Hey Food
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Territorio

Cibo e salute, si parta dal territorio: se ne é parlato a Barletta durante “Hey Food”

A confronto Nardone (Assessorato Agricoltura), Laviola (Princes Italia), Liantonio (Tatò Paride), Moschetta (Università di Bari), lo chef Sgarra e Passerini (EY)

Creare una sinergia condivisa tra produttori, distributori, ristoratori e istituzioni per valorizzare il territorio attraverso l'enogastronomia, dando vita a un ciclo virtuoso che arricchisca l'economia locale, promuova la sostenibilità e tuteli le tradizioni. È la ricetta vincente delineata durante il primo appuntamento di "Hey Food", il nuovo talk della serie "HEY" ideato da Fabio Mazzocca, sales responsible South Area Consulting, e promosso da EY che guarda al buon cibo italiano, alla salute, al benessere e alla sostenibilità.



Nel processo di valorizzazione dei prodotti enogastronomici, un ruolo cruciale lo gioca la grande distribuzione, sempre più impegnata a includere nella loro offerta prodotti tipici e di alta qualità, con certificazioni di salubrità. "I prodotti che si vendono sono sempre gli stessi, la differenza sta nel cercare aziende innovative che diano distintività" ha detto Isidoro Liantonio, direttore vendite franchising della Tatò Paride SpA. Incentivare l'utilizzo di ingredienti locali nei ristoranti, riducendo così l'impatto ambientale legato al trasporto e favorendo la stagionalità dei prodotti, è uno dei suggerimenti dello chef stellato Felice Sgarra. "La Puglia è una terra fantastica" ha detto Sgarra. "Parlare di un piano alimentare che amplifichi i gusti e spazi tra i vegetali, esplorando nuove proteine e allontanandosi dal comune fritto, è un passo importante per un'alimentazione sana e ricca di sapori". Un circolo virtuoso che le istituzioni supportano da diverso tempo. "La Regione Puglia sta mettendo in campo tanti strumenti per supportare l'innovazione della filiera agroalimentare, che copre circa il 24% del prodotto interno del valore aggiunto regionale" ha sottolineato il prof. Gianluca Nardone, capo dipartimento Agricoltura della Regione Puglia. Un altro aspetto cruciale per la valorizzazione è l'educazione alimentare. Non si tratta solo di insegnare a cucinare ma di sensibilizzare la popolazione locale e i consumatori su ciò che significa produrre cibo di qualità in modo sostenibile, rispettando tradizioni secolari e promuovendo un uso consapevole delle risorse. "Spesso invitiamo nel nostro stabilimento a Foggia le scolaresche a visitare gli impianti, a vedere cosa c'è dietro un barattolo di pomodoro" ha spiegato Gianmarco Laviola, amministratore delegato della Princes Italia.

Certificazione fa rima con qualità, che a sua volta si lega al benessere. Per il prof. Antonio Moschetta, direttore della Medicina Interna "Frugoni" del Policlinico Bari, oggi c'è più consapevolezza fra i consumatori, che parlano della possibilità, attraverso lo stile di vita, di stare bene. "Noi medici - ha detto Moschetta - abbiamo il dovere di spiegare che dieta non significa farsi male ma assecondare il gusto ma con qualità. Parlare di cibo significa parlare di felicità e non di ristrettezza". Utilizzare stili alimentari corretti incide anche sulla spesa sanitaria regionale, oltre che ad aumentare il suo valore in relazione al turismo. Questo non fa altro che incrementare la notorietà del brand Puglia, come confermato da Laviola. "Recentemente - ha spiegato l' amministratore delegato della Princes Italia - un distributore inglese ha preteso che inserissimo nella grafica del sistema di tracciabilità dei pomodori, oltre alla cartina dell'Italia anche quella della Puglia".

Fondamentale, dunque, è capire come restituire valore al mercato del food, cercando di mettere insieme tutti gli operatori della filiera e condividendo l'ambizione di valorizzare il buon cibo della tradizione che c'è sul mercato che è poi l'obiettivo di Hey Food. "Se da un lato - ha sottolineato Riccardo Passerini, Cpr Market Segment Consulting Leader EY - c'è il consumatore che cerca qualcosa che sia buono e che faccia bene, dall'altro c'è l'azienda di distribuzione che pensa a un prodotto per adempiere all'aspettativa del consumatore. Per questo abbiamo creato Value for Food, che punta proprio ad unire gli attori della filiera agroalimentare italiana e internazionale con lo scopo di recuperare valore e attivare la transizione sostenibile di un settore strategico per il nostro Paese".
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