Eventi e cultura
Condanna penale per chi utilizza un nickname fasullo
Ricorre il reato di sostituzione di persona di cui all’ articolo 494 del codice penale
Internet - giovedì 27 febbraio 2014
16.06
Può essere condannato penalmente ai sensi dell'articolo 494 del Codice Penale colui che utilizza l'utenza telefonica con uno pseudonimo collegato a un nome di fantasia per molestare un'altra persona.
Per la Cassazione penale, infatti, integra il reato di sostituzione di persona la condotta di chi, utilizzando un nickname che rimanda al nominativo di una persona inesistente, occulta la sua identità per molestare, tramite messaggi in chat, alcuni destinatari inseriti nella sua "black list". A stabilirlo la sentenza n. 9391 pubblicata ieri 26 febbraio che Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", porta all'attenzione del pubblico per invitare a fare attenzione ed evitare che un comportamento ricorrente da quando si sono diffuse chat, messaggerie istantanee e social network sia ripetuto per le conseguenze spesso sottovalutate che possono macchiare la propria fedina penale.
Dato il sempre maggiore utilizzo di tecnologie informatiche, si evince il bisogno di creare un codice etico di comportamento che tuteli gli utenti di chat lines e soprattutto forum.
Questa sentenza dovrebbe allarmare, finalmente, gli smanettoni del pc che giudicano,denigrano e criticano sotto mentite spoglie e con l'uso di nomi fasulli.
Per la Cassazione penale, infatti, integra il reato di sostituzione di persona la condotta di chi, utilizzando un nickname che rimanda al nominativo di una persona inesistente, occulta la sua identità per molestare, tramite messaggi in chat, alcuni destinatari inseriti nella sua "black list". A stabilirlo la sentenza n. 9391 pubblicata ieri 26 febbraio che Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", porta all'attenzione del pubblico per invitare a fare attenzione ed evitare che un comportamento ricorrente da quando si sono diffuse chat, messaggerie istantanee e social network sia ripetuto per le conseguenze spesso sottovalutate che possono macchiare la propria fedina penale.
Dato il sempre maggiore utilizzo di tecnologie informatiche, si evince il bisogno di creare un codice etico di comportamento che tuteli gli utenti di chat lines e soprattutto forum.
Questa sentenza dovrebbe allarmare, finalmente, gli smanettoni del pc che giudicano,denigrano e criticano sotto mentite spoglie e con l'uso di nomi fasulli.