Politica

De Feudis, un manifesto per Trani

Invito a ritrovare orgoglio ed una guida morale

«A Trani non si sente più l'orgoglio, scarseggia l'entusiasmo, manca quasi la passione: è come se la città avesse perso l'amore dei suoi cittadini. I guai del traffico, l'aria inquinata, i vizi della lottizzazione, l'imbarbarimento della vita civile, gli appuntamenti culturali sempre piu' rari, nascondono ed a volte oscurano, l'estrema vitalità di una città che da anni cerca di ritrovarsi attorno a un grande progetto, ma poi si trova a fare i conti con le tante occasione perdute. Oggi si chiede a Trani uno scatto, un sussulto, una ritrovata voglia di mettersi in gioco, come negli anni sempre evocati del miracolo economico, quando l'asprezza della vita era temperata dalle grandi opportunità offerte, dalla sensazione di far parte di una comunità che si riconosceva in alcuni principi, in un fortissimo senso d'appartenenza e in una straordinaria risorsa: quella della solidarietà.

Dentro la città c'è un insolito fermento creativo, una voglia di partecipazione che si avverte in quel mondo sommerso che fa capo a decine di associazioni, di circoli, di gruppi formati da giovani talenti. Ci sono tanti coraggiosi ottimisti oggi a Trani che vanno alla ricerca di nuove idealità. Hanno motivazioni forti. Chiedono attenzione, ascolto. Misurano la città e chi la guida nelle coerenze, negli esempi positivi, nell'onestà degli atti. Ma non hanno una regia, non sono connessi fra loro, e così, spesso, Trani disperde la potenzialità enorme di chi vuole emergere con le regole della sana concorrenza, con il riconoscimento del merito e della qualità.

Trani dovrebbe ritrovarsi e dare un nome alle sue risorse, che sono tante, allontanando l'immagine di una decadenza che va contrastata, coniugando gli antichi valori con la fantasia e la creatività che si coltivano nei laboratori culturali, della scienza, dell'arte. Serve, un'occasione, per resuscitare un po' di orgoglio e di entusiasmo. Si deve mobilitare quel grande serbatoio di intelligenze che si muovono oggi senza cornice sul territorio, coinvolgendo sanità, arte, cultura, architettura, ecologia, mobilità, tecnologia, design, agricoltura. Bisogna rimuovere qualche ostacolo. Bisogna credere in qualche obiettivo. Bisogna spiegare a Trani cos'è Trani. Oggi c'è questa possibilità.

Trani deve ritrovarsi, tornare ad essere la città che sale, come negli anni in cui era la perla dell'adriatico. Trani deve ritrovare il coraggio del proprio tempo. Fin qui ha collezionato più critiche che consensi, più paure che speranze. Servono nuovi meccanismi di partecipazione, di controllo civico, ci vuole una vigilanza attenta per denunciare l'insidia della degenerazione. Non basta un manifesto, ne servi­rebbero tanti. Ma si può cominciare dalla Cultura per arrivare alla Scienza, alla Ricerca, alla Meritocrazia, alla Solidarietà. Ed iniziare un lungo viaggio che passa attraverso la Trani che c'è, non è scomparsa e non si arrende. Ma si comincerà così ad uscire dal corto circuito della negatività, a rimuovere quel bloc­co psicologico che da troppo tempo impedisce a questa città di tornare a pensare in grande».

Sebastiano de Feudis
Responsabile Regione Puglia Enti Locali IDV
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