Turismo
Dall'anno 2000 Trani aderisce alla Rete "Città Slow International": confermata quota 2022
La "rete delle città del buon vivere" conta un centinaio di Comuni in Italia
Trani - martedì 30 agosto 2022
16.16
Con una determinazione dirigenziale dell'area Affari Generali è stata versata la quota per l'anno 2022, pari a 3.650 euro, per l'adesione di Trani alla Rete "Città Slow International", la "rete delle città del buon vivere". Sono più di due decenni che il Comune di Trani ne fa parte: l'adesione fu decisa nel 2000 su intuizione dell'allora ssessore al turismo Franco Caffarella nella giunta guidata da Carlo Avantario.
Con deliberazione del Consiglio Comunale del 10 dicembre 2000 la Città di Trani aderì formalmente alla Rete "CittàSlow International", approvandone la Carta Costitutiva.
Sul sito delle Città Slow sono pubblicate numerose informazioni, che in breve abbiamo sintetizzato: "Cittaslow promuove lo stile di vita lento del benessere, e grazie alla rete sviluppa lo scambio delle migliori buone pratiche a livello mondiale. Cittaslow International contribuisce inoltre al rafforzamento del ruolo dell'educazione per uno sviluppo sostenibile ed equo e attraverso l'Educazione civica in varie forme, rende possibile la formazione del "cittadino Cittaslow" del futuro, consapevole e proattivo".
E ancora: "Cittaslow, in città piccole o grandi, non può esistere e operare concretamente senza il sostegno attivo dei commercianti locali, artigiani, liberi professionisti, volontari, istituzioni culturali e scuole. Sono gli abitanti delle Cittaslow che promuovono una vita sostenibile in armonia con la natura, secondo i principi dell'economia resiliente e circolare. Rispettando e imparando dagli antenati, i "cittadini Cittaslow" preservano le tradizioni e promuovono il patrimonio culturale locale, a partire dai prodotti agricoli locali come insegna Slow Food. Ma la filosofia di Cittaslow si apre al futuro di qualità per tutti facendo proprio il concetto "Non c'è Smart senza Slow": disco verde per ogni innovazione tecnologica volta ai servizi alla persona, alla sostenibilità, al buon vivere".
Il Movimento Cittaslow è nato nel 1999 dall'intuizione di Paolo Saturnini, allora Sindaco di Greve in Chianti, fatta propria dai Sindaci delle città di Bra Francesco Guida, di Orvieto Stefano Cimicchi e di Positano Domenico Marrone, e accolta da Carlin Petrini, Presidente di Slow Food: "L'obiettivo era ed è quello di allargare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando i concetti dell'ecogastronomia alla pratica del vivere quotidiano. I Comuni che aderiscono all'associazione sono: animati da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l'uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni; rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d'arte, di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati; caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere".
Con deliberazione del Consiglio Comunale del 10 dicembre 2000 la Città di Trani aderì formalmente alla Rete "CittàSlow International", approvandone la Carta Costitutiva.
Sul sito delle Città Slow sono pubblicate numerose informazioni, che in breve abbiamo sintetizzato: "Cittaslow promuove lo stile di vita lento del benessere, e grazie alla rete sviluppa lo scambio delle migliori buone pratiche a livello mondiale. Cittaslow International contribuisce inoltre al rafforzamento del ruolo dell'educazione per uno sviluppo sostenibile ed equo e attraverso l'Educazione civica in varie forme, rende possibile la formazione del "cittadino Cittaslow" del futuro, consapevole e proattivo".
E ancora: "Cittaslow, in città piccole o grandi, non può esistere e operare concretamente senza il sostegno attivo dei commercianti locali, artigiani, liberi professionisti, volontari, istituzioni culturali e scuole. Sono gli abitanti delle Cittaslow che promuovono una vita sostenibile in armonia con la natura, secondo i principi dell'economia resiliente e circolare. Rispettando e imparando dagli antenati, i "cittadini Cittaslow" preservano le tradizioni e promuovono il patrimonio culturale locale, a partire dai prodotti agricoli locali come insegna Slow Food. Ma la filosofia di Cittaslow si apre al futuro di qualità per tutti facendo proprio il concetto "Non c'è Smart senza Slow": disco verde per ogni innovazione tecnologica volta ai servizi alla persona, alla sostenibilità, al buon vivere".
Il Movimento Cittaslow è nato nel 1999 dall'intuizione di Paolo Saturnini, allora Sindaco di Greve in Chianti, fatta propria dai Sindaci delle città di Bra Francesco Guida, di Orvieto Stefano Cimicchi e di Positano Domenico Marrone, e accolta da Carlin Petrini, Presidente di Slow Food: "L'obiettivo era ed è quello di allargare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando i concetti dell'ecogastronomia alla pratica del vivere quotidiano. I Comuni che aderiscono all'associazione sono: animati da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l'uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni; rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d'arte, di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati; caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere".