Politica
Dimissioni: arrivano quelle di Tommaso Laurora
Insieme a lui Cognetti. Probabilmente nulle quelle del sindaco Riserbato
Trani - lunedì 12 gennaio 2015
10.01
Che questa sarebbe stata una settimana probabilmente decisiva l'avevamo annunciato, ma quanto sta accadendo in città "rischia" di renderla ancora più movimentata. Tommaso Laurora, consigliere comunale del Pd e promotore, insieme a Ferrante e Cognetti, dell'iniziativa per raccogliere le 17 firme contestuali per far cadere l'amministrazione Riserbato, ha deciso di rassegnare le sue dimissioni. Sono state protocollate questa mattina in Comune e pare che insieme alle sue sono arrivate anche quelle del collega Domenico Cognetti.
Altri due consiglieri, dunque, che abbandonano un'assemblea che continua a restare in piedi solo ed esclusivamente per l'ostinazione della maggioranza di centrodestra, orfana comunque di Lima e Di Modugno. Intanto, secondo indiscrezioni, ancora non confermate, sembrerebbe che sia arrivata la decisione in merito alle dimissioni del Sindaco Riserbato: considerate nulle. La certezza però arriverà solo nelle prossime ore.
La conferma delle dimissioni di Tommaso Laurora arriva direttamente dal consigliere, attraverso un comunicato stampa che riporta le sue motivazioni e di cui riportiamo integralmente il testo:
«Le vicende giudiziarie degli ultimi giorni non possono oscurare quello che (non) è accaduto in questi ultimi tre anni. La città di Trani ha purtroppo subito l'oltraggio di una amministrazione comunale incapace di realizzare anche solo una minima parte di quanto promesso in campagna elettorale, incapace di portare a termine le iniziative già intraprese dall'amministrazione precedente, capace solo di gestire un misero quotidiano utilizzando procedure palesemente illegittime, come da me più volte denunciato. Abbiamo assistito a frazionamenti illegittimi di appalti, affidamenti diretti, lavori d'urgenza, con conseguenti necessità di riconoscimenti di debiti fuori bilancio, nonché qualche gara con stranezze. Altro non si è visto.
Non un programma, non un piano di rigenerazione urbana, nessun Piano delle Coste, nessun Piano degli Impianti Pubblicitari, nessuna normativa regolante interventi nel centro storico, nessun aggiornamento del Piano Urbano del Traffico e della Sosta, la scomparsa delle aree pedonali istituite precedentemente. Nessuna opera pubblica di rilievo. Solo una fontanina posizionata in Piazza Dante, sulla quale è meglio far cadere un generoso oblio. Ma la cosa forse più grave è stata l'assenza di strategie per fornire risposte in termini concreti alle necessità di sviluppo economico della città. E che dire delle politiche ambientali inesistenti e del disastro epico della discarica comunale?
La gente di tutto questo è delusa e stanca da parecchio tempo. Non credo di sbagliare nell'affermare che il sentimento popolare di rigetto verso questa classe politica è diffuso, in tutti i settori della città. Purtroppo questo senso di rigetto e malessere, a volte, si può riverberare ingiustamente anche su coloro che strenuamente si sono opposti a questo modo di amministrare lontano dai bisogni reali della gente. Quanto accaduto negli ultimi consigli comunali, non tenuti per la totale assenza dei consiglieri di maggioranza, in fuga dagli avvenimenti, mi ha molto colpito. L'indignazione dei cittadini presenti nell'aula consiliare, spettatori di questo sfascio politico amministrativo andato in scena anche quella mattina della fine di dicembre, si è scagliata persino contro i consiglieri di minoranza doverosamente presenti in aula.
Questo non può che significare che nell'immaginario collettivo di parte della città, i responsabili del disastro a cui stiamo assistendo sono tutti i consiglieri comunali, indistintamente accomunati nella vergogna. Io mi ribello a questo accostamento! Io rivendico con forza il mio impegno politico di questi anni, interamente profuso per contrastare l'illegalità imperante e per informare la cittadinanza su quanto stesse realmente accadendo!
Per questi motivi, e per non consentire a nessuno di considerarmi come soggetto politico legato alla poltrona e sostenitore occulto ed indiretto di meccanismi a sostegno di questa amministrazione, questa mattina ho consegnato presso il Comune le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale.
Ritengo, senza tema di smentite, che dal punto di vista etico, la consigliatura nata nel maggio 2012, nella sua interezza ha concluso il suo ciclo naturale, sia per quanto riguarda coloro che sono stati eletti per governare, sia per coloro che sono stati eletti per controllare l'operato dell'amministrazione. In tal senso condivido pienamente il gesto dal valore simbolico dei colleghi consiglieri che prima di me si sono già dimessi, pur senza raggiungere alcun obiettivo pratico. A nulla è servito il mio tentativo di porre fine tecnicamente alla consigliatura, avvenuto con il deposito delle firme per le dimissioni presso uno studio notarile, per il rifiuto opposto dai consiglieri di maggioranza a condividere il percorso di sfiducia previsto per legge.
