Eventi e cultura
Debora Di Cugno: "Con Oliviero Toscani raccontiamo l'arte vista da chi non vede"
La content creator tranese ha partecipato a un progetto ideato dal grande fotografo insieme ad altri giovani non vedenti
Trani - domenica 28 gennaio 2024
15.00
"Un'esperienza che non dimenticherò ": Debora porta impressa nel bellissimo sorriso l'impronta della sua anima, capace di vedere oltre i confini dei sensi: e quando ci racconta dei giorni trascorsi in Sicilia con una troupe diretta da Oliviero Toscani insieme ad altri giovani non vedenti, la gioia affiora da ogni dettaglio dei suoi ricordi. "Non sapevo cosa avrei visto", spiega nei primi secondi del video documentario lo stesso Toscani, uno dei fotografi italiani più celebri al mondo, autore di scatti che per la forza evocativa sono entrati nella storia dell'immagine e della comunicazione. Una sfida per sè stesso e per chiunque, questo progetto, per il quale ha chiamato a collaborare quattro giovani provenienti da diverse parti d'Italia a condividere giorni in un posto denso d'arte e di storia come la Villa del Casale di Piazza Armerina, straordinaria testimonianza del 4° secolo e nominata nel 1997 patrimonio UNESCO dell'Umanità: e questo per dimostrare che anche allo sguardo più attento sfuggono le essenze spesso più preziose della vita, della natura, dell'arte: "Vedere /immaginare - L'arte vista da chi non vede".
"Questa pietra è un racconto che non possiamo limitarci a guardare con gli occhi", dice Debora nel video. E infatti si sbaglia di grosso chi pensa che questo progetto sia dedicato ai ciechi, poiché non è altro che un modo di dimostrare quanto i nostri sensi si lascino sfuggire troppo spesso la vera essenza di ciò che ci circonda e quindi anche dell'arte. Non era il Piccolo Principe a dire che l'essenziale è invisibile agli occhi? Ecco, vedendo - o immaginando - questi giovani che seguendo le tracce degli straordinari mosaici che coprono l'antica villa romana come dei tappeti, enormi, in sequenze narrative lunghe anche decine di metri, arrivano le risposte a quella che era stata la domanda iniziale dello stesso Toscani, "non sapevo cosa avrei visto".
Il racconto di Debora - content creator digitale per aziende e presidente della Onlus "Notturno" a Trani, luogo di progetti e idee che realizza con il compagno di vita e lavoro, il fotografo Massimo Cangelli - si snoda nel video nei confronti, nei dialoghi, in una atmosfera ad altissimo peso specifico di emozione con Roberto Lachin, Deborah Trementozzi ed Elena Travaini, insieme a Toscani. E tra danza, parole, vibrazioni, migliaia e migliaia di tessere sfiorate capaci di esplodere in energia pura, cariche di una vita iniziata circa 1600 anni fa, sommersa dal tempo e poi riemersa in tutto il suo fulgore, l'esperienza di quei giorni di riassume in bellissime sequenze. Immersi tra le mura, le colonne, i raggi del sole che penetrano dalle finestre della villa e soprattutto con la possibilità di accarezzare, seguire con le dita, tutto il corpo, i sottili solchi delle figure dei mosaici, sentirne quelli più profondi che delineano le figure, avvertirne la consistenza impercettibilmente diversa, attraversare gli ambienti, danzarli, come fa con eleganza Elena, sentirne le sfumature del colore, già, del colore: "Blu elettrico, blu cobalto, celeste... Ragazzi, siamo qui a discutere delle sfumature del blu quando la gran parte di noi non l' ha mai visto !" E allora chiede Toscani ai giovani: Cosa rinfacciate a chi vede, di non vedere?". "Il fatto di vedere soltanto quello che si vede, il fatto di pensarci esseri unidimensionali proiettati solo in avanti, mentre, noi abbiamo più dimensioni e più sensorialità", risponde Debora ; e poi Rimarca l'altra Deborah, con l'acca finale il suo nome, mentre la sensazione di quanta bellezza siamo incapaci di vedere si fa potente nell'ascoltare tali parole: "se non fossi stata cieca non avrei fatto dell'Arte la mia vita, mi sarei accontentata". Si tratta di rimboccarsi le maniche e cercare di vedere quello che con la vista, prima di perderla, non si riusciva a vedere", aggiunge Roberto.
"Vi ringrazio perché io ho utilizzato per far capire a quegli imbecilli come me che vedono che devono imparare a vedere meglio e a vedere di più", conclude Toscani, che di sguardi nuovi ne ha cercati e inventati e elaborati all'infinito in tutta la sua carriera. Ma c'era dell'altro, da cercare, indicato da chi non vede con gli occhi ma a chi tutta l'energia vitale che promana da un'opera d'arte giunge nell'anima come fosse una cassa di risonanza privilegiata. "È stato come essere anche noi tessere di un unico mosaico, come se avessimo completato con le nostre emozioni quell'arte sublime di tanti secoli fa".
Cosa resterà con te di questa esperienza? Le chiedo infine. "Il desiderio di portarla anche qui a Trani, in questi luoghi che hanno il potere di parlare e raccontare in maniera potente, attraverso il mare e la pietra che di questa città sono state il fondamento della storia. Con I'associazione Notturno siamo già al lavoro le cose non si ripetono sempre uguali e l'esperienza con la regia di Oliviero toscani resterà come un grande insegnamento.i sogni bisogna inseguirli!".
E il sorriso di Debora, mentre accarezza Priscilla, il suo bellissimo labrador guida, sono come un sigillo a questo sogno.
Qui i video: https://youtu.be/D3zSZTbNGnU?si=9we4vONRM-9uvt_s
Il documentario celebra il 25° anniversario dell'inserimento della Villa Romana del Casale nel patrimonio UNESCO.
Regia
Oliviero Toscani
Hanno partecipato
Debora Di Cugno
Roberto Lachin
Deborah Tramentozzi
Elena Travaini
Da un'idea di
Oliviero Toscani
Scritto con
Francesco Pontorno
Voce del Paesaggio
Pietrangelo Buttafuoco
Aiuto Regia
Marco Tursi
Direttore della Fotografia
Andrea Gabriele
Da un'iniziativa di
Riccardo Calamai
Produttore Esecutivo
Luca Catalano
Organizzatore Generale Ballandi
Marco Bocancea
Organizzatore Generale Sicilia
Riccardo Calamaio
Assistente di Produzione
Gianluca Lateana
Fonico di Presa Diretta
Alberto Calvano
Prodotto da
Ballandi
Villa Romana del Casale.
"Questa pietra è un racconto che non possiamo limitarci a guardare con gli occhi", dice Debora nel video. E infatti si sbaglia di grosso chi pensa che questo progetto sia dedicato ai ciechi, poiché non è altro che un modo di dimostrare quanto i nostri sensi si lascino sfuggire troppo spesso la vera essenza di ciò che ci circonda e quindi anche dell'arte. Non era il Piccolo Principe a dire che l'essenziale è invisibile agli occhi? Ecco, vedendo - o immaginando - questi giovani che seguendo le tracce degli straordinari mosaici che coprono l'antica villa romana come dei tappeti, enormi, in sequenze narrative lunghe anche decine di metri, arrivano le risposte a quella che era stata la domanda iniziale dello stesso Toscani, "non sapevo cosa avrei visto".
