Politica

De Laurentis e Cuccovillo sul piano comunale delle antenne

«I nodi iniziano a venire al pettine e la città inizia a svegliarsi»

«I nodi iniziano a venire al pettine e la città inizia a svegliarsi. Ci riferiamo all'allarme che avevamo lanciato - nell'indifferenza quasi generale - da due anni riguardante l'installazione in città di grossi tralicci "imbellettati" di antenne per la telefonia mobile e per telecomunicazioni radiotelevisive. Con Determinazione Dirigenziale n. 430 del 4/08/2006 sono stati approvati 13 progetti presentati da n.4 gestori di telefonia mobile, e sono stati concessi in uso i seguenti siti comunali:
  • parcheggio interno al palazzo di Città, n.2 antenne
  • lastrico solare Palazzo Beltrani, n. 3 antenne
  • Campo sportivo sito vicino al palazzetto dello sport in Via Falcone, n. 2 antenne
  • isola ecologica in via dei Finanzieri, n. 3 antenne
  • terreno nei pressi del carcere, n. 2 antenne
  • terreno con accesso da s.v. Crocifisso, n. 1 antenna.
Questo atto dirigenziale fa riferimento al piano di installazione comunale approvato dall'amministrazione di centrodestra il 25/05/05, che ha "una vigenza annuale". Pertanto essendo trascorsi più di 12 mesi, il piano sarebbe SCADUTO, e quindi chiediamo di verificarne l'efficacia e di SOSPENDERNE l'attuazione. Ma quale è stato l'iter che dovrebbe portare all'installazione di questi 13 insediamenti sopra citati, a cui si aggiungeranno altri 4 nello stadio comunale, non appena l'AMET installerà i pali dell'illuminazione. Tutto iniziò con un comunicato stampa del gennaio 2004 dell'amministrazione di centrodestra che rendeva noto che a breve "saranno posizionate fuori del centro abitato, le antenne dei gestori di telefonia mobile presenti in città". Mentre la stragrande maggioranza plaudiva alla notizia, noi facemmo presente che la vera intenzione era di spostare solo le antenne radio e non anche quelle dei cellulari (anch'esse mastodontiche).
Poiché "il diritto alla salute inviolabile è prioritario rispetto a qualsiasi altro interesse e che pertanto un potenziale pericolo non può essere lasciato passare come un rischio generale di vita", eravamo certi che, quando il 30.3.2004 in consiglio comunale fu portato in discussione il Regolamento comunale per l'insediamento di detti impianti, una serie di suggerimenti migliorativi sarebbero stati recepiti. Eravamo fiduciosi anche perché il Sindaco aveva appena dichiarato "Ci piacerebbe trovare insieme soluzioni vantaggiose per tutti oltre che sicure per i cittadini". Ed invece il Sindaco insieme ad altri 16 consiglieri approvò il regolamento respingendo tutte le variazioni presentate da noi e da altri consiglieri del centro sinistra comprendenti ad es. la richiesta di installazione fuori città di tutti i tipi di impianti di antenne sia per le radio che per i cellulari (e quindi spostamento anche di quello esistente in piazza della Repubblica); che la localizzazione non avvenisse vicino a scuole ed impianti sportivi; che il monitoraggio avvenisse di continuo e con apparecchiature a disposizione dell'amministrazione ; che gli introiti per la locazione dei siti fossero utilizzati espressamente solo in materia ambientale,ecc.: Tutti respinti senza una replica forse perché l'approvazione avviene alle 04.30 del mattino con la maggioranza che aveva fretta di andare a casa.