Ritengo sia giusto, dunque, che la parola possa tornare al popolo tranese, il quale sará sicuramente in grado di valutare l'apporto fornito da ogni consigliere comunale per iniziative tese al soddisfacimento degli interessi collettivi. I miei avversari politici non si illudano. Il mio impegno politico proseguirà, qualsiasi sia il ruolo istituzionale che il mio partito e i cittadini che hanno apprezzato il mio approccio alla politica, vorranno attribuirmi».
Altri due consiglieri, dunque, che abbandonano un'assemblea che continua a restare in piedi solo ed esclusivamente per l'ostinazione della maggioranza di centrodestra, orfana comunque di Lima e Di Modugno. Intanto, secondo indiscrezioni, ancora non confermate, sembrerebbe che sia arrivata la decisione in merito alle dimissioni del Sindaco Riserbato: considerate nulle. La certezza però arriverà solo nelle prossime ore.
La conferma delle dimissioni di Tommaso Laurora arriva direttamente dal consigliere, attraverso un comunicato stampa che riporta le sue motivazioni e di cui riportiamo integralmente il testo:
«Le vicende giudiziarie degli ultimi giorni non possono oscurare quello che (non) è accaduto in questi ultimi tre anni. La città di Trani ha purtroppo subito l'oltraggio di una amministrazione comunale incapace di realizzare anche solo una minima parte di quanto promesso in campagna elettorale, incapace di portare a termine le iniziative già intraprese dall'amministrazione precedente, capace solo di gestire un misero quotidiano utilizzando procedure palesemente illegittime, come da me più volte denunciato. Abbiamo assistito a frazionamenti illegittimi di appalti, affidamenti diretti, lavori d'urgenza, con conseguenti necessità di riconoscimenti di debiti fuori bilancio, nonché qualche gara con stranezze. Altro non si è visto.
Non un programma, non un piano di rigenerazione urbana, nessun Piano delle Coste, nessun Piano degli Impianti Pubblicitari, nessuna normativa regolante interventi nel centro storico, nessun aggiornamento del Piano Urbano del Traffico e della Sosta, la scomparsa delle aree pedonali istituite precedentemente. Nessuna opera pubblica di rilievo. Solo una fontanina posizionata in Piazza Dante, sulla quale è meglio far cadere un generoso oblio. Ma la cosa forse più grave è stata l'assenza di strategie per fornire risposte in termini concreti alle necessità di sviluppo economico della città. E che dire delle politiche ambientali inesistenti e del disastro epico della discarica comunale?
La gente di tutto questo è delusa e stanca da parecchio tempo. Non credo di sbagliare nell'affermare che il sentimento popolare di rigetto verso questa classe politica è diffuso, in tutti i settori della città. Purtroppo questo senso di rigetto e malessere, a volte, si può riverberare ingiustamente anche su coloro che strenuamente si sono opposti a questo modo di amministrare lontano dai bisogni reali della gente. Quanto accaduto negli ultimi consigli comunali, non tenuti per la totale assenza dei consiglieri di maggioranza, in fuga dagli avvenimenti, mi ha molto colpito. L'indignazione dei cittadini presenti nell'aula consiliare, spettatori di questo sfascio politico amministrativo andato in scena anche quella mattina della fine di dicembre, si è scagliata persino contro i consiglieri di minoranza doverosamente presenti in aula.
Questo non può che significare che nell'immaginario collettivo di parte della città, i responsabili del disastro a cui stiamo assistendo sono tutti i consiglieri comunali, indistintamente accomunati nella vergogna. Io mi ribello a questo accostamento! Io rivendico con forza il mio impegno politico di questi anni, interamente profuso per contrastare l'illegalità imperante e per informare la cittadinanza su quanto stesse realmente accadendo!
Per questi motivi, e per non consentire a nessuno di considerarmi come soggetto politico legato alla poltrona e sostenitore occulto ed indiretto di meccanismi a sostegno di questa amministrazione, questa mattina ho consegnato presso il Comune le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale.
Ritengo, senza tema di smentite, che dal punto di vista etico, la consigliatura nata nel maggio 2012, nella sua interezza ha concluso il suo ciclo naturale, sia per quanto riguarda coloro che sono stati eletti per governare, sia per coloro che sono stati eletti per controllare l'operato dell'amministrazione. In tal senso condivido pienamente il gesto dal valore simbolico dei colleghi consiglieri che prima di me si sono già dimessi, pur senza raggiungere alcun obiettivo pratico. A nulla è servito il mio tentativo di porre fine tecnicamente alla consigliatura, avvenuto con il deposito delle firme per le dimissioni presso uno studio notarile, per il rifiuto opposto dai consiglieri di maggioranza a condividere il percorso di sfiducia previsto per legge.
Ritengo sia giusto, dunque, che la parola possa tornare al popolo tranese, il quale sará sicuramente in grado di valutare l'apporto fornito da ogni consigliere comunale per iniziative tese al soddisfacimento degli interessi collettivi. I miei avversari politici non si illudano. Il mio impegno politico proseguirà, qualsiasi sia il ruolo istituzionale che il mio partito e i cittadini che hanno apprezzato il mio approccio alla politica, vorranno attribuirmi».