Vita di città

Come sono bravi i bagnini a quattro zampe

A Trani, unità cinofile in azione dimostrativa di soccorso in mare

Due femmine di terranova, una femmina di golden retriever, una femmina di labrador ed un meticcio sono stati i protagonisti di una manifestazione organizzata a Trani, presso la baia del pescatore dalla Scuola cani salvataggio Puglia in collaborazione con l'ufficio locale marittimo, la polizia municipale di Trani, l'unità territoriale di Bisceglie della società nazionale Salvamento e gli Operatori emergenza radio di Trani.



Scopo dell'iniziativa, un'esercitazione di soccorso in mare con l'ausilio di cinque unità cinofile. La simulazione aveva la finalità di affinare le procedure di coordinamento in caso di emergenza in acqua, con l'impiego congiunto dei cani addestrati dalla scuola barese. Il binomio uomo-cane, in certe circostanze, può essere fondamentale. Questa mattina si è avuta una plastica dimostrazione: è stata simulata una complessa operazione di soccorso in mare, prima con dei finti naufraghi, poi con una barca in avaria. A cimentarsi nel salvataggio, quattro unità cinofile che non hanno ancora ultimato la fase addestrativa per il conseguimento del brevetto ed un terranova già in possesso di brevetto. I cani si sono tuffati mare, hanno raggiunto i naufraghi e contribuito al trasporto verso la riva.



Al di là della spettacolarità del soccorso, va sottolineata la perfetta sintonia che si instaura, in circostanze anche disperate, tra l'uomo ed il cane. Anzi, proprio in casi di estrema necessità, l'intesa viene amplificata, formando una squadra operativa in grado di compiere imprese incredibili. A supportare la tesi, una lunga sequela di corsi e ricorsi storici. Si racconta che, nel 1815, durante un tentativo di fuga dall'esilio nell'isola d'Elba, Napoleone cadde in acqua e fu soccorso da un terranova che si trovava su una barca di pescatori.



Reminiscenze a parte, il ruolo dei cani bagnino ormai è diventato una fondamentale prassi consolidata negli anni. Sono diverse le Regioni italiane in cui le unità cinofile brevettate sono presenti in azioni di volontariato sulle spiagge delle città costiere, a bordo di motovedette e gommoni della guardia costiera. Le unità cinofile della scuola italiana, in oltre vent'anni di operatività sono state impiegate nel salvataggio di numerose vite.



Le foto di Sergio Tatulli:

GALLERIA FOTOGRAFICA

La scuola pugliese (un'organizzazione di volontariato) garantisce l'addestramento dei cani finalizzato al conseguimento del brevetto di salvataggio riconosciuto fin dal 1995 dal Ministero dei trasporti e della navigazione, in accordo con il comando generale delle Capitanerie di porto e della guardia costiera. Il brevetto si ottiene dopo aver superato diverse prove tutt'altro che facili, ha scadenza annuale e per il suo rinnovo è rischiesto il superamento di prove in mare sempre più complesse ed articolate in ragione dell'esperienza acquisita nel tempo dall'unità cinofila. Una volta ottenuto il brevetto, questo consente il libero accesso del cane sul nostro litorale. Il perfezionamento continuo dell'expertise dei cani, oltre che essere basato sull'affinamento delle tecniche di salvataggio in acqua, prevede l'addestramento su elicotteri, acquascooter, gommoni e motovedette, in modo da garantire ottime prestazioni degli animali anche in condizioni meteo marine avverse e su qualsiasi tipo di mezzo di soccorso.
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