Sanità
Covid-19, Lopalco: «Nuovi casi in Puglia potrebbero essere innesco di seconda ondata»
L'epidemiologo pubblica un grafico con l'andamento dei contagi: «Età media più giovane e gravità molto più lieve rispetto a febbraio»
Trani - giovedì 13 agosto 2020
19.26
«Il virus è cambiato? L'estate ci aiuta? Non penso. Penso invece che i casi registrati fra luglio e agosto rappresentino l'innesco di una seconda ondata. Lo stesso innesco che a febbraio, semplicemente, non abbiamo rilevato e che poi ha provocato la grande ondata». Lo scrive Pier Luigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force Covid-19 della Regione Puglia, analizzando un grafico relativo all'andamento dei contagi.
«Cosa sta succedendo nella attuale fase pandemica? La figura mostra l'andamento dei casi segnalati in Puglia. Lo tsunami è evidente nella parte sinistra del grafico. Grazie al cielo nella nostra Regione la violenza è stata moderata ed abbiamo avuto il tempo per prepararci a contenerla. Ma cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane? L'aumento dei casi recenti, nella parte destra del grafico, ha chiaramente un andamento completamente diverso da quello registrato a fine febbraio», prosegue Lopalco.
La conclusione dell'epidemiologo è: «I casi che registriamo oggi sono di età più giovane e di gravità mediamente molto più lieve dei casi di febbraio. Sono dunque quei casi che a quel tempo non erano per nulla intercettati dal sistema di sorveglianza. In definitiva, le onde di oggi sono quelle di una mareggiata. Se siamo bravi a contenerle, probabilmente non svilupperanno lo tsunami».
«Cosa sta succedendo nella attuale fase pandemica? La figura mostra l'andamento dei casi segnalati in Puglia. Lo tsunami è evidente nella parte sinistra del grafico. Grazie al cielo nella nostra Regione la violenza è stata moderata ed abbiamo avuto il tempo per prepararci a contenerla. Ma cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane? L'aumento dei casi recenti, nella parte destra del grafico, ha chiaramente un andamento completamente diverso da quello registrato a fine febbraio», prosegue Lopalco.
La conclusione dell'epidemiologo è: «I casi che registriamo oggi sono di età più giovane e di gravità mediamente molto più lieve dei casi di febbraio. Sono dunque quei casi che a quel tempo non erano per nulla intercettati dal sistema di sorveglianza. In definitiva, le onde di oggi sono quelle di una mareggiata. Se siamo bravi a contenerle, probabilmente non svilupperanno lo tsunami».