Politica
Amministrative 2015, Salvatore Nardò crede nel rilancio della città
L'ex assessore al Turismo al fianco di Tonino Florio sindaco
Trani - giovedì 7 maggio 2015
6.54
«Non voglio essere chiamato politico e non vorrò esserlo finché questo nome non tornerà a rappresentare un valore positivo». L'ex assessore al turismo, Salvatore Nardò, è pronto a tornare nel mondo della politica, al fianco di Tonino Florio, mettendo a disposizione dei cittadini il proprio bagaglio di esperienza.
«Per l'amministrazione Riserbato - ha spiegato il candidato - ho svolto il ruolo di assessore alla cultura e al turismo culturale. Ho interrotto il mio incarico, come sapete, non avendo voluto approvare il bilancio preventivo 2014, non ritenendolo garante del sostenimento del turismo e della cultura tranese. Per me la Giunta è il Consiglio di amministrazione della Città e dovrebbe essere composta da persone capaci e competenti che, nel proprio settore, riescano con le scarse risorse, molto scarse, a disposizione ad ottenere il massimo risultato. Cercherò di fare tutto questo anche da consigliere comunale».
Nardò ha dichiarato di essersi candidato questa volta perché sentiva la necessità di mettersi in gioco e di mettere a disposizione la sua professione e il suo impegno. «Trani può tornare a risplende e chi amministra ha il dovere di fare in modo che ciò accada, dandole tutto».
«Per l'amministrazione Riserbato - ha spiegato il candidato - ho svolto il ruolo di assessore alla cultura e al turismo culturale. Ho interrotto il mio incarico, come sapete, non avendo voluto approvare il bilancio preventivo 2014, non ritenendolo garante del sostenimento del turismo e della cultura tranese. Per me la Giunta è il Consiglio di amministrazione della Città e dovrebbe essere composta da persone capaci e competenti che, nel proprio settore, riescano con le scarse risorse, molto scarse, a disposizione ad ottenere il massimo risultato. Cercherò di fare tutto questo anche da consigliere comunale».
Nardò ha dichiarato di essersi candidato questa volta perché sentiva la necessità di mettersi in gioco e di mettere a disposizione la sua professione e il suo impegno. «Trani può tornare a risplende e chi amministra ha il dovere di fare in modo che ciò accada, dandole tutto».