Politica
Destinare gli immobili "contesi" di Trani alla sesta provincia
Proposta di Caffarella per il convento degli Agostiniani e per la ex sede della Don Milani
Trani - sabato 24 ottobre 2009
Nel mentre si incominciano a conoscere i primi provvdimenti relativi alla cessione del patrimonio e del personale dalle province di Bari e Foggia alla B.A.T. il consigliere del gruppo misto Franco Caffarella, componente della commissione comunale sulla Sesta Provincia,con un intervento consiliare, ritorna sulla questione degli immobili cittadini da destinare a sede di uffici della nenonata provincia di Barletta-Andria-Trani. Dopo aver proposto che a Palazzo Beltrani, di proprietà comunale, possa essere prevista la istituenda Biblioteca e Pinacoteca Provinciale, l'attenzione è rivolta ad altri immobili presenti a Trani, per i quali esistono vecchi contenziosi con Enti pubblici circa la proprietà o l'uso, ora non utilizzati anche per questi annosi motivi.
«Il mio intervento - ha affermato Caffarella - è finalizzato a proporre un tavolo di concertazione con gli altri Enti pubblici presenti sul territorio che hanno contenziosi ( Asl e Ipab in primis) per una risoluzione che salvaguardi innanzitutto il pubblico utilizzo e la piena fruizione di questi immobili. Un tale accordo permetterebbe anche di proporre questi Palazzi prestigiosi per la possibile dislocazione di uffici pubblici, istituti scolastici, nuove aziende partecipate dall'Ente Provincia.»
Le proposte del Consigliere hanno riguardato due immobili presenti proprio all'ingresso della zona storica di Trani, a pochi metri l'uno dall'altro: l'ex Ospedale, già Convento degli Agostiniani, di piazza Gradenigo, per il quale esiste un annoso contenzioso con la Asl che deriva dalla diversa valutazione degli immobili da cedere alla luce del Dl 502/92, e il palazzo dell'Ex Ipab Don Milani, attualmente Commissariata dalla Regione Puglia.
«Si tratta di due situazioni diverse ma che possono essere ricomprese in una ottica di valorizzazione delle risorse presenti sul territorio - ha sottolineato Caffarella. Nella prima il Comune di Trani ritiene di aver ottemperato al Dl 502/92 con la "restituzione" alla Asl dell'ex Ospedaletto, cosa che invece la Asl contesta e proprio per questo rivendica anche il vecchio Ospedale di piazza Gradenigo. Nella seconda, l'Ipab, da alcuni anni con le attività ferme, con un pesante fardello di debiti, anche grazie all'ottimo lavoro del Commissario inviato dalla Regione, è riuscita a preservare dai creditori proprio il Palazzo di via Fra Diego Alvarez.
Ed ora il Comune dovrà essere chiamato, per responsabilità derivanti dall'attuale quadro normativo, ad indicare quale futuro immagina per l'Ente e, indirettamente,anche sul futuro del Palazzo che l'ha ospitato. In entrambi i casi, chiamando su un tavolo di concertazione gli Enti interessati, Regione, Asl, Provincia BT e Comune di Trani, risolvendo i contenziosi, potrebbero essere proposti per l'accesso all'ultima tranche di finanziamenti europei per il loro pieno recupero anche in prospettiva Sesta Provincia».
Gli unici interventi realizzati hanno riguardato l'ex Ospedale e sono stati finanziati per 490.000 euro con fondi del Ministero dei Beni Culturali, per lavori di consolidamento della struttura e recupero della facciata e da tempo si sono conclusi. Lo stato di abbandono generale dela struttura dall'interno sta però ora incidendo negativamente anche sui pochi lavori compiuti. Lo stato di abbandono, anche se meno grave, è evidente anche nella vicina struttura dell'Ipab.
«E' davvero paradossale poi apprendere che per sedi istituzionali legate alla nuova provincia o alla sede della Asl lo Stato sia costretto ad andare in fitto in strutture private abbisognevoli di manutenzione mentre sul territorio della Provincia esistono immobili, comunque pubblici, che al di là della proprietà a definirsi, potrebbero essere recuperate e destinate allo scopo. La lotta agli sprechi della pubblica Amministrazione è bene che cominci ad interessarsi seriamente a queste vicende che definire grottesche è anche riduttivo».
«Il mio intervento - ha affermato Caffarella - è finalizzato a proporre un tavolo di concertazione con gli altri Enti pubblici presenti sul territorio che hanno contenziosi ( Asl e Ipab in primis) per una risoluzione che salvaguardi innanzitutto il pubblico utilizzo e la piena fruizione di questi immobili. Un tale accordo permetterebbe anche di proporre questi Palazzi prestigiosi per la possibile dislocazione di uffici pubblici, istituti scolastici, nuove aziende partecipate dall'Ente Provincia.»
Le proposte del Consigliere hanno riguardato due immobili presenti proprio all'ingresso della zona storica di Trani, a pochi metri l'uno dall'altro: l'ex Ospedale, già Convento degli Agostiniani, di piazza Gradenigo, per il quale esiste un annoso contenzioso con la Asl che deriva dalla diversa valutazione degli immobili da cedere alla luce del Dl 502/92, e il palazzo dell'Ex Ipab Don Milani, attualmente Commissariata dalla Regione Puglia.
«Si tratta di due situazioni diverse ma che possono essere ricomprese in una ottica di valorizzazione delle risorse presenti sul territorio - ha sottolineato Caffarella. Nella prima il Comune di Trani ritiene di aver ottemperato al Dl 502/92 con la "restituzione" alla Asl dell'ex Ospedaletto, cosa che invece la Asl contesta e proprio per questo rivendica anche il vecchio Ospedale di piazza Gradenigo. Nella seconda, l'Ipab, da alcuni anni con le attività ferme, con un pesante fardello di debiti, anche grazie all'ottimo lavoro del Commissario inviato dalla Regione, è riuscita a preservare dai creditori proprio il Palazzo di via Fra Diego Alvarez.
Ed ora il Comune dovrà essere chiamato, per responsabilità derivanti dall'attuale quadro normativo, ad indicare quale futuro immagina per l'Ente e, indirettamente,anche sul futuro del Palazzo che l'ha ospitato. In entrambi i casi, chiamando su un tavolo di concertazione gli Enti interessati, Regione, Asl, Provincia BT e Comune di Trani, risolvendo i contenziosi, potrebbero essere proposti per l'accesso all'ultima tranche di finanziamenti europei per il loro pieno recupero anche in prospettiva Sesta Provincia».
Gli unici interventi realizzati hanno riguardato l'ex Ospedale e sono stati finanziati per 490.000 euro con fondi del Ministero dei Beni Culturali, per lavori di consolidamento della struttura e recupero della facciata e da tempo si sono conclusi. Lo stato di abbandono generale dela struttura dall'interno sta però ora incidendo negativamente anche sui pochi lavori compiuti. Lo stato di abbandono, anche se meno grave, è evidente anche nella vicina struttura dell'Ipab.
«E' davvero paradossale poi apprendere che per sedi istituzionali legate alla nuova provincia o alla sede della Asl lo Stato sia costretto ad andare in fitto in strutture private abbisognevoli di manutenzione mentre sul territorio della Provincia esistono immobili, comunque pubblici, che al di là della proprietà a definirsi, potrebbero essere recuperate e destinate allo scopo. La lotta agli sprechi della pubblica Amministrazione è bene che cominci ad interessarsi seriamente a queste vicende che definire grottesche è anche riduttivo».