Attualità
Lo stadio di Trani come una piantagione, fra lassismo e burocrazia lenta
Le pessime condizioni del Nicola Lapi ritratte in una sequenza fotografica
Trani - martedì 7 maggio 2024
14.09
Dello stadio di Trani, il Nicola Lapi, si è parlato, abbondantemente, ma da quanto sembra, finora è stato tutto inutile.
Sono giunte nuove fotografie dell'interno della struttura, capaci di rendere una chiarissima visione del "campo di gioco", se così si può ancora definire, e degli spalti, anch'essi irriconoscibili.
Le foto sono chiare: pare di trovarsi in una piantagione.
Sul terreno, che definire "di gioco" sembra quasi sarcasmo puro, la fanno da padrone quelle che, se un tempo erano erbacce, oggi sono sostanziosi arbusti, prossimi a diventare alberi.
Analoga la situazione sugli spalti, dove a godersi lo spettacolo della nascita di un nuovo bioma sul campo, vi sono un'altra schiera di erbacce, anch'esse dall'aspetto tozzo e arruffato, in sostituzione degli spettatori.
Se il campionato delle tranesi sta volgendo al termine, la vita dello Stadio comunale prosegue, ma prendendo una piega palesemente tragica.
Da citare anche l'accumulo di rifiuti lanciati e abbandonati all'interno della struttura.
Gli stessi allenatori hanno ribadito più volte il senso di mancanza che si provava a scendere in campo su un terreno "terzo" lontano dalla città, tanto per i giocatori quanto per gli spettatori.
E se a giorni saranno aperte le buste per l'offerta economica relativa al bando di gara per l'affidamento degli impianti sportivi comunali, quella che era un'istituzione cittadina continua a sprofondare fra lassismo e burocrazia, ritardi probabilmente ingiustificabili, che quel luogo non avrebbe meritato, con la città costretta ad aggrapparsi alla speranza di una situazione che possa essere recuperabile.
Tra il dire e il fare, però, quello che era lo stadio resta lì, cristallizzato, ricoperto da quelle erbacce che oramai lo posseggo più della città stessa.
Sono giunte nuove fotografie dell'interno della struttura, capaci di rendere una chiarissima visione del "campo di gioco", se così si può ancora definire, e degli spalti, anch'essi irriconoscibili.
Le foto sono chiare: pare di trovarsi in una piantagione.
Sul terreno, che definire "di gioco" sembra quasi sarcasmo puro, la fanno da padrone quelle che, se un tempo erano erbacce, oggi sono sostanziosi arbusti, prossimi a diventare alberi.
Analoga la situazione sugli spalti, dove a godersi lo spettacolo della nascita di un nuovo bioma sul campo, vi sono un'altra schiera di erbacce, anch'esse dall'aspetto tozzo e arruffato, in sostituzione degli spettatori.
Se il campionato delle tranesi sta volgendo al termine, la vita dello Stadio comunale prosegue, ma prendendo una piega palesemente tragica.
Da citare anche l'accumulo di rifiuti lanciati e abbandonati all'interno della struttura.
Gli stessi allenatori hanno ribadito più volte il senso di mancanza che si provava a scendere in campo su un terreno "terzo" lontano dalla città, tanto per i giocatori quanto per gli spettatori.
E se a giorni saranno aperte le buste per l'offerta economica relativa al bando di gara per l'affidamento degli impianti sportivi comunali, quella che era un'istituzione cittadina continua a sprofondare fra lassismo e burocrazia, ritardi probabilmente ingiustificabili, che quel luogo non avrebbe meritato, con la città costretta ad aggrapparsi alla speranza di una situazione che possa essere recuperabile.
Tra il dire e il fare, però, quello che era lo stadio resta lì, cristallizzato, ricoperto da quelle erbacce che oramai lo posseggo più della città stessa.