Politica
Consiglio comunale: salta anche la seconda seduta
Nessuna traccia della maggioranza. Opposizione pronta a consegnare le dimissioni
Trani - martedì 23 dicembre 2014
10.38
Tutto pronto per il Consiglio comunale. Questa mattina il mondo politico si riunisce, nel drammatico scenario del Sistema Trani, per approvare il piano comunale per il diritto allo studio, anno 2015. Presente in aula anche il parlamentare del Movimento 5 stelle, Giuseppe D'Ambrosio, che con gli altri pentastellati, aveva giudicato l'attuale corso degli eventi di cronaca tranese come «un altro scempio del pudore dell'etica politica».
La prima seduta, prevista alle 9.30, è saltata. Presenti in aula solo sette consiglieri, Avantario, Tommaso Laurora, Ferrante, Cognetti, Tortosa, Maiullari e Francesco Laurora, e tre assessori: Mauro, Pappalettera e Todisco. Nessuna traccia neppure del vice-sindaco De Simone che avrebbe dovuto prendere in mano le redini della situazione. A distanza di un'ora, con l'avvio della seconda seduta, la maggioranza è ancora totalmente assente.
Un'opposizione, invece, presente «come atto di responsabilità per il provvedimento», come dichiarato dal consigliere De Laurentis (Pd). «Oggi deserto, ma non possiamo permetterci di far mancare risorse importanti all'istruzione cittadina», è questa la posizione assunta dal presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ferrante. Alle 10.55 si presenta, con un po' di ritardo anche per la seconda seduta, il consigliere Paolillo. Mentre l'opposizione è attualmente impegnata in una riunione interna, scoppia in aula la protesta del Movimento 5 stelle. Al posto dei consiglieri di maggioranza, dunque, si affacciano pungenti cartelli in difesa dell'onestà e di una Trani pulita.
La parola "dimissioni" è ancora sulla bocca di tutti. Eppure, attualmente, solo De Laurentis e Operamolla sono pronti a dimettersi. La riunione di opposizione è sciolta, i consiglieri pronti a firmare mirano, in realtà, al raggiungimento di tutte le firme opportune per far cadere il governo di Riserbato. Cosa naufraghi nelle menti dei consiglieri di maggioranza ancora non si sa, ma sembrerebbe che non pensino minimamente alla possibilità delle dimissioni. Come le famose tre scimmiette, per il momento, hanno deciso di non vedere, non sentire e non parlare.
Insomma, un Consiglio comunale fantasma che, in assenza del numero legale, è rinviato al 29 dicembre. Intanto i cittadini attendono, col fiato sospeso, di conoscere le sorti dell'Amministrazione Riserbato.
La prima seduta, prevista alle 9.30, è saltata. Presenti in aula solo sette consiglieri, Avantario, Tommaso Laurora, Ferrante, Cognetti, Tortosa, Maiullari e Francesco Laurora, e tre assessori: Mauro, Pappalettera e Todisco. Nessuna traccia neppure del vice-sindaco De Simone che avrebbe dovuto prendere in mano le redini della situazione. A distanza di un'ora, con l'avvio della seconda seduta, la maggioranza è ancora totalmente assente.
Un'opposizione, invece, presente «come atto di responsabilità per il provvedimento», come dichiarato dal consigliere De Laurentis (Pd). «Oggi deserto, ma non possiamo permetterci di far mancare risorse importanti all'istruzione cittadina», è questa la posizione assunta dal presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ferrante. Alle 10.55 si presenta, con un po' di ritardo anche per la seconda seduta, il consigliere Paolillo. Mentre l'opposizione è attualmente impegnata in una riunione interna, scoppia in aula la protesta del Movimento 5 stelle. Al posto dei consiglieri di maggioranza, dunque, si affacciano pungenti cartelli in difesa dell'onestà e di una Trani pulita.
La parola "dimissioni" è ancora sulla bocca di tutti. Eppure, attualmente, solo De Laurentis e Operamolla sono pronti a dimettersi. La riunione di opposizione è sciolta, i consiglieri pronti a firmare mirano, in realtà, al raggiungimento di tutte le firme opportune per far cadere il governo di Riserbato. Cosa naufraghi nelle menti dei consiglieri di maggioranza ancora non si sa, ma sembrerebbe che non pensino minimamente alla possibilità delle dimissioni. Come le famose tre scimmiette, per il momento, hanno deciso di non vedere, non sentire e non parlare.
Insomma, un Consiglio comunale fantasma che, in assenza del numero legale, è rinviato al 29 dicembre. Intanto i cittadini attendono, col fiato sospeso, di conoscere le sorti dell'Amministrazione Riserbato.