Enti locali
Ciao 2009. Tarantini traccia già un bilancio positivo
Il sindaco in tv: «La rotta intrapresa è quella giusta»
Trani - mercoledì 23 dicembre 2009
A pochi giorni dalla fine dell'anno, il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, traccia un bilancio a metà percorso della sua seconda consiliatura. Tarantini ha tirato le somme in tv, nel corso di una trasmissione di Teledehon, Diritto e rovescio, condotta da Francesco Rossi. Il primo cittadino ha affrontato diversi temi, lanciando segnali di estrema positività e mostrando grande ottimismo. «Faccio il sindaco di Trani da cinque anni e dieci mesi, l'analisi che va fatta è più complessiva perché sono notevoli le differenze tra la prima e la seconda consiliatura. Nel corso del primo mandato abbiamo affrontato le emergenze, nel secondo stiamo cercando di pianificare il futuro della città. Credo siano state fatte tante cose importanti anche se i problemi quotidiani hanno sempre maggior risalto».
Tarantini affronta la questione Troysi. Il consigliere di Forza Italia ha agitato le acque dell'ultimo consiglio comunale, chiedendo una verifica politica al primo cittadino: «Non ho ascoltato l'intervento di Troysi – dice Tarantini – ma ho avuto di leggere i resoconti dei giornali. A La Gazzetta ho anche espresso il mio pensiero in merito: le verifiche vanno fatte pubblicamente e non nelle segrete stanze del Palazzo. Per una mozione di sfiducia servono prima le firme e poi i voti a sostenerla. Se ciò accadesse, avrebbe ragione lui, se così non fosse il consigliere sarebbe smentito dai fatti. Più in generale credo che lo sfogo di Troysi sia stato frutto di un momento di smarrimento». La maggioranza, per il sindaco, gode di ottima salute: «In Consiglio abbiamo sempre avuto la forza dei numeri a sostegno della nostra azione politica. Non è facile dialogare con un gruppo vastissimo come il nostro. Il PdL non ha ancora organi di partito a livello locale, questo è un nostro limite ma va tenuto conto che parliamo di un partito nato a marzo scorso».
Nel secondo Tarantini, oltre alle strade, sono esplosi i focolai di una crisi economica senza precedenti a livello mondiale e, di riflesso, locale. Tanti, troppi, disoccupati. Poche, pochissime, opportunità di lavoro. «La gente non viene a chiedere soldi e sussidi, ma lavoro. I sindaci, purtroppo, possono fare ben poco se non creare i presupposti per nuove iniziative imprenditoriali. Di più, nessuno sottolinea che il Comune di Trani mette sul piatto dell'assitenza sociale, di tasca propria, 4 milioni di euro oltre in aggiunta ai fondi regionali. Per il problema lavoro abbiamo scelto di seguire due strade: quella del turismo culturale e del rilancio edilizio, ottenendo risultati importanti. In particolare sono fiero del Pug, che rappresenta la pianificazione massima di una città per i prossimi vent'anni. Sul Pug sono cadute amministrazioni a ripetizione, noi in cinque anni abbiamo superato indenni tutto l'iter». E qui una frecciata all'opposizione, sempre critica sulle scelte urbanistiche del governo di centrodestra: «Non mi occupo della controparte – dice Tarantini – anche perché vinciamo da anni tutte le competizioni elettorali, il che significa che ciò che dicono e fanno non lascia traccia. Il tempo, come sempre, provvede a far giustizia sulle tante fandonie dette».
Tarantini incassa le lamentele sulle oggettive criticità per le buche («E' un problema che ci è piovuto addosso ma che stiamo fronteggiando con enorme dispendio di risorse») e per i parcheggi («Con l'approvazione del piano della sosta e del traffico sarà più facile studiare soluzioni definitive») e difende la scelta delle piste cicliabili: «Sono state accolte con grande negatività, adesso sono motivo d'orgoglio per i tranesi ed un elemento di maggiore attrattiva per la città. In altri Comuni le hanno relegate nelle periferie, noi abbiamo avuto il coraggio di farne una sul lungomare. Sono state aperte le buste per l'aggiudicazione dei lavori su via Martiri di Palermo per creare il congiungimento tra la pista sul mare e la pista su via Corato, in modo da regalare ai ciclisti un unico percorso fra mare e campagna».
