Cronaca
Detenuti imprenditori di taralli
Sui banchi dell’Ipercoop i taralli fatti da sei reclusi del carcere di Trani
Trani - mercoledì 12 marzo 2008
Fra tante notizie comparse in questi giorni, proponiamo per i nostri lettori una storia davvero straordinaria raccontata dal «Corriere del Mezzogiorno» e che vede protagonisti alcuni detenuti del carcere di Trani.
I taralli della cooperativa «Campo dei miracoli» di Gravina, realizzati all'interno del carcere di Trani da sei detenuti, saranno venduti nelle Ipercoop di Andria, Barletta, Molfetta, Bari, Japigia e Santa Caterina. Per ora il quantitativo commercializzato sarà di 30 kg a settimana. La produzione dei taralli - come racconta il Corriere - occupa sei detenuti che lavorano per conto della cooperativa «Campo dei miracoli». Per produrre i taralli sono stati impiegati carcerati con condanne definitive, o per lo meno, condannati in primo grado.
I sei detenuti ora producono taralli per due volte alla settimana, impiegando quattro ore al giorno. Ma è possibile che presto dedichino più tempo alla produzione. A sostenere l'idea di produrre taralli è stata la direttrice, Valeria Piré, che spiega al Corriere: «Abbiamo pensato a questo genere alimentare perché fortemente legato al territorio».
La Coop Estense, da parte sua, ha deciso di commercializzare questi taralli dopo aver compiuto verifiche di igienicità sui prodotti e sugli ambienti di produzione. Ai taralli fatti dai detenuti si è deciso di dedicare un apposito corner nei reparti vendita, per sottolineare il valore sociale del prodotto.
Il progetto è stato presentato oggi nell'Ipercoop di Barletta.
I taralli della cooperativa «Campo dei miracoli» di Gravina, realizzati all'interno del carcere di Trani da sei detenuti, saranno venduti nelle Ipercoop di Andria, Barletta, Molfetta, Bari, Japigia e Santa Caterina. Per ora il quantitativo commercializzato sarà di 30 kg a settimana. La produzione dei taralli - come racconta il Corriere - occupa sei detenuti che lavorano per conto della cooperativa «Campo dei miracoli». Per produrre i taralli sono stati impiegati carcerati con condanne definitive, o per lo meno, condannati in primo grado.
I sei detenuti ora producono taralli per due volte alla settimana, impiegando quattro ore al giorno. Ma è possibile che presto dedichino più tempo alla produzione. A sostenere l'idea di produrre taralli è stata la direttrice, Valeria Piré, che spiega al Corriere: «Abbiamo pensato a questo genere alimentare perché fortemente legato al territorio».
La Coop Estense, da parte sua, ha deciso di commercializzare questi taralli dopo aver compiuto verifiche di igienicità sui prodotti e sugli ambienti di produzione. Ai taralli fatti dai detenuti si è deciso di dedicare un apposito corner nei reparti vendita, per sottolineare il valore sociale del prodotto.
Il progetto è stato presentato oggi nell'Ipercoop di Barletta.