Eventi e cultura
Dal 21 al 24 settembre la 5ª edizione de "I dialoghi di Trani"
Mediterraneo: Identità o meticciato?
Trani - lunedì 11 settembre 2006
Da giovedì 21 a domenica 24 settembre torna, nell'incantevole cornice del castello Svevo della cittadina pugliese, la rassegna I dialoghi di Trani, appuntamento con i libri e le riflessioni a più voci all'insegna dello scambio di idee e della disponibilità al confronto e alla comprensione reciproca che si apre anche al dibattito con il pubblico, i cittadini, gli studenti. Organizzata dall'Associazione Culturale "La Maria del Porto", con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e in collaborazione con Regione Puglia, Comune di Trani, Sovrintendenze Bap e Psad della Puglia, l'ormai consolidata manifestazione tranese, giunta alla quinta edizione, amplia quest'anno la propria offerta costituendosi come vero e proprio appuntamento multidisciplinare che coinvolge tutti i luoghi della città. Da format e cifra caratteristica della rassegna, il dialogo viene eletto a suo vero e proprio contenuto. Oltre ai tradizionali Dialoghi – quest'anno sette, che come sempre prendono spunto da tesi e posizioni divergenti e vedono la partecipazione di alcune fra le più autorevoli personalità del dibattito culturale internazionale – il programma si arricchisce infatti di altre sezioni che interpretano e approfondiscono la dimensione dello scambio come soglia di ibridazione proficua tra culture, linguaggi e arti: Filosofia e dialogo; Mediterraneo plurale. Emblematico il filo conduttore scelto dagli organizzatori per questa quinta edizione: I dialoghi del Mediterraneo. Identità o meticciato? Il Mare Nostrum, come somma espressione del concetto di frontiera e di ponte, che unisce mentre divide, che crea uno spazio del dialogo - appunto - tra i molti che si affacciano su questa barriera d'acqua, permettendo l'esperienza della molteplicità delle voci, delle lingue e dei vissuti, diventa la chiave di lettura che attraversa e accomuna l'intero programma della rassegna, connotando anche presentazioni di libri, reading e tavole rotonde. Trani, città porto e crocevia del Mediterraneo, impone se stessa e la Puglia come palcoscenico privilegiato di uno spettacolo di "frontiera" al centro dell'attenzione di un pubblico vasto e diversificato per età e interessi, intendendo il dialogo nella sua accezione più ampia, come incontro, spazio "portuale" di raffronto e sinergia. Nei sette Dialoghi di questa edizione verranno affrontate le problematiche più controverse della nuova Europa multiculturale, quali l'emigrazione e integrazione delle minoranze, e la coesistenza nell'ambito di uno stesso continente di diverse religioni e diverse culture che in esse si riconoscono. Interverranno, tra gli altri, il sociologo ed editorialista algerino Khaled Fouad Allam, il filosofo Remo Bodei, lo scrittore di origine croata Predrag Matvejevic, il teologo musulmano Adnane Mokrani, Tullia Zevi, ex presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, il giornalista Ettore Mo, la sociologa Laura Balbo (già Ministro per le Pari Opportunità alla fine degli anni Novanta), il teologo valdese Daniele Garrone, il politologo Marco Tarchi, l'esperta di lingua e letteratura araba Isabella Camera d'Afflitto, il sociologo Franco Cassano, i giornalisti Massimo Fini, Igor Man, Yasemin Taskin ed Ennio Remondino, la scrittrice Maria Pace Ottieni, lo scrittore Raffaele Nigro, l'attore e autore Alessandro Bergonzoni e il giornalista Curzio Maltese. A moderare gli incontri saranno Piero Dorfles, responsabile dei servizi culturali del Giornale Radio RAI, Lino Patruno, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti, caporedattrice de "Il Corriere del Mezzogiorno", Giorgio Zanchini, giornalista del GR1 Rai, Gabriella Caramore, giornalista radiofonica di Rai Radio Tre, Stefano Costantini, caporedattore de "La Repubblica" Bari e Costantino Foschini, giornalista del telegiornale regionale Rai. Tra le novità di questa edizione, nella sezione Filosofia e dialogo, il dialogo platonico nella sua veste classica: una forma prosastica che fa interagire gli interlocutori costantemente ciascuno a partire dal testo dell'altro. In programma l'interpretazione del dialogo dal titolo Che cosa c'è scritto dai filosofi Maurizio