Su un problema così importante per la salute dei cittadini e forti della circolare Ronchi che aveva fissato la soglia minima ritenuta compatibile con la salute di bambini , in 0,2 microtesla (misura dei campi magnetici) vicino ad asili, scuole mentre la media cittadina era superiore (0,3) , riprendemmo l'argomento ed il 18 ottobre noi TUTTI consiglieri comunali del centrosinistra richiedemmo la modifica del regolamento propedeutico al piano di insediamento. L'amministrazione era obbligata a convocare appositivamente il Consiglio Comunale entro 20 giorni ma poiché né in questi né nei successivi giorni successe nulla, il 25.11.04 inviammo lettera al Prefetto rappresentandogli la grave arroganza ed inadempienza. Il sopruso arrivò al massimo il 25.5.05 quando l'amministrazione Tarantini porta in Consiglio comunale non la nostra richiesta ma direttamente il piano di insediamento antenne che approvano con soli 15 voti compreso il Sindaco.
Non servì a nulla far presente che si stava facendo scempio delle regole, che fosse assurdo parlare di siti se non si discuteva delle variazioni del regolamento, che si rischiava di avere un richiamo della Prefettura (che infatti pervenne), che in tutte le altre città erano stati fatti più forum con i cittadini su questo argomento mentre a Trani questo era avvenuto solo con i gestori e le associazioni ambientaliste, che non era possibile insediare antenne in zone ad alta concentrazione di popolazione (specie giovanile) vedi Quartiere Stadio ed attiguamente al Palazzetto dello Sport e quindi in prossimità dell'Ospedale e di ben 4 scuole (elementari e materne). Tutte queste eccezioni sostanziali furono respinte pur davanti all'ammissione dell'ingegnere capo Uff. Tecnico che "il Regolamento per le installazioni non è un fatto monolitico... che sarà , anche per motivi di innovazione tecnologica, soggetto a modificazione già a breve". Ma il centrodestra arroccandosi nella sua arroganza respinse ogni suggerimento. Oggi i cittadini…. iniziano ad insorgere.
Eppure la stessa maggioranza Tarantini aveva dichiarato che "intende perseguire l'ottimale localizzazione degli impianti in siti che consentono di coniugare l'interesse pubblico al corretto insediamento urbanistico nonché la minimizzazione dei rischi": come si collega questa asserzione con gli insediamenti in zone ad alta concentrazione di popolazione come nel quartiere Stadio ( dove esiste anche una alta percentuale giovanile), nel centro storico e nella zona del Palazzetto? E poi si parla tanto di turismo ed hanno autorizzato a tre gestori diversi ben tre antenne, in pieno centro storico, e su un palazzo storico? Siamo di fronte ad una vera e propria contraddizione fra il dire ed il fare! E pensare che lo stesso ex Sindaco avrebbe dichiarato pubblicamente già nel 2004 che mai ci sarebbero state antenne vicino al Palazzetto, perché attiguo all'Ospedale. Cosa gli ha fatto cambiare idea? Ci hanno persino respinto la proposta di installare, in alternativa a questi imponenti impianti (oltre 30 metri di altezza?), l'ultimo ritrovato tecnologico, delle micro antenne a più bassa emissione installate sui semafori, già in funzione a Milano.
In altre città pugliesi rette anche da amministrazioni di centro destra (Castro, Locorotondo, Squinzano, Lecce) hanno approvato regolamenti ispirati al principio di "PRECAUZIONE" e che anche il Tar di LECCE ha sentenziato che "se nei pressi dell'impianto vi sono siti sensibili (vedi asilo) allora nessuna antenna può essere installata". Condividendo questa decisione, rilanciamo il nostro impegno, anche per il futuro, affinché sia applicato il principio della precauzione e non della monetizzazione dell'eventuale rischio. Per questo nella prossima legislatura chiederemo la revoca delle autorizzazioni rilasciate per impianti di telefonia cellulare installati nel centro abitato, forti di una sentenza del 2005 con la quale il TAR Puglia respingeva il ricorso di un gestore telefonico avverso la delibera di revoca di una precedente autorizzazione rilasciata dal Comune di Bitritto.»Nicola Cuccovillo
Mimmo De Laurentis
  • Antenne
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