Territorio
«Costa nord: superare il vincolo per rilanciare l’area»
Per i Socalisti ci sono possibilità per dar seguito alle previsioni del prg. Riproposto un collegamento tra via Finanzieri e via Del Curatoio
Trani - domenica 15 gennaio 2012
14.59
Il partito Socialista di Trani, con una nota a firma di Ilarione Cafagna, Nicola Cuccovillo, Nicola Caressa e Francesco Pappalettera, rispolvera una previsione urbanistica inserita nel piano regolatore della città del 1971 per la riqualificazione della costa a nord di Trani e riproposta anche nell'attuale piano urbanistico generale ma mai attuata: la realizzazione di una strada di collegamento tra via Finanzieri e via Del Curatoio.
«Alla data odierna – scrivono gli esponenti del partito Socialista di Trani - alcuni proprietari hanno già ceduto, anche a titolo gratuito, parti di terreno per ospitare la nuova sede stradale e parcheggi pubblici. Non comprendiamo come mai l'amministrazione Tarantini non abbia fatto un progetto per ottenere una richiesta di finanziamento e non comprendiamo perché non abbia intensificato i rapporti coi proprietari per la cessione di ulteriore terreno. La strada potrebbe essere la chiave del rilancio di questa area, darebbe il vantaggio di proteggere una costa deturpata tramite barriere frangiflutti e muri di contenimento. L'impegno nel realizzarla potrebbe incentivare la riconversione dei capannoni abbandonati o ancora attivi ma obsoleti, permetterebbe la realizzazione di zone di rimessaggio per le barche che hanno bisogno di accesso al mare, centri di servizio, edilizia abitativa nonchè consentirebbe una più facile fruizione delle 4 baie che esistono e che vengono nonostante tutto, frequentate in estate in modo assiduo dai cittadini».
La proposta di rilancio della costa nord della città permetterebbe di superare i limiti di un provvedimento dell'autorità di bacino che, tempo fa, ha trasmesso al Comune di Trani il vincolo geomorfologico che vincola tutta la costa (da quella sud a quella nord) non permettendo nessuna iniziativa di recupero e rilancio. «Il vincolo – spiegano i quattro esponenti politici – è giusto per la zona che va da Colonna al Ponte Lama in quanto la situazione geomorfologica è effettivamente a rischio con falesie alte e franose tanto che in questi anni si è provveduto ai lavori di risanamento costiero. Ben diversa però è la situazione esistente lungo la zona nord in quanto il rischio di crolli non esiste assolutamente. La costa è bassa e degradata, con terreni misti a roccia e con consistenza tale da evitare il sistema franoso. Questa parte di Trani, che comprende ex insediamenti industriali soprattutto legati alla lavorazione del marmo, è fortemente degradata ed in grande abbandono. Se non si lavora alla cancellazione del vincolo, è impossibile ipotizzarne un rilancio. Una città a vocazione turistica non può permettersi il lusso di avere svariati chilometri di costa deturpata ed improduttiva. Per questo motivo dichiariamo di essere a disposizione del Comune di Trani e di essere pronti a recarci con i nostri tecnici, insieme ai rappresentanti dell'amministrazione, presso gli uffici regionali per tentare di alleggerire un vincolo che nella fattispecie non ha ragione d'essere».
«Alla data odierna – scrivono gli esponenti del partito Socialista di Trani - alcuni proprietari hanno già ceduto, anche a titolo gratuito, parti di terreno per ospitare la nuova sede stradale e parcheggi pubblici. Non comprendiamo come mai l'amministrazione Tarantini non abbia fatto un progetto per ottenere una richiesta di finanziamento e non comprendiamo perché non abbia intensificato i rapporti coi proprietari per la cessione di ulteriore terreno. La strada potrebbe essere la chiave del rilancio di questa area, darebbe il vantaggio di proteggere una costa deturpata tramite barriere frangiflutti e muri di contenimento. L'impegno nel realizzarla potrebbe incentivare la riconversione dei capannoni abbandonati o ancora attivi ma obsoleti, permetterebbe la realizzazione di zone di rimessaggio per le barche che hanno bisogno di accesso al mare, centri di servizio, edilizia abitativa nonchè consentirebbe una più facile fruizione delle 4 baie che esistono e che vengono nonostante tutto, frequentate in estate in modo assiduo dai cittadini».
La proposta di rilancio della costa nord della città permetterebbe di superare i limiti di un provvedimento dell'autorità di bacino che, tempo fa, ha trasmesso al Comune di Trani il vincolo geomorfologico che vincola tutta la costa (da quella sud a quella nord) non permettendo nessuna iniziativa di recupero e rilancio. «Il vincolo – spiegano i quattro esponenti politici – è giusto per la zona che va da Colonna al Ponte Lama in quanto la situazione geomorfologica è effettivamente a rischio con falesie alte e franose tanto che in questi anni si è provveduto ai lavori di risanamento costiero. Ben diversa però è la situazione esistente lungo la zona nord in quanto il rischio di crolli non esiste assolutamente. La costa è bassa e degradata, con terreni misti a roccia e con consistenza tale da evitare il sistema franoso. Questa parte di Trani, che comprende ex insediamenti industriali soprattutto legati alla lavorazione del marmo, è fortemente degradata ed in grande abbandono. Se non si lavora alla cancellazione del vincolo, è impossibile ipotizzarne un rilancio. Una città a vocazione turistica non può permettersi il lusso di avere svariati chilometri di costa deturpata ed improduttiva. Per questo motivo dichiariamo di essere a disposizione del Comune di Trani e di essere pronti a recarci con i nostri tecnici, insieme ai rappresentanti dell'amministrazione, presso gli uffici regionali per tentare di alleggerire un vincolo che nella fattispecie non ha ragione d'essere».