Eventi e cultura
Circolo Dino Risi, protagonista l'estro di Antonio Rezza e Flavia Mastrella
Dopo aver presentato il film Confusus, il duo si esibirà lunedì all'Impero con Pitecus
Trani - domenica 30 marzo 2014
«Probabilmente non ce la facciamo più a spiegarla questa cosa, per il solo fatto che dicendola più volte si svuota di valore. Non per colpa di chi ce la domanda, ma ci svuota. Il performer non ha stati d'animo, a differenza dell'attore. È schizofrenico, un attore per esserlo potrebbe anche vendere un familiare». Basterebbe questo piccolo estratto dalla chiacchierata fatta con Antonio Rezza e Flavia Mastrella per definire la linea di pensiero del loro tandem, Rezzamastrella, autentico artigiano della creatività. Un percorso fatto insieme contro la cultura dell'assopimento e della quiescenza creativa.
Contaminano la performance con l'arte pura. Utilizzano il teatro come comodità spaziale e non come scelta, consci del fatto che al momento dell'espressione, sono in sintonia con l'energia del mondo. Preferiscono spazi disorganizzati e l'impegno a chi si occupa di programmazione culturale con soldi non suoi, pubblici o privati poco importa. Potenza e costanza di una proposta artistica si valutano anche da sole poche parole. E dagli sguardi. Un manifesto vivente, portato avanti anche nelle produzioni cinematografiche, nei testi scritti, nella televisione, nella scultura. Differenti metodologie con un'impronta costante.
Pitecus, organizzato dai ragazzi del Collettivo Famelico, si focalizza sul rapporto tra l'uomo e le sue perversioni, le sue bruttezze interiori e quelle visibili. Un intreccio di personaggi: laureati, sfaticati, giovani e disperati con l'obiettivo di un'arricchimento deleterio. Gli ultimi posti disponibili per lo spettacolo previsto a Trani, in programma al cinema Impero, sembrano essere molto preziosi. «Vi aspetta un'esperienza che non potrete dimenticare. La parola ipnotica e i concetti brucianti di Antonio e l'immagine fortissima di Fontana, Burri fusa con la pittura medievale» afferma Flavia Mastrella. Una presentazione folgorante, che lunedì sera a teatro sicuramente divamperà.
Contaminano la performance con l'arte pura. Utilizzano il teatro come comodità spaziale e non come scelta, consci del fatto che al momento dell'espressione, sono in sintonia con l'energia del mondo. Preferiscono spazi disorganizzati e l'impegno a chi si occupa di programmazione culturale con soldi non suoi, pubblici o privati poco importa. Potenza e costanza di una proposta artistica si valutano anche da sole poche parole. E dagli sguardi. Un manifesto vivente, portato avanti anche nelle produzioni cinematografiche, nei testi scritti, nella televisione, nella scultura. Differenti metodologie con un'impronta costante.
Pitecus, organizzato dai ragazzi del Collettivo Famelico, si focalizza sul rapporto tra l'uomo e le sue perversioni, le sue bruttezze interiori e quelle visibili. Un intreccio di personaggi: laureati, sfaticati, giovani e disperati con l'obiettivo di un'arricchimento deleterio. Gli ultimi posti disponibili per lo spettacolo previsto a Trani, in programma al cinema Impero, sembrano essere molto preziosi. «Vi aspetta un'esperienza che non potrete dimenticare. La parola ipnotica e i concetti brucianti di Antonio e l'immagine fortissima di Fontana, Burri fusa con la pittura medievale» afferma Flavia Mastrella. Una presentazione folgorante, che lunedì sera a teatro sicuramente divamperà.