Politica
De Laurentis, lettera aperta sul caso ospedale
A Trani problemi a cardiologia, pronto soccorso, sportello prenotazioni
Trani - giovedì 14 febbraio 2008
«Sono ormai trascorsi diversi giorni dal nostro ultimo grido d'allarme sul fronte ospedale. Un fronte dove uno sparuto gruppo di Volenterosi si sta battendo a difesa della salute cittadina. Trattasi di pochi "partigiani" che si oppongono alle forze imponenti, e prepotenti, che provengono dai vicini comuni co-capoluogo. Personaggi che per esigenze politiche, e di potentato, si opporrebbero e comprimerebbero lo sviluppo e, la stessa esistenza, del distretto Bisceglie e Trani, in favore di Andria e Barletta.
Prova ne sarebbe la cardiologia che, malgrado l'impegno, e la volontà del Direttore Generale, vede a Trani la carenza di dirigenti cardiologi in favore di altri presidi, così come la mancata apertura della nuova e moderna UTIC di Bisceglie. Ma prova è anche la mancanza d'anestesisti, la cui semplice assenza per malattia di uno di loro, a Trani nella settimana scorsa, avrebbe provocato il rinvio di vari interventi già programmati. Oppure, la situazione del nostro Pronto Soccorso, che avrebbe bisogno esso stesso di un "soccorso", alle prese da tempo con una cronica mancanza di personale, sopperita dalla volontà ed abnegazione degli addetti. La dotazione dei medici sarebbe di un terzo inferiore all'organico previsto e, per quanto ci risulta, il medico del servizio notturno è l'unico in servizio in tutto l'ospedale. Situazione che, per assurdo, lo porterebbe a dover scegliere, in situazione critica, se salvare la vita del paziente del Pronto Soccorso, o del "paziente" ricoverato in un reparto, come quando si dice sii "paziente".
Altra prova sarebbe la clamorosa, quanto scandalosa situazione del CUP (sportello prenotazioni) dell'Ospedale "San Nicola Pellegrino", che è stato per giorni chiuso "a tempo indeterminato", pare a causa del pensionamento di un dipendente e della concomitante malattia di altri due. È evidente che il quadro che ne scaturisce, sicuramente a tinte fosche, evidenzia che la solidarietà tra uffici e la mobilità interna non albergano nella ASL. Questo perché, a ns. parere, nessuno dei "Grandi" ospedali vuole privarsi di personale che, invece, al contrario è spesso attinto dai "piccoli". In passato ci siamo BATtuti perché l'ospedale di Trani non diventasse una grande "casa di riposo", nel presente e soprattutto nel futuro, con gli altri "volenterosi", ci BATteremo perché Trani non diventi un grande ambulatorio. Chiamateci pure, campanilisti o "partigiani", ne saremo orgogliosi.»Mimmo De Laurentis
Consigliere comunale di Trani
Prova ne sarebbe la cardiologia che, malgrado l'impegno, e la volontà del Direttore Generale, vede a Trani la carenza di dirigenti cardiologi in favore di altri presidi, così come la mancata apertura della nuova e moderna UTIC di Bisceglie. Ma prova è anche la mancanza d'anestesisti, la cui semplice assenza per malattia di uno di loro, a Trani nella settimana scorsa, avrebbe provocato il rinvio di vari interventi già programmati. Oppure, la situazione del nostro Pronto Soccorso, che avrebbe bisogno esso stesso di un "soccorso", alle prese da tempo con una cronica mancanza di personale, sopperita dalla volontà ed abnegazione degli addetti. La dotazione dei medici sarebbe di un terzo inferiore all'organico previsto e, per quanto ci risulta, il medico del servizio notturno è l'unico in servizio in tutto l'ospedale. Situazione che, per assurdo, lo porterebbe a dover scegliere, in situazione critica, se salvare la vita del paziente del Pronto Soccorso, o del "paziente" ricoverato in un reparto, come quando si dice sii "paziente".
Altra prova sarebbe la clamorosa, quanto scandalosa situazione del CUP (sportello prenotazioni) dell'Ospedale "San Nicola Pellegrino", che è stato per giorni chiuso "a tempo indeterminato", pare a causa del pensionamento di un dipendente e della concomitante malattia di altri due. È evidente che il quadro che ne scaturisce, sicuramente a tinte fosche, evidenzia che la solidarietà tra uffici e la mobilità interna non albergano nella ASL. Questo perché, a ns. parere, nessuno dei "Grandi" ospedali vuole privarsi di personale che, invece, al contrario è spesso attinto dai "piccoli". In passato ci siamo BATtuti perché l'ospedale di Trani non diventasse una grande "casa di riposo", nel presente e soprattutto nel futuro, con gli altri "volenterosi", ci BATteremo perché Trani non diventi un grande ambulatorio. Chiamateci pure, campanilisti o "partigiani", ne saremo orgogliosi.»Mimmo De Laurentis
Consigliere comunale di Trani