Nightlife
Con Gianni Ciardo le risate sono sempre assicurate
Show del cabarettista barese al Portulaca di Trani. Le foto e il video della serata
Trani - lunedì 12 settembre 2011
11.06
«Quanta gente, il locale è pienissimo. Si vede che non si paga». Quando c'è Gianni Ciardo le risate sono sempre assicurate, così come è scontata la massiccia presenza di pubblico. L'ultima tappa tranese del comico barese è stata al Portulaca, in via Supportico La Conca. Diciamola tutta: molte battute sono trite e ritrite, ma a chi lo ascolta poco importa.
La bravura di Ciardo sta nell'improvvisazione, nella battuta sempre pronta, un modo di fare in grado di rendere godibile e unico ogni spettacolo. Il filo conduttore del suo show è sempre la pugliesità, una vera filosofia di vita: dal nostro gergo «onomatopeico» ai nostri modi di dire («Ancora cadi» è un must) passando per le usanze («La fissazione del mostrare la casa agli ospiti»).
Ai tavoli del Portulaca si ride di gusto, chi viene preso di mira fa buon riso a cattivo gioco. «Una volta in Italia c'erano i casini aperti, ora è tutto un casino». La colpa? «Dell'ignoranza e della presunzione». Lo dice uno che nell sua vita ha fatto tutto ciò che voleva, anche il politico. «Ho avuto culo, oggi invece devi darlo per far carriera». E questa non era (ahinoi) una battuta.
La bravura di Ciardo sta nell'improvvisazione, nella battuta sempre pronta, un modo di fare in grado di rendere godibile e unico ogni spettacolo. Il filo conduttore del suo show è sempre la pugliesità, una vera filosofia di vita: dal nostro gergo «onomatopeico» ai nostri modi di dire («Ancora cadi» è un must) passando per le usanze («La fissazione del mostrare la casa agli ospiti»).
Ai tavoli del Portulaca si ride di gusto, chi viene preso di mira fa buon riso a cattivo gioco. «Una volta in Italia c'erano i casini aperti, ora è tutto un casino». La colpa? «Dell'ignoranza e della presunzione». Lo dice uno che nell sua vita ha fatto tutto ciò che voleva, anche il politico. «Ho avuto culo, oggi invece devi darlo per far carriera». E questa non era (ahinoi) una battuta.