Politica
Circhi con animali, il consigliere Ferri chiede un'ordinanza con norme stringenti
«Il Comune si doti di un vero e proprio regolamento»
Trani - mercoledì 22 gennaio 2014
11.11
Un'ordinanza comunale con norme stringenti per tutelare gli animali in cattività all'interno dei circhi. E' quanto chiede il consigliere comunale di maggioranza Andrea Ferri che ha scritto una nota al sindaco di Trani, Gigi Riserbato, suggerendone l'intervento. Il r
«Ha destato molto scalpore – dice Ferri - un servizio mandato in onda nei giorni scorsi dal tg satirico Striscia La Notizia di Canale 5 nel quale sono state mostrate immagini agghiaccianti circa le condizioni degli animali presenti nel circo "Miranda Orfei" che aveva montato a Trani. Quel servizio, oltre ad arrecare una pessima immagini della città (nostro malgrado) ritengo ci imponga alcune considerazioni circa la possibilità di studiare una soluzione efficace per evitare il ripetersi di simili manifestazioni, sovente contestate dall'opinione pubblica ed in particolare dalle tante ed attive associazioni animaliste del territorio».
«Sono ben consapevole - scrive Ferri - del fatto che una ordinanza comunale di divieto totale di attendamento di circhi con animali sia facilmente annullabile, in caso di eventuali ricorsi, presso i tribunali amministrativi. Vi è però una soluzione utile per contrastare efficacemente i circhi tramite ordinanza comunale che ponga requisiti oltremodo rigidi, soluzione questa applicabile e non impugnabile. Suggerisco, in qualità di consigliere comunale, di rendere obbligatoria, mediante ordinanza, l'applicazione delle norme Cites più recenti e di porre dei paletti stringenti e ben definiti per ciò che concerne la custodia degli animali e gli spazi in cui gli stessi devono essere tenuti così da non violare la legge nazionale, non correre il rischio di rendere impugnabile e annullabile l'ordinanza e scoraggiare chi cerca di speculare sulla salute degli animali per proprio tornaconto».
«Più in generale – conclude Ferri - sarebbe utile che il Comune si doti di un vero e proprio regolamento comunale sul modello di quello adottato dal Comune di Fiumicino che imponga ai privati cittadini come ai pubblici esercizi, qualunque tipo di attività che possa prevedere lo sfruttamento di animali, una sorta di codice etico con all'interno norme per la tutela e la detenzione degli animali, mediante provvedimenti che vietino di tenere animali in spazi angusti, in ricoveri sprovvisti di riparo, in isolamento o in gabbie piccole rispetto alla loro stazza. Le linee guida potrebbero essere indicate con la collaborazione delle associazioni animaliste e zoofile regolarmente iscritte negli elenchi regionali e comunali».
«Ha destato molto scalpore – dice Ferri - un servizio mandato in onda nei giorni scorsi dal tg satirico Striscia La Notizia di Canale 5 nel quale sono state mostrate immagini agghiaccianti circa le condizioni degli animali presenti nel circo "Miranda Orfei" che aveva montato a Trani. Quel servizio, oltre ad arrecare una pessima immagini della città (nostro malgrado) ritengo ci imponga alcune considerazioni circa la possibilità di studiare una soluzione efficace per evitare il ripetersi di simili manifestazioni, sovente contestate dall'opinione pubblica ed in particolare dalle tante ed attive associazioni animaliste del territorio».
«Sono ben consapevole - scrive Ferri - del fatto che una ordinanza comunale di divieto totale di attendamento di circhi con animali sia facilmente annullabile, in caso di eventuali ricorsi, presso i tribunali amministrativi. Vi è però una soluzione utile per contrastare efficacemente i circhi tramite ordinanza comunale che ponga requisiti oltremodo rigidi, soluzione questa applicabile e non impugnabile. Suggerisco, in qualità di consigliere comunale, di rendere obbligatoria, mediante ordinanza, l'applicazione delle norme Cites più recenti e di porre dei paletti stringenti e ben definiti per ciò che concerne la custodia degli animali e gli spazi in cui gli stessi devono essere tenuti così da non violare la legge nazionale, non correre il rischio di rendere impugnabile e annullabile l'ordinanza e scoraggiare chi cerca di speculare sulla salute degli animali per proprio tornaconto».
«Più in generale – conclude Ferri - sarebbe utile che il Comune si doti di un vero e proprio regolamento comunale sul modello di quello adottato dal Comune di Fiumicino che imponga ai privati cittadini come ai pubblici esercizi, qualunque tipo di attività che possa prevedere lo sfruttamento di animali, una sorta di codice etico con all'interno norme per la tutela e la detenzione degli animali, mediante provvedimenti che vietino di tenere animali in spazi angusti, in ricoveri sprovvisti di riparo, in isolamento o in gabbie piccole rispetto alla loro stazza. Le linee guida potrebbero essere indicate con la collaborazione delle associazioni animaliste e zoofile regolarmente iscritte negli elenchi regionali e comunali».