppi dei prossimi giorni
Trani - martedì 9 settembre 2014
7.38
«Questa Amministrazione oramai non ci stupisce più. Con la Tari ha tartassato i cittadini costringendoli a pagare per servizi che non vengono di fatto effettuati e poi arriva la Chiusura della Discarica che pone un ben più grave problema all'attenzione dei cittadini Tranesi». Inizia così il comunicato stampa che porta la firma di cinque consiglieri comunali e che attacca pesantemente l'Amministrazione Riserbato. Giuseppe Tortosa, Giuseppe Paolillo, Giuseppe Corrado, Franco Altamura e Bartolo Maiullari prendono le distanze dall'operato dell'attuale Governo cittadino e chiedono di vederci chiaro su quanto sta succedendo in città, con particolare riferimento alla vicenda legata alla discarica di Trani, chiusa in autotutela dalla Regione.
«Quanto accaduto alla discarica di Puro Vecchio di Trani - scrivono - è sconvolgente, grave, talmente grave da lasciarci basiti ed attoniti. E non ci riferiamo solo alle problematiche amministrative e tecniche collegate alla chiusura della discarica, ma soprattutto ai silenzi assordanti dei soggetti logicamente coinvolti e responsabili. Abbiamo assistito a Comunicati Stampa che riteniamo poco chiari e fuorvianti; la città, i cittadini devono essere messi a conoscenza del vero stato della Discarica. Il "freddo" comunicato stampa della azienda AMIU sembra voler far apparire la chiusura dell'impianto di Puro Vecchio come una problematica tecnica di poco valore, per un "semplice disallineamento di alcuni dati rispetto ai limiti di legge".
La chiusura dell'impianto ci chiediamo è stata causata da errori di gestione? il Sindaco e l'Amministratore Unico di Amiu sapevano lo stato dei fatti? visto che tutta questa situazione scaturisce da sopralluoghi effettuati da parte degli organi di controllo in diversi momenti a partire sin dal 2013. Ma le problematiche connesse alla chiusura dell'impianto sono tante e varie, e tutte degne di una attenta riflessione oltre che potenzialmente generatrici di gravissime responsabilità:
Danno Economico: L'impianto accettava giornalmente ben 850 ton di rifiuti, con una tariffa di circa 45 euro, solo la mancata fatturazione di un giorno crea un danno di circa € 38.000. Pertanto due mesi di chiusura costeranno all'AMIU circa € 2.300.000 di mancate entrate. Inoltre a questo enorme somma dovranno essere aggiunti i maggiori costi di smaltimento dei rifiuti provenienti dal Comune di Trani, visto che il conferimento in altri impianti ed i costi di trasporto renderanno più onerosa tale attività. Ed infine, non da ultimo, bisognerà quantificare le attività necessarie a "mettere in sicurezza" la discarica e soprattutto necessarie a evitare danni alla matrice ambientale, probabilmente già compromessa. Anche se difficilmente quantificabili potrebbero ammontare a svariate centinaia di migliaia di euro.
Danno Ambientale: Parrebbe che la problematica sia collegata a diverse irregolarità riscontrate dall'ARPA Puglia, prima tra tutte la grande quantità di percolato non correttamente gestita. Questa cosa evidentemente è collegata ad un altissimo rischio di inquinamento della falda acquifera, rischio talmente elevato che ha costretto la Regione Puglia a chiudere una delle poche discariche attive nella nostra regione.
Oramai siamo abituati ai comunicati dell'amministrazione che incolpa delle proprie mancanze sempre qualcun'altro, ma in questo caso non riteniamo possibile addossare le colpe di una cattiva gestione dell'impianto alla Regione per il solo fatto di aver destinato a Trani un flusso di rifiuti maggiore del normale. Oggi invece, riteniamo assolutamente necessario conoscere con esattezza i fatti per comprendere di chi siano le colpe e soprattutto chi siano i responsabili di tutti questi danni. È paradossale che il nostro Sindaco veda la chiusura della discarica come una manna dal cielo e non come il suggello all'incapacità di gestire un impianto tanto importante per la nostra economia quanto pericoloso per la nostra salute.