Il sogno del sindaco si chiama teatro. «Il capannone industriale dell'Amet in piazza Plebiscito è un pugno nell'occhio per il nostro centro storico. Sta lì da un secolo, è arrivato il momento di cambiare. La mia idea è quella di realizzare un teatro con annesso centro congressi. Il progetto c'è ed è stato sottoposto in Regione per attingere a dei finanziamenti. I teatri comunali sono spesso passivi, i centri congressuali invece tirano e parecchio. Se facessimo quest'opera realizzeremmo una struttura fra le più belle al mondo ed in grado di autofinanziarsi con estrema facilità». Oltre al teatro, Tarantini vorrebbe chiudere la sua esperienza da sindaco con altre due stellette: «La piscina comunale, per colmare una lacuna piuttosto evidente, e l'ampliamento del porto turistico. Così mi congederei con la coscienza pulita per aver fatto tutto ciò che era possibile per lasciare alla mia città un'eredità importante, qualcosa di cui andar fieri per sempre».
Tarantini affronta la questione Troysi. Il consigliere di Forza Italia ha agitato le acque dell'ultimo consiglio comunale, chiedendo una verifica politica al primo cittadino: «Non ho ascoltato l'intervento di Troysi – dice Tarantini – ma ho avuto di leggere i resoconti dei giornali. A La Gazzetta ho anche espresso il mio pensiero in merito: le verifiche vanno fatte pubblicamente e non nelle segrete stanze del Palazzo. Per una mozione di sfiducia servono prima le firme e poi i voti a sostenerla. Se ciò accadesse, avrebbe ragione lui, se così non fosse il consigliere sarebbe smentito dai fatti. Più in generale credo che lo sfogo di Troysi sia stato frutto di un momento di smarrimento». La maggioranza, per il sindaco, gode di ottima salute: «In Consiglio abbiamo sempre avuto la forza dei numeri a sostegno della nostra azione politica. Non è facile dialogare con un gruppo vastissimo come il nostro. Il PdL non ha ancora organi di partito a livello locale, questo è un nostro limite ma va tenuto conto che parliamo di un partito nato a marzo scorso».
Nel secondo Tarantini, oltre alle strade, sono esplosi i focolai di una crisi economica senza precedenti a livello mondiale e, di riflesso, locale. Tanti, troppi, disoccupati. Poche, pochissime, opportunità di lavoro. «La gente non viene a chiedere soldi e sussidi, ma lavoro. I sindaci, purtroppo, possono fare ben poco se non creare i presupposti per nuove iniziative imprenditoriali. Di più, nessuno sottolinea che il Comune di Trani mette sul piatto dell'assitenza sociale, di tasca propria, 4 milioni di euro oltre in aggiunta ai fondi regionali. Per il problema lavoro abbiamo scelto di seguire due strade: quella del turismo culturale e del rilancio edilizio, ottenendo risultati importanti. In particolare sono fiero del Pug, che rappresenta la pianificazione massima di una città per i prossimi vent'anni. Sul Pug sono cadute amministrazioni a ripetizione, noi in cinque anni abbiamo superato indenni tutto l'iter». E qui una frecciata all'opposizione, sempre critica sulle scelte urbanistiche del governo di centrodestra: «Non mi occupo della controparte – dice Tarantini – anche perché vinciamo da anni tutte le competizioni elettorali, il che significa che ciò che dicono e fanno non lascia traccia. Il tempo, come sempre, provvede a far giustizia sulle tante fandonie dette».
Tarantini incassa le lamentele sulle oggettive criticità per le buche («E' un problema che ci è piovuto addosso ma che stiamo fronteggiando con enorme dispendio di risorse») e per i parcheggi («Con l'approvazione del piano della sosta e del traffico sarà più facile studiare soluzioni definitive») e difende la scelta delle piste cicliabili: «Sono state accolte con grande negatività, adesso sono motivo d'orgoglio per i tranesi ed un elemento di maggiore attrattiva per la città. In altri Comuni le hanno relegate nelle periferie, noi abbiamo avuto il coraggio di farne una sul lungomare. Sono state aperte le buste per l'aggiudicazione dei lavori su via Martiri di Palermo per creare il congiungimento tra la pista sul mare e la pista su via Corato, in modo da regalare ai ciclisti un unico percorso fra mare e campagna».
Il sogno del sindaco si chiama teatro. «Il capannone industriale dell'Amet in piazza Plebiscito è un pugno nell'occhio per il nostro centro storico. Sta lì da un secolo, è arrivato il momento di cambiare. La mia idea è quella di realizzare un teatro con annesso centro congressi. Il progetto c'è ed è stato sottoposto in Regione per attingere a dei finanziamenti. I teatri comunali sono spesso passivi, i centri congressuali invece tirano e parecchio. Se facessimo quest'opera realizzeremmo una struttura fra le più belle al mondo ed in grado di autofinanziarsi con estrema facilità». Oltre al teatro, Tarantini vorrebbe chiudere la sua esperienza da sindaco con altre due stellette: «La piscina comunale, per colmare una lacuna piuttosto evidente, e l'ampliamento del porto turistico. Così mi congederei con la coscienza pulita per aver fatto tutto ciò che era possibile per lasciare alla mia città un'eredità importante, qualcosa di cui andar fieri per sempre».