Il racconto di Debora - content creator digitale per aziende e presidente della Onlus "Notturno" a Trani, luogo di progetti e idee che realizza con il compagno di vita e lavoro, il fotografo Massimo Cangelli - si snoda nel video nei confronti, nei dialoghi, in una atmosfera ad altissimo peso specifico di emozione con Roberto Lachin, Deborah Trementozzi ed Elena Travaini, insieme a Toscani. E tra danza, parole, vibrazioni, migliaia e migliaia di tessere sfiorate capaci di esplodere in energia pura, cariche di una vita iniziata circa 1600 anni fa, sommersa dal tempo e poi riemersa in tutto il suo fulgore, l'esperienza di quei giorni di riassume in bellissime sequenze. Immersi tra le mura, le colonne, i raggi del sole che penetrano dalle finestre della villa e soprattutto con la possibilità di accarezzare, seguire con le dita, tutto il corpo, i sottili solchi delle figure dei mosaici, sentirne quelli più profondi che delineano le figure, avvertirne la consistenza impercettibilmente diversa, attraversare gli ambienti, danzarli, come fa con eleganza Elena, sentirne le sfumature del colore, già, del colore: "Blu elettrico, blu cobalto, celeste... Ragazzi, siamo qui a discutere delle sfumature del blu quando la gran parte di noi non l' ha mai visto !" E allora chiede Toscani ai giovani: Cosa rinfacciate a chi vede, di non vedere?". "Il fatto di vedere soltanto quello che si vede, il fatto di pensarci esseri unidimensionali proiettati solo in avanti, mentre, noi abbiamo più dimensioni e più sensorialità", risponde Debora ; e poi Rimarca l'altra Deborah, con l'acca finale il suo nome, mentre la sensazione di quanta bellezza siamo incapaci di vedere si fa potente nell'ascoltare tali parole: "se non fossi stata cieca non avrei fatto dell'Arte la mia vita, mi sarei accontentata". Si tratta di rimboccarsi le maniche e cercare di vedere quello che con la vista, prima di perderla, non si riusciva a vedere", aggiunge Roberto.
"Vi ringrazio perché io ho utilizzato per far capire a quegli imbecilli come me che vedono che devono imparare a vedere meglio e a vedere di più", conclude Toscani, che di sguardi nuovi ne ha cercati e inventati e elaborati all'infinito in tutta la sua carriera. Ma c'era dell'altro, da cercare, indicato da chi non vede con gli occhi ma a chi tutta l'energia vitale che promana da un'opera d'arte giunge nell'anima come fosse una cassa di risonanza privilegiata. "È stato come essere anche noi tessere di un unico mosaico, come se avessimo completato con le nostre emozioni quell'arte sublime di tanti secoli fa".
Cosa resterà con te di questa esperienza? Le chiedo infine. "Il desiderio di portarla anche qui a Trani, in questi luoghi che hanno il potere di parlare e raccontare in maniera potente, attraverso il mare e la pietra che di questa città sono state il fondamento della storia. Con I'associazione Notturno siamo già al lavoro le cose non si ripetono sempre uguali e l'esperienza con la regia di Oliviero toscani resterà come un grande insegnamento.i sogni bisogna inseguirli!".
E il sorriso di Debora, mentre accarezza Priscilla, il suo bellissimo labrador guida, sono come un sigillo a questo sogno.
Qui i video: https://youtu.be/D3zSZTbNGnU?si=9we4vONRM-9uvt_s
Il documentario celebra il 25° anniversario dell'inserimento della Villa Romana del Casale nel patrimonio UNESCO.
Regia
Oliviero Toscani
Hanno partecipato
Debora Di Cugno
Roberto Lachin
Deborah Tramentozzi
Elena Travaini
Da un'idea di
Oliviero Toscani
Scritto con
Francesco Pontorno
Voce del Paesaggio
Pietrangelo Buttafuoco
Aiuto Regia
Marco Tursi
Direttore della Fotografia
Andrea Gabriele
Da un'iniziativa di
Riccardo Calamai
Produttore Esecutivo
Luca Catalano
Organizzatore Generale Ballandi
Marco Bocancea
Organizzatore Generale Sicilia
Riccardo Calamaio
Assistente di Produzione
Gianluca Lateana
Fonico di Presa Diretta
Alberto Calvano
Prodotto da
Ballandi
Villa Romana del Casale.