Attualità
Dehors, dopo Andria tocca a Trani: presentato ricorso al Tar
Montaruli (Unibat): «Si proceda immediatamente alla revisione del regolamento»
Trani - domenica 7 luglio 2019
Tutti sapevano che i Regolamenti comunali sulle installazioni dei dehors dovessero essere concertati con la Soprintendenza così come ben sanno gli Uffici comunali che le pratiche di occupazione devono essere trasmesse alla medesima prima del rilascio delle autorizzazioni.
Se qualcuno, furbescamente, credeva di poter evitare tutto ciò semplicemente escludendo dall'Ambito di interesse alcune zone ed aree si sbagliava di grosso ed ecco che il bubbone è emerso all'improvviso. In tutta questa ingarbugliata vicenda è stato il leader sindacale andriese, Savino Montaruli, ad aver sempre sostenuto ciò che oggi ha fatto il Commissario Straordinario della città di Andria cioè sottoporre ad approvazione un Regolamento, l'unico, concertato con la Soprintendenza.
Se Andria piange Trani non ride perché ora, dopo il caso scoppiato nella città federiciana, con conseguenze pesantissime per chi si era "fidato" delle rassicurazioni, anche a Trani si comincia a tremare. Infatti il ricorso al Tar preannunciato dalla due Consociate Conf, in funzione del loro ruolo di fruitrici di denaro pubblico anche per le attività sindacali, un'assurdità mai vista prima d'ora, potrebbe portare immediatamente alla conseguenza che anche nella città di Trani quel Regolamento, approvato frettolosamente, senza alcuna concertazione e senza neppure presentarlo al pubblico, alla gente, ai cittadini, ai commercianti, alle Associazioni, ai Liberi Professionisti quindi redatto ed elaborato secondo criteri già messi in discussione da Unibat, potrebbe essere oggetto di profonda revisione, con sviluppi anche lì imprevedibili per quanti abbiano ricevuto le stesse "rassicurazioni".
Il Presidente Montaruli resta fermo sulle sue posizioni che ad oggi sono state tutte rigorosamente riscontrate anche dalla Soprintendenza visto che proprio la stessa aveva ben indicato, nell'incontro a Canosa, quali procedure bisognasse intraprendere. Ora si attenderebbe l'esito del ricorso al Tar delle due Consociate ma nel frattempo Sindaco ed Assessore sarebbe opportuno che procedano all'immediata revisione del Regolamento alla tranese contestato, concertandolo con la Soprintendenza, senza attendere che lo faccia il Giudice con una sentenza scontata.
Se qualcuno, furbescamente, credeva di poter evitare tutto ciò semplicemente escludendo dall'Ambito di interesse alcune zone ed aree si sbagliava di grosso ed ecco che il bubbone è emerso all'improvviso. In tutta questa ingarbugliata vicenda è stato il leader sindacale andriese, Savino Montaruli, ad aver sempre sostenuto ciò che oggi ha fatto il Commissario Straordinario della città di Andria cioè sottoporre ad approvazione un Regolamento, l'unico, concertato con la Soprintendenza.
Se Andria piange Trani non ride perché ora, dopo il caso scoppiato nella città federiciana, con conseguenze pesantissime per chi si era "fidato" delle rassicurazioni, anche a Trani si comincia a tremare. Infatti il ricorso al Tar preannunciato dalla due Consociate Conf, in funzione del loro ruolo di fruitrici di denaro pubblico anche per le attività sindacali, un'assurdità mai vista prima d'ora, potrebbe portare immediatamente alla conseguenza che anche nella città di Trani quel Regolamento, approvato frettolosamente, senza alcuna concertazione e senza neppure presentarlo al pubblico, alla gente, ai cittadini, ai commercianti, alle Associazioni, ai Liberi Professionisti quindi redatto ed elaborato secondo criteri già messi in discussione da Unibat, potrebbe essere oggetto di profonda revisione, con sviluppi anche lì imprevedibili per quanti abbiano ricevuto le stesse "rassicurazioni".
Il Presidente Montaruli resta fermo sulle sue posizioni che ad oggi sono state tutte rigorosamente riscontrate anche dalla Soprintendenza visto che proprio la stessa aveva ben indicato, nell'incontro a Canosa, quali procedure bisognasse intraprendere. Ora si attenderebbe l'esito del ricorso al Tar delle due Consociate ma nel frattempo Sindaco ed Assessore sarebbe opportuno che procedano all'immediata revisione del Regolamento alla tranese contestato, concertandolo con la Soprintendenza, senza attendere che lo faccia il Giudice con una sentenza scontata.