Vita di città
Cimitero, il Prefetto rappresenterà il Comune nell’eventuale processo
Udienza fissata il 16 febbraio. In dieci sotto accusa
Trani - giovedì 17 dicembre 2009
Sarà il prefetto di Bari a dover rappresentare il Comune di Trani nell'eventuale processo per lo scempio del cimitero, per il quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci tra amministratori (attuali o ex) delle Spa comunali, dirigenti di Palazzo di Città e lo stesso sindaco Giuseppe Tarantini.
L'udienza davanti al gup Maria Grazia Caserta è fissata per il 16 febbraio, ma lo stesso giudice ha già nominato il prefetto Carlo Maria Schilardi curatore speciale del Comune di Trani «affinché eserciti i diritti e le facoltà riconosciute dalla legge alle persone offese dal reato». Insomma, dovrà essere il prefetto a costituirsi parte civile in rappresentanza dei tranesi, nominando a sua volta un avvocato o un addetto della prefettura. Tutto questo perché, essendo il sindaco imputato, gli assessori della sua giunta avrebbero una sorta di «conflitto di interessi derivato» in quanto legati da rapporto fiduciario allo stesso primo cittadino.
L'inchiesta, coordinata dal pm Michele Ruggiero, prese le mosse un anno e mezzo fa dalle denunce dei parenti dei defunti, stanchi del degrado in cui versava il cimitero di Trani: bare, ma anche resti umani, che fuoriuscivano dai loculi; resti di bare (compresa anche la parte in zinco) gettati in fosse, anziché essere smaltiti in apposite discariche, insieme anche a ossa umane; tombe scoperte.
Responsabili di tutto questo sarebbero stati il sindaco Giuseppe Tarantini; gli addetti dell'ufficio tecnico responsabili della struttura, cioè il dirigente Giuseppe Affatato e il geometra Salvatore Ferrante; i responsabili dell'Amiu, cioè l'ex presidente Francesco Giangualano, l'ex amministratore delegato Nicola Sorrenti e il direttore tecnico Michele Zecchillo; quelli della cooperativa tranese Re Manfredi (cui l'Amiu aveva delegato i soli servizi cimiteriali e di manutenzione del verde), ovvero l'attuale presidente Corrado Cisotti e l'ex Gabriele Dell'Oglio; e i custodi del camposanto, Filippo Zaza e Antonio Muciaccia.
Il gup Caserta aveva già nominato un curatore speciale per l'inchiesta sull'Estate tranese, nella persona dell'avvocato Giuseppe Trisorio Liuzzi, ma il tribunale collegiale l'ha annullata ritenendo che potesse costituirsi parte civile l'attuale vicesindaco che in quel procedimento non era parte in causa.
(c. c.)
L'udienza davanti al gup Maria Grazia Caserta è fissata per il 16 febbraio, ma lo stesso giudice ha già nominato il prefetto Carlo Maria Schilardi curatore speciale del Comune di Trani «affinché eserciti i diritti e le facoltà riconosciute dalla legge alle persone offese dal reato». Insomma, dovrà essere il prefetto a costituirsi parte civile in rappresentanza dei tranesi, nominando a sua volta un avvocato o un addetto della prefettura. Tutto questo perché, essendo il sindaco imputato, gli assessori della sua giunta avrebbero una sorta di «conflitto di interessi derivato» in quanto legati da rapporto fiduciario allo stesso primo cittadino.
L'inchiesta, coordinata dal pm Michele Ruggiero, prese le mosse un anno e mezzo fa dalle denunce dei parenti dei defunti, stanchi del degrado in cui versava il cimitero di Trani: bare, ma anche resti umani, che fuoriuscivano dai loculi; resti di bare (compresa anche la parte in zinco) gettati in fosse, anziché essere smaltiti in apposite discariche, insieme anche a ossa umane; tombe scoperte.
Responsabili di tutto questo sarebbero stati il sindaco Giuseppe Tarantini; gli addetti dell'ufficio tecnico responsabili della struttura, cioè il dirigente Giuseppe Affatato e il geometra Salvatore Ferrante; i responsabili dell'Amiu, cioè l'ex presidente Francesco Giangualano, l'ex amministratore delegato Nicola Sorrenti e il direttore tecnico Michele Zecchillo; quelli della cooperativa tranese Re Manfredi (cui l'Amiu aveva delegato i soli servizi cimiteriali e di manutenzione del verde), ovvero l'attuale presidente Corrado Cisotti e l'ex Gabriele Dell'Oglio; e i custodi del camposanto, Filippo Zaza e Antonio Muciaccia.
Il gup Caserta aveva già nominato un curatore speciale per l'inchiesta sull'Estate tranese, nella persona dell'avvocato Giuseppe Trisorio Liuzzi, ma il tribunale collegiale l'ha annullata ritenendo che potesse costituirsi parte civile l'attuale vicesindaco che in quel procedimento non era parte in causa.
(c. c.)