Eventi e cultura
Dario Agrimi alla mostra internazionale "Synthesis" di Polignano
L'artista tranese espone il suo ultimo lavoro "Non dice chi è"
Trani - sabato 11 luglio 2015
9.52
Si chiama "Synthesis" l'esposizione inaugurata qualche giorno fa presso gli spazi della rinnovata "Fondazione Museo Pino Pascali" di Polignano a Mare, il primo e più importante museo d'arte contemporanea pugliese. In mostra i risultati e il futuro di tre progetti realizzati grazie al sostegno della Comunità Europea e della Regione Puglia: una selezione di video creata per IPA arTVision - a live art channel, una piattaforma mobile per la produzione di materiale audiovisivo per l'arte contemporanea, che coinvolge artisti provenienti dalle cinque aree partner (Albania, Croazia, Montenegro, Puglia, Veneto). Tra gli che vi partecipano vi è il tranese d'adozione Dario Agrimi nell'ambito del progetto Carneval/Visual Art: cinque artisti di rilievo internazionale, di cui solo due italiani (tra cui Dario), hanno affrontato nel loro percorso creativo tematiche inerenti al tema dell'identità e della maschera tramite modalità di ricerca e produzione che afferiscono all'arte relazionale e a tematiche socio-politiche.
Classe 1980, Dario grazie il suo talento è riuscito a ritagliarsi una piccola ma importante fetta nella più importante vetrina d'arte contemporanea in Puglia, riconosciuta anche a livello internazionale: il famoso premio Pino Pascali, infatti, viene assegnato ogni anno ad artisti che si distinguono particolarmente nel proprio lavoro. Artista a tutto tondo, il giovane si occupa di arte contemporanea da 15 anni: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia ad suggestive installazioni che riecheggiano luci ed ombre della società contemporanea (questo il sito dove poter ammirare tutte i lavori dell'artista www.agrimidario.com). Abbiamo cercato di strapparli una spiegazione e delle considerazioni sul suo lavoro, su ciò che vorrebbe trasmettere al pubblico con la sua arte, questa la sua risposta: «Sono fermamente convinto che chi opera in arte non debba mai spiegare quello che fa. La società ha creato delle figure tipo storici critici o curatori per farlo. Io creo. Sta a loro spiegare quello che faccio».
A "Synthesis" partecipa con una sola ma significativa opera (di cui vediamo l'immagine in gallery): "Non dice chi è", 2015, silicone polarizzato, tessuto e materiali vari. La suggestiva installazione, ispirata al Carnevale di Putignao a cui gli artisti sono stati invitati a partecipare nella sua 621°edizione, riproduce un corpo criptico sospeso nell'aria, a mo d'impiccato, ricoperto interamente da un velo nero che lascia scoperti solo i piedi destando nello spettatore un senso di paura e di mistero (per il lungo manto nero che sfocia sul pavimento e che non permette il riconoscimento del volto) ma allo stesso tempo di leggerezza (metaforicamente un corpo morto che si separa da terra e diventa anima): inutile dire che diverse possono essere le interpretazioni che l'opera suscita osservandola e che in quanto figlia della contemporaneità lasci più un senso di smarrimento che certezze.
La mostra, inaugurata il 3 luglio, sarà visitabile sino al 30 agosto: Trani ancora una volta si conferma terra d'artisti che riescono a farsi largo nello sfaccettato e non sempre facile mercato del lavoro.
Classe 1980, Dario grazie il suo talento è riuscito a ritagliarsi una piccola ma importante fetta nella più importante vetrina d'arte contemporanea in Puglia, riconosciuta anche a livello internazionale: il famoso premio Pino Pascali, infatti, viene assegnato ogni anno ad artisti che si distinguono particolarmente nel proprio lavoro. Artista a tutto tondo, il giovane si occupa di arte contemporanea da 15 anni: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia ad suggestive installazioni che riecheggiano luci ed ombre della società contemporanea (questo il sito dove poter ammirare tutte i lavori dell'artista www.agrimidario.com). Abbiamo cercato di strapparli una spiegazione e delle considerazioni sul suo lavoro, su ciò che vorrebbe trasmettere al pubblico con la sua arte, questa la sua risposta: «Sono fermamente convinto che chi opera in arte non debba mai spiegare quello che fa. La società ha creato delle figure tipo storici critici o curatori per farlo. Io creo. Sta a loro spiegare quello che faccio».
A "Synthesis" partecipa con una sola ma significativa opera (di cui vediamo l'immagine in gallery): "Non dice chi è", 2015, silicone polarizzato, tessuto e materiali vari. La suggestiva installazione, ispirata al Carnevale di Putignao a cui gli artisti sono stati invitati a partecipare nella sua 621°edizione, riproduce un corpo criptico sospeso nell'aria, a mo d'impiccato, ricoperto interamente da un velo nero che lascia scoperti solo i piedi destando nello spettatore un senso di paura e di mistero (per il lungo manto nero che sfocia sul pavimento e che non permette il riconoscimento del volto) ma allo stesso tempo di leggerezza (metaforicamente un corpo morto che si separa da terra e diventa anima): inutile dire che diverse possono essere le interpretazioni che l'opera suscita osservandola e che in quanto figlia della contemporaneità lasci più un senso di smarrimento che certezze.
La mostra, inaugurata il 3 luglio, sarà visitabile sino al 30 agosto: Trani ancora una volta si conferma terra d'artisti che riescono a farsi largo nello sfaccettato e non sempre facile mercato del lavoro.