Vita di città

Consiglio di Stato e termovalorizzatore: le precisazioni di de Toma

«La regione è stata già condannata a risarcire danni per oltre un milione»

L'assessore De Toma, in seguito al comunicato pubblicato su traniweb sulla decisione del consiglio di Stato per il termovalorizzatore di Trani, ha inviato in redazione una nota di precisazione, che pubblichiamo integralmente: «La regione è stata già condannata a risarcire un prima parte di danni per oltre € 1.000.000,00 a NOY Vallesina costruttore dell'impianto di cui al bando non assegnato, prelevati direttamente dalle tasche dei cittadini attraverso le addizionali presenti nelle buste paga degli stessi ed i soliti comunisti rispettando la loro indole della falsità se ne sono guardati bene di divulgare la notizia. La faccenda non è chiusa, anche perchè i talebani della regione puglia si sono accorti oggi e dopo il caos rifiuti di napoli, che è indispensabile il termovalorizzatore come unico rimedio per non innodare di rifiuti le città pugliesi. Il piano rifiuti della regione prevede la realizzazione di CDR (combustibile da Rifiuti) ad un costo di €40,00 per tonnellata. Il CDR avendo minori calorie rispetto al rifuto "tal quale" e quindi producendo meno energia ha una maggiore tariffa di circa e 120,00 per tonnellata. Il cittadino sarà perciò costretto a sostenere un costo di € 160,00 per tonnellata invece di una tariffa di 80,00€ per tonnellata prevista dal bando regionale vinto da Amet non assegnato.
Questo ulteriore costo del doppio rispetto alla tariffa del bando (€80,00) dovrà essere a totale carico del cittadino attraverso l'aumento della Tarsu? Chi lo paga? Ecco che il populismo misto all'improvvisazione porta a confliggere con i principi di economicità ed efficacia previsti dall'attuale ordinamento giuridico per la pubblica amministrazione. Inoltre: La regione puglia ci spieghi perchè nella cementeria di barletta c'è un impianto di termovalorizzatore e quali sono i controlli sullo stesso; Il presidente della Regione durante l'audizione presso la commissione interministeriale antimafia e rifiuti tenutasi presso la prefettura di Bari nel febbraio scorso, ha sostenuto la tesi che, per chiudere il ciclo dei rifiuti in Puglia, è necessaria la costruzione di 5 termovalorizzatori. Da questi perchè ha escluso Trani che è l'unico a maggioranza di capitale pubblico e che garantisce il massimo della sicurezza? La battaglia sarà ancora lunga, spero finisca prima di fare la fine di Napoli. Non siamo molto lontani.»

Ninni de TomaAssessore al Comune di Trani
  • Termovalorizzatore
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