Sanità
Come un pallone: le misure anticovid prese a calci
Tra comportamenti virtuosi dei commercianti troppe imprudenze in giro per la città
Trani - venerdì 6 novembre 2020
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C'è da chiedersi cosa ancora non funzioni, a vedere immagini come queste, riprese ieri mattina davanti a una scuola chiusa. Normalmente poche scene sono belle come quelle di ragazzi che improvvisano campi da calcio ovunque, anche con un barattolo di latta al posto del pallone. Ma adesso fanno male, fanno male perchè l'incoscienza di troppi finisce per ricadere sulla lotta alla sopravvivenza di tutti gli altri, che sia per la salute, per l'economia, gli affetti o gli equilibri sociali.
Martedì scorso nel mercato di Trani era apprezzabile, pur senza controlli, il comportamento disciplinato di ambulanti e clienti, purtroppo pochi, ma che cercava di far camminare un po' di economia in questo commercio di strada che ha provato a resistere ma che ora è destinato a interrompersi.
Metteva però un senso di fiducia la capacità di una comunità di autogestirsi per poter continuare a vivere convivendo con un nemico invisibile. Poi invece assistiamo a questi assembramenti che da ragazzi consapevoli e informati, anzi strainformati, non vorremmo aspettarci. O forse le immagini continue che fanno ironia sui social su dpcm e lockdown distolgono dal pericolo autentico, anzichè solo esorcizzare un poco la paura? e questi messaggi sono più potenti di genitori o insegnanti (quando non sono gli adulti i primi trasgressori) o anche del rischio di sanzioni?
Ma soprattutto del timore di veder crescere i contagi a dismisura, veder arrivare qui con l'inverno alle porte le scene drammatiche cui assistevamo in tv nella primavera scorsa?
Potremmo prendercela con le decisioni prima regionali (comunque rimaste in Puglia tra le più serrate d'Italia) e poi governative, ritenere che la situazione sarebbe stata più sotto controllo con le scuole aperte. Ma alla fine le opinioni contano poco, in questo momento ci sono delle regole e ci si deve adattare. Ma la fatica è adattarsi al fatto che di queste regole, che costituiscono sacrifici enormi per tentare di arginare questa sciagura capitata al mondo, si faccia scempio in questo modo. Non abbiamo soluzioni se non ricordare che l'uso delle mascherine, del distanziamento e del lavaggio delle mani costituiscono un baluardo tanto semplice, seppur seccante per tanti, quanto efficace. E che, negazionisti o incoscienti che si possa essere, il rispetto per il prossimo e per la propria comunità è una regola che vale oltre il covid.
Martedì scorso nel mercato di Trani era apprezzabile, pur senza controlli, il comportamento disciplinato di ambulanti e clienti, purtroppo pochi, ma che cercava di far camminare un po' di economia in questo commercio di strada che ha provato a resistere ma che ora è destinato a interrompersi.
Metteva però un senso di fiducia la capacità di una comunità di autogestirsi per poter continuare a vivere convivendo con un nemico invisibile. Poi invece assistiamo a questi assembramenti che da ragazzi consapevoli e informati, anzi strainformati, non vorremmo aspettarci. O forse le immagini continue che fanno ironia sui social su dpcm e lockdown distolgono dal pericolo autentico, anzichè solo esorcizzare un poco la paura? e questi messaggi sono più potenti di genitori o insegnanti (quando non sono gli adulti i primi trasgressori) o anche del rischio di sanzioni?
Ma soprattutto del timore di veder crescere i contagi a dismisura, veder arrivare qui con l'inverno alle porte le scene drammatiche cui assistevamo in tv nella primavera scorsa?
Potremmo prendercela con le decisioni prima regionali (comunque rimaste in Puglia tra le più serrate d'Italia) e poi governative, ritenere che la situazione sarebbe stata più sotto controllo con le scuole aperte. Ma alla fine le opinioni contano poco, in questo momento ci sono delle regole e ci si deve adattare. Ma la fatica è adattarsi al fatto che di queste regole, che costituiscono sacrifici enormi per tentare di arginare questa sciagura capitata al mondo, si faccia scempio in questo modo. Non abbiamo soluzioni se non ricordare che l'uso delle mascherine, del distanziamento e del lavaggio delle mani costituiscono un baluardo tanto semplice, seppur seccante per tanti, quanto efficace. E che, negazionisti o incoscienti che si possa essere, il rispetto per il prossimo e per la propria comunità è una regola che vale oltre il covid.