Invece di girare e rigirare la frittata il Sindaco di Trani potrebbe rendere pubbliche le note dell'ARPA. Basta leggere le carte, le ordinanze etc per renderci conto della verità. Con il Decreto di chiusura della discarica La Regione Puglia ha operato correttamente, per il bene della collettività e per tutelare la nostra salute. Il Sindaco prima di fare le sue dichiarazioni dovrebbe rileggersi attentamente le carte in suo possesso, visto che evidentemente gli sfuggito un importante passaggio del Decreto Regionale in cui si richiamano le comunicazioni dell'ARPA che evidenziano che la discarica produceva "un apporto continuo di inquinanti in falda"».
«Quanto accaduto alla discarica di Puro Vecchio di Trani - scrivono - è sconvolgente, grave, talmente grave da lasciarci basiti ed attoniti. E non ci riferiamo solo alle problematiche amministrative e tecniche collegate alla chiusura della discarica, ma soprattutto ai silenzi assordanti dei soggetti logicamente coinvolti e responsabili. Abbiamo assistito a Comunicati Stampa che riteniamo poco chiari e fuorvianti; la città, i cittadini devono essere messi a conoscenza del vero stato della Discarica. Il "freddo" comunicato stampa della azienda AMIU sembra voler far apparire la chiusura dell'impianto di Puro Vecchio come una problematica tecnica di poco valore, per un "semplice disallineamento di alcuni dati rispetto ai limiti di legge".
La chiusura dell'impianto ci chiediamo è stata causata da errori di gestione? il Sindaco e l'Amministratore Unico di Amiu sapevano lo stato dei fatti? visto che tutta questa situazione scaturisce da sopralluoghi effettuati da parte degli organi di controllo in diversi momenti a partire sin dal 2013. Ma le problematiche connesse alla chiusura dell'impianto sono tante e varie, e tutte degne di una attenta riflessione oltre che potenzialmente generatrici di gravissime responsabilità:
Danno Economico: L'impianto accettava giornalmente ben 850 ton di rifiuti, con una tariffa di circa 45 euro, solo la mancata fatturazione di un giorno crea un danno di circa € 38.000. Pertanto due mesi di chiusura costeranno all'AMIU circa € 2.300.000 di mancate entrate. Inoltre a questo enorme somma dovranno essere aggiunti i maggiori costi di smaltimento dei rifiuti provenienti dal Comune di Trani, visto che il conferimento in altri impianti ed i costi di trasporto renderanno più onerosa tale attività. Ed infine, non da ultimo, bisognerà quantificare le attività necessarie a "mettere in sicurezza" la discarica e soprattutto necessarie a evitare danni alla matrice ambientale, probabilmente già compromessa. Anche se difficilmente quantificabili potrebbero ammontare a svariate centinaia di migliaia di euro.
Danno Ambientale: Parrebbe che la problematica sia collegata a diverse irregolarità riscontrate dall'ARPA Puglia, prima tra tutte la grande quantità di percolato non correttamente gestita. Questa cosa evidentemente è collegata ad un altissimo rischio di inquinamento della falda acquifera, rischio talmente elevato che ha costretto la Regione Puglia a chiudere una delle poche discariche attive nella nostra regione.
Oramai siamo abituati ai comunicati dell'amministrazione che incolpa delle proprie mancanze sempre qualcun'altro, ma in questo caso non riteniamo possibile addossare le colpe di una cattiva gestione dell'impianto alla Regione per il solo fatto di aver destinato a Trani un flusso di rifiuti maggiore del normale. Oggi invece, riteniamo assolutamente necessario conoscere con esattezza i fatti per comprendere di chi siano le colpe e soprattutto chi siano i responsabili di tutti questi danni. È paradossale che il nostro Sindaco veda la chiusura della discarica come una manna dal cielo e non come il suggello all'incapacità di gestire un impianto tanto importante per la nostra economia quanto pericoloso per la nostra salute.
Invece di girare e rigirare la frittata il Sindaco di Trani potrebbe rendere pubbliche le note dell'ARPA. Basta leggere le carte, le ordinanze etc per renderci conto della verità. Con il Decreto di chiusura della discarica La Regione Puglia ha operato correttamente, per il bene della collettività e per tutelare la nostra salute. Il Sindaco prima di fare le sue dichiarazioni dovrebbe rileggersi attentamente le carte in suo possesso, visto che evidentemente gli sfuggito un importante passaggio del Decreto Regionale in cui si richiamano le comunicazioni dell'ARPA che evidenziano che la discarica produceva "un apporto continuo di inquinanti in falda"».