Ferraris e Achille Varzi e interpretato a Trani, dallo stesso Varzi e dal filosofo responsabile della pagina "Scienza e filosofia" del supplemento culturale de "Il Sole-24 Ore" Armando Massarenti. Un dialogo sull'ontologia, su cosa esiste veramente, che vede contrapposte da una parte la tesi di Varzi che sostiene l'esistenza solo di ciò che può essere descritto dalla scienza fisica, dall'altra quella di Ferraris che dà una vita ontologica, oltre che al mondo fisico, anche a tutto quello che sperimentiamo quotidianamente, inclusi gli aspetti sociali e di relazione. Nella sezione Mediterraneo plurale scrittori di varie nazionalità si confronteranno sull'idea di Mediterraneo. Tra gli altri: dalla Turchia Nedim Gürsel, dalla Grecia Vassilis Vassilikòs, dall'Italia il siciliano Silvio Perrella e dalla Siria Salwa Al Neimi, coordinati da Egi Volterrani, esperto di letterature e culture del mondo arabo, mediterraneo e dell'Africa, e Isabella Camera d'Afflitto. Alle conversazioni si affiancano, anche in questa quinta edizione, laboratori di lettura e scrittura creativa per i ragazzi, degustazioni a tema, visite guidate, e un programma di presentazioni di libri, in uscita o appena pubblicati, sul tema della manifestazione, come Terre di esodi e di approdi. Emigrazione ieri e oggi (Progedit) a cura di Pasquale Guaragnella e Franca Pinto Minerva, i Quaderni di didattica della scrittura (Carocci) diretti da Cosimo Laneve, il volume di Armando Massarenti Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima (in uscita per Guanda), quello di Khaled Fouad Allam La solitudine dell'Occidente (in uscita per Rizzoli) e quello di Curzio Maltese Come ti sei ridotto (Feltrinelli). Venerdì 22 settembre verrà inaugurata la mostra Identità di una città mediterranea. Lettura tipologica del centro storico di Trani (a cura di Franca Onesti), presentata dagli architetti Guido Canella e Giuseppe Strappa: un interessante viaggio alla scoperta delle peculiarità topografiche che, in un susseguirsi di interventi urbanistici effettuati nel corso dei secoli, hanno regalato alla cittadina pugliese la sua attuale fisionomia connotandola come crocevia del Mediterraneo e punto d'incontro e sinergia tra diverse culture. L'architettura, lo spazio fisico della città si presentano in maniera particolarmente evidente come sintesi operante e vitale di culture diverse diventate pietra e materia che si trasforma attraverso la vita dei popoli che in essa si rappresentano. Investigando i modi e i tempi della formazione di queste strutture ci si chiederà anche come poter continuare il processo formativo ed operare in maniera coerente nel rispetto della storia e delle esigenze del presente. Tra gli eventi spettacolari in programma Pino Petruzzelli mette in scena il Periplo mediterraneo di Predrag Matvejevic, una pièce in cui si intrecciano storie e vite che scorrono in terre lontane bagnate dallo stesso mare: quella dell'attore algerino Rachid, unico sopravissuto all'attentato terroristico che ha massacrato la sua compagnia teatrale; quella di Mohamed Choukri, che da analfabeta diventa uno degli scrittori più amati del mondo arabo, e quella dell'autore, Matvejevic, con la sua infanzia in Croazia, quando la Jugoslavia non era ancora "ex". Inedita, inoltre, la lettura de L'Ecclesiaste interpretata da Vincenzo Cerami, dalla traduzione di Guido Ceronetti, con la musica scritta e eseguita da Aidan Zammit. Uno scrittore contemporaneo interpreta uno dei grandi testi della storia dell'uomo: L'Ecclesiaste ovvero "Parole di Qohèlet", uno dei cinque libri sapienzali dell'Antico Testamento. Una lettura da poeta che segue il ritmo della scrittura, pronunciando il testo "come se le parole nascessero dal nulla", accompagnate da un impasto elettronico di effetti premusicali, evocativi di spazi ampi e deserti. Sabato 23 settembre, alle ore 21, il concerto di Eugenio Bennato offrirà al pubblico un'immersione nelle sonorità mediterranee, impastate dal ritmo infuocato della taranta, ballo scatenante e liberatorio che è punto di partenza e di arrivo di un viaggio attraverso le molte sponde musicali del Mare Nostrum, nella rivisitazione di un musicista eclettico che coniuga modalità tradizionali di esecuzione all'impiego di strumenti acustici presi in prestito dalla world music.